Food Ideas a Milano. Design al servizio dell'innovazione nel nuovo centro di ricerca sul cibo

19 Apr 2016, 11:45 | a cura di

Mentre l'area di Expo aspetta la riqualificazione promessa dalle istituzioni (a Rho dovrebbe sorgere l'annunciato Human Technopole), la Scuola Politecnica di Milano fonda un polo che indirizzi la creatività verso l'innovazione alimentare. Perché il design non sia semplicemente estetica. 

 


Aspettando lo Human Technopole

La scommessa è quella di puntare tutto su Milano. D'altronde, l'interesse per la città italiana che nell'ultimo anno ha avuto più risonanza nelle cronache internazionali non sembra essere destinato a scemare: anche il dopo Expo si sta dimostrando ricco di iniziative e buoni propositi per il futuro perché l'eredità dell'esposizione, i riflettori e i capitali intercettati nei mesi scorsi, possano fruttare in termini di miglioramento della qualità della vita e valorizzazione del background culturale, storico, artistico, sociale, scientifico, e, non ultimo, gastronomico. In questa direzione si era mossa a pochi giorni dalla chiusura dei battenti di Rho la comunicazione istituzionale del governo Renzi, quando il Presidente del Consiglio aveva riunito a Palazzo Grassi un parterre nutrito e composito per parlare – con qualche proclama di troppo - di ricerca genomica e big data, innovazione tecnologica, nutrizione e sostenibilità. Italia 2040 aveva ribattezzato il progetto in fieri che dovrebbe ripartire da dove Expo si è conclusa, proprio nell'area che tutti abbiamo imparato a conoscere in sei mesi di passerelle sul Decumano e file interminabili davanti ai padiglioni nazionali. Un centro di ricerca, lo Human Technopole, lungi dal concretizzarsi, ma sempre presente nell'agenda dei lavori.

Food Ideas. Il centro di ricerca sul food design

Intanto, però, si lavora sulla definizione di un sostrato solido, che un passo dopo l'altro concretizzi un approfondimento a 360 gradi sul mondo dell'alimentazione e dell'enogastronomia. E infatti ancora una volta le parole chiave sono salute e sostenibilità, anche se lo strumento privilegiato da Food Ideas sarà il design. Il progetto è stato presentato solo qualche ora fa alla Scuola Politecnica di Design da Antonello Fusetti, Giuseppe Sala, Cristina Tajani e Mauro Porcini e si propone di rinforzare il binomio cibo-design perché questo rapporto possa spingersi oltre l'estetica e i valori simbolici, acquistando una dimensione funzionale. Insomma, design al servizio del comparto agroalimentare. Per farlo il nuovo centro di ricerca internazionale, primo nel suo genere, riunirà docenti provenienti da tutto il mondo (oltre 70), perché ognuno possa portare il proprio contributo all'evoluzione di questo insolito laboratorio gastronomico. Nell'ambito di Food Ideas si approfondirà il legame tra il cibo e le sue valenze simboliche e comunicative; in questo processo la Scuola Politecnica di Design, con i suoi sessant’anni di storia all'attivo, assumerà la guida delle iniziative, offrendo nuove opportunità ai designer desiderosi di cimentarsi con la ricerca alimentare. Al contempo, il centro di ricerca sarà un'ottima opportunità per spingersi oltre le connotazioni tecniche, mediche, nutrizionistiche senza cedere il passo all'improvvisazione, e anzi fondendo creatività e metodologie sistematiche. Con un'alta propensione alla progettualità di cui beneficeranno management e marketing alimentare.

L'offerta formativa

Ma in concreto, cosa succederà nelle aule di Food Ideas? Ci sarà spazio per la formazione di figure professionali e per la riqualificazione di chi già lavora nell'ambito della filiera agroalimentare. A partire dal Master in Food Design già attivato presso la scuola in collaborazione con la IULM da due anni; la prossima edizione, quella che prenderà avvio all'inizio del 2017, sarà ribattezzata Master in Food Design e Innovation, e non sarà solo l'indirizzo del corso di studi a cambiare. L'accento, infatti, sarà posto principalmente sul ruolo del design come fattore strategico per innovare nell'agroalimentare. Un percorso formativo in lingua inglese per formare designer e manager come mai se ne sono visti prima in Europa. Più una serie di corsi brevi incentrati sul packaging e sull'organizzazione di eventi, rivolti anche a food blogger, food stylist, designer e architetti che vogliono lavorare sulle cantine per migliorarne i sistemi di comunicazione e accoglienza. E ancora corsi e workshop personalizzati per aziende e istituzioni che gravitano nel settore.

La ricerca. Il database e la biblioteca specializzata

Parallelamente all'offerta formativa si svilupperà la ricerca articolata in nove aree tematiche: il progetto del cibo, gli strumenti del cibo, gli spazi del cibo, il packaging, la comunicazione, gli eventi, cibo e turismo, food service design, digital food. E non finisce qui: per studiare il comportamento dei consumatori il centro si avvarrà della collaborazione con il Centro di ricerca di Neuromarketing della Iulm. Nel frattempo contribuirà a costituire un database unico al mondo per raccogliere format alimentari e concept innovativi legati al consumo e alla distribuzione: una base utile per riproporre modelli di ristorazione e distribuzione di successo. Non meno importante la Food Library aperta al pubblico (non nell'immediato) per condividere pubblicazioni, riviste, libri internazionali dedicati alla cultura del cibo, raccolti secondo le nove aree di competenza del centro. Questo perché Food Ideas possa diventare un polo culturale dedicato al cibo aperto alla città.

 

a cura di Livia Montagnoli

Food Ideas | Milano | Scuola Politecnica di Design, via Carlo Bo, 7 | www.scuoladesign.com

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