The Coffee Hunter. Alla scoperta delle origini del caffè con Francesco Sanapo su Gambero Rosso Channel

20 Dic 2021, 12:32 | a cura di
Da dove parte il lungo viaggio del caffè? Con l'esperto torrefattore e barista Francesco Sanapo si va alla volta dei Paesi d'origine nel nuovo documentario "The Coffee Hunter", in onda su Gambero Rosso Channel.

Francesco Sanapo e The Coffee Hunter

Francesco Sanapo è ormai per tutti un punto di riferimento nel mondo del caffè, uno di quei professionisti che non ha bisogno di grandi presentazioni. Il progetto di Ditta Artigianale, torrefazione e caffetteria (anzi, tre caffetterie al momento), ha fatto scuola nel settore, dimostrando come i chicchi specialty di qualità possano fare breccia nel cuore dei consumatori. Con pazienza, una comunicazione costante e tanta voglia di informare e diffondere la cultura dell’oro nero. Lo dimostra uno degli ultimi progetti, che oltre a offrire del buon caffè ha rivalutato, riqualificato e recuperato un pezzo di storia della città: il convento di Sant’Ambrogio. Che segna il terzo locale della torrefazione fiorentina. Ma la storia d’amore tra Francesco e il caffè comincia molto prima del suo percorso lavorativo, fatto di gare ed eventi, corsi e tanti viaggi in piantagione. L’origine è quella che accomuna moltissimi italiani: la mamma che ogni mattina si appresta a preparare la moka per il figlio, un gesto semplice eppure così significativo, che gli rimane dentro fino a far scoccare la scintilla. Macinava i chicchi a mano lentamente e con pazienza, mentre il papà – già nel settore – gli parlava di caffè. Ci è cresciuto, Francesco, in questo mondo, e non c’è da stupirsi se oggi continua a farlo conoscere con tutti i mezzi possibili.

Scopri il programma The Coffee Hunter su Gambero Rosso Channel

The Coffee Hunter, il programma sul caffè su Gambero Rosso Channel

Ora è la volta della TV con The Coffee Hunter, un documentario di due puntate girato in Uganda, “una terra a cui mi sento particolarmente legato e in cui spesso il concetto di sostenibilità ambientale viene meno, ma che ha molto da raccontare”, in onda il 25 e il 26 dicembre (ore 13.00, 19.30 e 24.30, con replica il 1 e 2 gennaio) su Gambero Rosso Channel. Sui canali 133 e 415 di SKY si potrà andare quindi a spasso con Sanapo per le piantagioni di caffè, cercando di capire “perché un caffè buono deve essere anche etico”. Un progetto portato avanti insieme al regista Stefano Conca Bonizzoni e prodotto da SCBLab e Ditta Artigianale, con il sostegno di Sanremo Coffee Machines e Vol Caffè e il supporto di Manfrotto. Si va in Uganda, alla scoperta del primo anello della filiera del caffè, una filiera che deve essere sempre più trasparente, tracciabile e sostenibile. Ma cosa significa, esattamente, caffè sostenibile? Sostenibile economicamente, dal punto di vista ambientale ed etico, remunerativo per tutte le parti, a cominciare dai coltivatori, “è importante andare all’origine, conoscere le persone che lavorano in piantagione, prendersene cura. La qualità del caffè passa anche e soprattutto attraverso questo”.

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I Paesi d'origine

Due episodi per conoscere meglio il prodotto, la materia prima, “volevo concentrarmi su questo, chiaramente poi non mancherà qualche estrazione fatta direttamente sul territorio, ma per comprendere meglio la bevanda bisogna capirne le radici”. E per scoprire il territorio e la cultura dell’Uganda, come specifica il regista Conca Bonizzoni, “lo slum di Katanga, che appare nel primo episodio, è in parte il risultato di politiche agricole sbagliate, o comunque di una serie di crisi subite in ambito agricolo nell’Uganda rurale, che ha portato i contadini a migrare in città”. Nella seconda parte del documentario, si possono avvistare invece i gorilla, nella zona dove si produce una delle migliori qualità di chicchi dell’Uganda, “e l’ambiente in cui crescono è quello della riserva naturale preservata appunto per loro. Se non ci fossero questi animali maestosi, non esisterebbe la forma di protezione che permette un’agricoltura sostenibile in simbiosi con l’ambiente”.

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Un caffè sostenibile

Contadini e coltivatori sono dunque i veri protagonisti di The Coffee Hunter, “una serie di attori sociali che hanno meno spazio e opportunità di raccontarsi”, le figure a cui “si dà meno risalto e che traggono meno profitto. Portare la telecamera su di loro significa restituirgli la dignità che meritano”. Ma per ristabilire il valore di questo prezioso lavoro, è necessario anche un cambio di mentalità circa il prezzo della tazzina, che in Italia è tra i più bassi in Europa. Vendendo un espresso a 1 Euro, alle volte anche meno, diventa impossibile alzare i prezzi all’origine e di conseguenza le paghe dei coltivatori e raccoglitori. Una battaglia che Sanapo porta avanti da molti anni, quella del prezzo del caffè, e che sottolinea ancora una volta in questo programma, “siamo abituati a spendere cifre molto contenute ma non pensiamo che in questo modo anche l’introito di chi lavora nella filiera è esiguo. Il caffè di uso comune viene spesso acquistato a prezzi bassissimi, conosco infinite storie di agricoltori costretti a vendere al costo di produzione, se non addirittura inferiore. Ed è così che si genera povertà”. Un problema che può essere, come sempre, affrontato solo tramite tanta buona comunicazione. Che questa volta passa attraverso lo schermo.

a cura di Michela Becchi

 

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