Il Grande successo della verticale di Umani Ronchi

10 Ott 2012, 17:39 | a cura di

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Una verticale รจ un movimento di ginnastica, una delle basi della disciplina; quando si parla di vino, invece, il discorso diventa piรน complesso. Per il produttore, lโ€™azienda marchigiana Umani Ronchi nel nostro caso, si tratta del racconto in prima persona di piogge, gelate, siccitร , trombe dโ€™aria, delle ore difficili del vignaiolo insonne, ma anche della gioia della vendemmia, del colore degli acini e della emozione del primo sorso di ogni anno. Per il pubblico รจ una passeggiata nella storia, nella propria esperienza enologica, nel cambiamento del gusto e la sua evoluzione, trai vini degustati e quelli amati.

Eโ€™ difficile raccontare le emozioni che un vino riesce a scatenare senza ricorrere ai tecnicismi degustativi, utili a descriverlo ma quanto mai sterili per racchiudere la sensazione che scatena in Proust il ricordo della โ€œmadeleineโ€. Ed รจ anche difficile descrivere la bellezza di una piovosa serata napoletana a Cittร  del gusto Napoli passata a degustare il primo vino bianco assaggiato nella propria vita, il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il vino che ha scatenato la passione per questo prodotto nellโ€™allora ragazzo che oggi scrive questโ€™articolo. Rinuncio stavolta alle classiche schede. Voglio parlarvi di altro, anzitutto dei protagonisti.

Lโ€™agente generale Italia della Umani Ronchi prima di tutti. Mariano Gennari, che ringraziamo ancora una volta, ย ha raccontato lโ€™azienda con la passione che emerge dalle storie e dai vini di questa importante realtร  marchigiana che dal 1957 non smette di offrirci eccellenti prodotti; ย il volto sorridente di un uomo che ama il proprio vino, lo conosce, lo rispetta e che ieri sera ciย  ha incantato con la sua professionalitร  ed umanitร .

Maria Sarnataro, vicepresidente dellโ€™AIS Campania, la voce tecnica della serata, ha guidato la verticale coinvolgendo il pubblico, attraverso descrizioni dettagliate e sapienti.

Poi loro: i grandi vini.

Il Vecchie vigne che ha aperto le danze con lโ€™annata 2010, seguita dalla 2009 (miglior bianco dโ€™Italia del 2012 eletto dal Gambero Rosso) ed il ย 2008 in un crescendo di complessitร  e morbidezza al palato . Il Plenio, nomen omen, un destino vergato a chiare lettere sullโ€™etichetta che riluce nel bicchiere trai riflessi dorati, e si esprime nel gusto pieno ed equilibrato. 2008 in apertura, poi 2006, per concludere con uno strepitoso 1997,ย  un bianco di quindici anni con un nasoย  che i tanti amici dellโ€™AIS presenti allโ€™evento hanno avvicinato per espressioni e vivacitร  ai grandi Riesling renani, con gli accenni dโ€™idrocarburo che tanto stupiscono e coinvolgono.

Sorpresa finale il Metodo Classico Extra Brut servito in abbinamento con un Pecorino di Lauticauda di media stagionatura e il Maximo, il sauvignon da uve botritizzate che ha accompagnato il cremoso al mascarpone con polvere di caffรจ e mandorle salate preparato dallo chef Giovanni Pastore.

La verticale tecnica รจ stata accompagnata dalla focaccia del pizzaiolo Michele Leo e seguita dai finger food proposti ย per lโ€™occasione, un gambero con maionese alla paprika con fagiolini e una polpettina di alici su letto di valeriana.

Un grande successo per il secondo appuntamento con i wine lab, per il quale ringraziamo anche Tommaso Luongo, delegato AIS Napoli, che ha contribuito alla sua progettazione.

Il prossimo appuntamento del Wine Lab sarร  dedicato ai grandi rossi; seguiteci su facebook e sul sito e scoprirete presto chi saranno i prossimi protagonisti, attesi alla nostra Cittร  del gusto Napoli.

Qui le foto della serata:ย goo.gl/BH7lM

Luigi Orlando

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