Produrre vino rosato è una scelta!

22 Lug 2016, 15:30 | a cura di

“Il vino rosato non è un'opzione tra bianco e rosso…ma è la scelta!” 

“Bisogna incoraggiare la gente a bere vin rosato di qualità”; ecco cosa hanno risposto gli intervistati alla domanda “Cosa pensa di rispondere a quelli che dicono che il rosé non è un vero vino?”

Ebbene si, ogni produttore si sta muovendo sempre più verso la produzione di rosati d’eccellenza. Questo soprattutto per diffondere correttamente una buona cultura di questo vino, “molto spesso declassato erroneamente in un mix tra vino bianco e rosso”.

Nella serata organizzata e diretta da Città del gusto Napoli a Palazzo Caracciolo sui vini rosati, sono state numerose le aziende che hanno mostrato dei risultati di qualità sulle produzioni vitivinicole uscenti dalle loro aziende. La prima chiave di lettura per interpretare questa categoria di vini è stata: il territorio.

“Il vino racconta la nostra storia, la nostra terra e la nostra famiglia” dice Valentina di Camillo di Tenuta i Fauri; “portiamo avanti quello che la natura ci dà…dalla vigna alla tavola” spiegano Claudia Agrifani e Antonietta Di Donato direttamente dalla cantina Fontana Lottola.

“Ogni vino ha un suo carattere e dona una particolare sensazione; il nostro, grazie alla vicinanza al mare, è particolare e con un suo corpo”, dice Luca Di Carluccio Brand Ambassador di Casale del Giglio. “Purtroppo il vino rosato ci è stato raccontato un po' male; basti pensare che sei mesi l’anno è il migliore vino che c’è in giro!”, continua Di Carluccio.

Negli ultimi anni le vinificazioni si vanno orientando sempre più verso la valorizzazione dei vitigni autoctoni nei diversi territori italiani; questo sta portando ad una particolare, nonché eccellente, diversificazione dell’intero patrimonio enologico da Nord a Sud della penisola.

Evento pieno di “persone del vino” da Alessandra Quarta di Claudio Quarta Vignaiolo per le cantine Emera e San Paolo, Alessandro Leone Enologo di San Salvatore, Vincenzo Mercurio e Raffaele Palma rispettivamente enologo e proprietario dell’omonima azienda a Tramonti, Domenico Pagliuca direttore commerciale di f.lli Giorgi,  Immancabili i proprietari presenti delle aziende campane Vini Follo con Domenico Follo, Di Meo con Roberto Di Meo, Fontanarosa con Annarita Fontanarosa, Fontanavecchia con Libero Rillo. Grazie anche a tutte le altre aziende vinicole presenti che con i loro prodotti hanno deliziato i palati dei circa 500 appassionati presenti: Sergio Mottura dal vicino Lazio, Ferrari Fratelli Lunelli (Trentino) e Ferghettina (Lombardia), Vie d’Alt dal Friuli, Tenuta Mattei dalle Marche, Cantine Zaccagnini e Masciarelli dall’Abruzzo, Borgodangelo, Tenuta Cavalier Pepe, Colli di Castelfranci, Casebianche, Tommasone Vini, Villa Raiano e Villa Matilde dalla Campania, Cantine San Marzano, Torrevento e Vinicola Palamà dalla Puglia.

I DRINK PINK ha inoltre abbracciato una gastronomia complementare ai vini rosati e ricercata tra alcune prelibatezze nazionali. Mortandela e Spalla di Maiale direttamente dal Trentino di Massimo Corrà, le new entry d’asporto in casa peperone ripieno, Parmigiana di melanzane e Sartu’ di riso di  “Mimì alla ferrovia” tutte da provare; direttamente da Posillipo Il Bilancione con…furore e sorbetto.

Enrico Zambardino da Gourmeet Italia e Gennaro Sarno si sono occupati di sfornare, letteralmente, diverse bontà tra pane con le bacche di goji e pizze particolari. A chiudere in dolcezza, la pasticceria Capriccio di Raffaele Capparelli ha proposto babana, una novità di babà ripieno di crema di latte e delizie alla fragola.

Un tocco tutto particolare è stato dato da Arval che, in tutta novità, ha presentato la sua nuova collezione di cappelli.

“Anche se il mercato estero risponde meglio al vino rosato”, sostengono in tanti, l’Italia si sta pian piano “educando” in una valorizzazione più costante e mirata.

Con l’augurio di ritrovarli tutti il prossimo anno…non ci resta che continuare a brindare! e complimenti al vincitore del voto del pubblico presente: Terre di San Vito con Mosì Puglia IGP 2015.

a cura di Eleuteria Cecere

Master in Comunicazione Multimediale dell'Enogastronomia

Gambero Rosso, Citta del gusto Napoli e UNISOB

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