Ultimi giorni di Noma. Come li stanno vivendo i quattro italiani presenti

21 Feb 2017, 12:30 | a cura di

Il Noma chiude ufficialmente il 24 febbraio. A far parte di questo incredibile progetto gastronomico quattro italiani che, nonostante il lavoro estenuante, sembrano intenzionati ad accompagnare Renรฉ Redzepi anche nel nuovo Noma. Nessuno, perรฒ, esclude un percorso da attore protagonista. Anzi, due di loro quest'estate apriranno un ristorante pop-up. Ecco cos'altro ci hanno raccontato.   

L'ultimo servizio si terrร  il 24 febbraio, dopodichรฉ una grande festa e la chiusura di un ciclo chiamato Noma, il ristorante di Renรฉ Redzepi che ha portato Copenaghen nelle prime pagine dei magazine di tutto il mondo, creando in un certo senso dal nulla la tradizione gastronomica danese e contribuendo allโ€™evoluzione di quella scandinava. Un ciclo, dicevamo, che getta le basi per un progetto altrettanto importante in una grande proprietร  acquistata dallo chef alle porte di Christiania. Sarร  il nuovo Noma, pronto a trasformarsi in fattoria urbana autosufficiente. A far parte di questa impresa, passata e futura, quattro italiani (oltre ai molti stagisti) che nonostante la fatica, la pressione e le 85 ore settimanali di lavoro, sembrano intenzionati a resistere alla new wave of Noma. Loro sono Riccardo Canella, Stefano Ferraro, Edoardo Fiaschi e Jessica Natali. A loro abbiamo chiesto come si vive in questi giorni nelle cucine del Noma.

Riccardo Canella

Mestrino, 1985. Sous chef della cucina di servizio - lavora al Noma da settembre 2014

In queste ultime settimane al Noma stanno arrivando molti amici e chef. Renรฉ รจ gasato, sembra un bambino! Tre settimane fa รจ venuto Ferran Adriร , erano sette anni che mancava dal ristorante. Vi lascio immaginare l'emozione di Renรฉ e la tensione che si respirava. Queste ultime settimane sono piรน intense, รจ come se avessimo aperto un pop-up, siamo tutti (di nuovo) fuori dalla comfort zone. รˆ incentivante. In cucina c'รจ molta energia e - ma questo รจ un mio pensiero - c'รจ il menu migliore di sempre, piรน focalizzato sul gusto, appagante, dove ogni portata รจ โ€œforteโ€. Dal canto mio sono orgoglioso e onorato di far parte della chiusura di questo progetto. Il 24 sarร  il nostro ultimo servizio e il 25 febbraio ci sarร  una grande festa, dove non cucineremo ma ospiteremo gli ex allievi del Noma, quelli che stanno vicino a Copenaghen. Ancora non me ne rendo conto, se ci penso scatta subito la nostalgia. E il ricordo necessariamente torna alla prima volta che ho messo piede nelle cucine del Noma: era il settembre del 2014, ero uno stagista con alle spalle una formazione classica. Non capivo il senso di tutte quelle fermentazioni o della cottura messa in secondo piano. Oggi mi รจ tutto piรน chiaro, e condivido in pieno la scelta di non inserire nel nuovo locale le piastre a induzione: ci saranno solo 20 metri di barbecue, che reputo il futuro della cucina, e una stufa.

Progetti futuri? Voglio far parte dell'apertura del nuovo locale e lavorarci per almeno uno o due anni. Parliamo di un edificio enorme, in cui ci saranno gli spazi adeguati, che ormai al Noma mancano, dove Renรฉ penso voglia fare una sorta di scuola o fondazione. Lui ha la capacitร  di trovare i talenti e mettere le persone al posto giusto. Poi non escludo di aprire qualcosa di mio. In questi giorni, perรฒ, รจ difficile trovare il tempo per pensare.

Stefano Ferraro

Torino, 1986. Sous chef della pasticceria - lavora al Noma da aprile 2016

Se penso a quello che il Noma ha rappresentato negli ultimi anni, รจ decisamente emozionante. Solitamente non ci si ferma mai a riflettere, perchรฉ si รจ concentrati sulla routine, ma nelle ultime settimane il quotidiano countdown di Renรฉ ce lo ricorda eccome che cosa sta succedendo! Ti rendi conto che stai facendo la storia della gastronomia mondiale, e che si parlerร  del Noma anche tra dieci anni (un po' come รจ successo per il Bulli). รˆ appagante. Cosรฌ come lo รจ avere la consapevolezza di lavorare in un luogo dove si fa costantemente ricerca. Qui si studiano le tecniche adatte per creare le ricette dei diversi piatti. Il mio compito, per esempio, รจ quello di concretizzare le ricette ideate nella Test Kitchen dal pastry chef Malcolm Livingston II. E per farlo ho l'aiuto di sette persone. Ecco, un altro aspetto positivo del Noma รจ che puรฒ contare sul lavoro di una cinquantina di persone in cucina, con un rapporto cuochi/clienti di quasi 1:1.

Progetti futuri? Stare con la famiglia Noma per almeno altri due anni. Prima partirรฒ per il Messico (ndr. da aprile a maggio Renรฉ porterร  il Noma a Tulum), poi un mese di vacanza e verso luglio tornerรฒ a Copenaghen, per il nuovo capitolo della โ€œstoria del Nomaโ€. Non escludo, ovviamente, l'idea di aprire un locale tutto mio di fascia medio-alta. Essendo di Torino mi piacerebbe tornare - il format tra l'altro funzionerebbe nella cittร  sabauda - ma se penso alla burocrazia, al costo del lavoro e alle tasse italianeโ€ฆ mi passa la voglia. Molto meglio rimanere (e investire) a Copenaghen.

Edoardo Fiaschi

Firenze, 1990. Capo partita degli snack, lavora al Noma da maggio 2015

Renรฉ nell'ultimo mese ha un atteggiamento quasi nostalgico e il clima che si respira รจ bello, anche a livello di team. Ci si aiuta molto di piรน e i momenti di tensione sono meno frequenti, sarร  il fatto che lasceremo questo posto e che si sta chiudendo un bel capitolo. Ho avuto la netta sensazione di questa atmosfera surreale solo sabato, quando mi sono fermato per un attimo a riflettere. รˆ stato anche l'attimo in cui ho tirato le somme: nei due anni di Noma non ho imparato a cucinare (qui ci entri solo se hai le basi) ma ho appreso tecniche nuove, a cominciare dal foraging e dalle fermentazioni, e ho imparato ad approcciarmi agli ingredienti con grande sensibilitร , nonostante la tensione che si respira costantemente. Al Noma non ci si sente mai comodi.

Progetti futuri? Farรฒ parte del team del nuovo Noma. Prima perรฒ, dal 15 luglio al 15 agosto, aprirรฒ con Riccardo (Canella) e il sommelier Luca Pronzat' un pop-up all'interno di un bel locale a Biarritz: Carรธe. Ci saranno una ventina di coperti e un menu di 5 o 6 portate a 50/60 euro, che cambierร  praticamente ogni giorno in base al mercato del pesce. Un menu principalmente di mare che non esclude gli altri incredibili prodotti del sud della Francia, come gli insaccati o i latticini baschi.

Jessica Natali

Civitanova Marche, 1993. Chef di partita ai piatti caldi, lavora al Noma dal 2014

Al Noma abbiamo sempre vissuto gli โ€œultimi serviziโ€, penso a prima di aprire per il Giappone (pop-up di Tokyo) o per l'Australia (pop-up di Sydney), quindi questi giorni li sto vivendo in maniera abbastanza tranquilla. So che ci trasferiremo in Messico e che dopo questa esperienza inizierร  un nuovo capitolo, quindi la chiusura del Noma non rappresenta affatto una delusione. Anzi, sono molto entusiasta e non vedo l'ora di iniziare la nuova avventura. Bando dunque alla nostalgia, con la consapevolezza che questi tre anni passati a Copenaghen mi hanno fatto crescere. Ora ho piรน fiducia in me stessa, so come tenere duro e quali sono le soluzioni migliori, da prendere velocemente, quando mi trovo di fronte a una difficoltร . Ho anche imparato a riconoscere e soprattutto a correggere i miei errori. Il Noma รจ una scuola, anche di vita.

Progetti futuri? Rimanere al fianco di Renรฉ, anche perchรฉ ora non sento l'esigenza di cambiare. D'altra parte al Noma non ci si annoia mai.

 

a cura di Annalisa Zordan

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