C.O.F.F.E.E.: il progetto finanziato dall'Unione Europea per la formazione sul caffè

24 Mar 2016, 08:55 | a cura di

Attenzione ancora alta sul caffè artigianale di qualità, perché riacquisti il valore che merita. Al vaglio nuovi percorsi formativi tenuti da chi di caffè se ne intende.


Umami Area e la nascita del progetto

Si chiama C.O.F.F.E.E. (Cooperation for fostering Education and Employability – cooperazione per la promozione dell'istruzione e dell'occupazione) ed è il frutto di una partnership tra otto organizzazioni di sette differenti paesi – Germania, Belgio, Spagna, Italia, Colombia, Brasile, Indonesia – uniti in nome della formazione sul caffè di qualità. È il progetto dell'Umami Area, associazione culturale no profit nata un anno fa con l'intento di coordinare le diverse iniziative del settore (prime fra tutte Umami Barista Camp e Barista & Farmer), e che si propone di formare baristi e torrefattori attraverso un percorso che parte direttamente dalle piantagioni. “Si tratta di un progetto al quale abbiamo lavorato molto. Ci sono voluti 6 mesi per programmare l'iniziativa nei dettagli e altri 6 mesi per ottenere un finanziamento dall'UE. Il fatto che il tema abbia suscitato l'interesse dell'Unione Europea ci rende molto orgogliosi”. A parlare è Andrej Godina, presidente dell'associazione Umami Area e trainer autorizzato SCAE, maestro di tanti torrefattori e baristi d'eccellenza.

Il programma

Ma in cosa consiste concretamente il progetto? C.O.F.F.E.E. si propone di formare appassionati di diversi Paesi secondo parametri e standard di qualità internazionali, partendo dal modello dei percorsi dei Coffee Diploma System della SCAE, che comprendono diversi moduli, a loro volta suddivisi in tre livelli di approfondimento, da quello base, per chi è ancora alle prime armi a quello avanzato. Il progetto, che ha ottenuto i finanziamenti lo scorso gennaio, durerà fino a luglio 2017, prevedendo diverse tappe. Si parte ad aprile a Firenze, “la sede del Nuovo Rinascimento del caffè italiano”, nonché dell'Umami Barista Camp e “casa” di uno dei torrefattori aderenti al progetto, Francesco Sanapo. La seconda tappa è in Brasile, nel mese di settembre, “dove saremo ospiti di un nostro partner, Fazenda de la Esperanza, una realtà impegnata nel recupero di ex tossicodipendenti”. Ancora un'altra esperienza programmata per gennaio 2017 a Sumatra, isola appartenente all'arcipelago Indonesiano; durante questa settimana saranno utilizzati i caffè Arabica del sud- est asiatico, forniti da Orang Utan Coffee, una piantagione protetta da Pan Eco (società per l'ambiente, l'igiene e la sicurezza). “Attraverso le partnership con queste realtà impegnate nel sociale speriamo di poter far vivere ai partecipanti un'esperienza formativa non solo dal punto di vista tecnico ma anche umano”.

La mobilità, il vitto e l'alloggio dei partecipanti sono finanziati dall'Unione Europea. Un percorso formativo dal respiro internazionale ma con impronta italiana: “Vogliamo mantenere l'italianità del progetto. È nato dall’idea di professionisti italiani e italiani sono anche tutti i docenti. Nel nostro Paese la qualità media del caffè servito nei bar sta crescendo, stiamo veramente battendo la strada giusta e vorremmo restituire valore e dignità a una cultura del caffè che ci appartiene”. Fra gli insegnanti anche Andrea Cremone, Alberto Polojac, esperto di caffè crudo, Marco Cremonese, torrefattore d'eccellenza, Federica Federico, Francesca Surano (entrambe trainer dell'Umami Area) e naturalmente Godina e Sanapo. Partner del progetto, l’organizzazione no profit tedesca Starkmacher e.V., diverse realtà aziendali europee, produttori di caffè e l'Istituto Carlo Porta di Milano.

Progetti correlati: l'Accademia del Caffè Carlo Porta

Mentre C.O.F.F.E.E. deve ancora prendere vita, il gruppo Umami Area sta già progettando altre iniziative. “Abbiamo in mente una sorta di evoluzione di questo progetto, che coinvolgerà diversi formatori a livello europeo, al fine di contribuire a una standardizzazione reale dei diversi modelli di caffè e della formazione dei baristi europei”. Intanto, attraverso la collaborazione con la scuola alberghiera di Milano, è nato un nuovo percorso di studi per appassionati di caffè, l'Accademia del caffè Carlo Porta, aperta a studenti, docenti e operatori del settore italiani e stranieri. Le lezioni passano in rassegna tutti gli step della filiera del caffè, dalla raccolta al prodotto finito, e sono articolate nell’arco di 4 mesi. Al termine del corso, superata ogni prova, si otterrà il titolo di “Esperto del caffè”. Gli studenti avranno inoltre modo di partecipare alle gare del circuito World Coffee Events che si svolgeranno presso l’Istituto.

a cura di Michela Becchi

 

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