Latin America's 50 Best Restaurants 2016. Ancora un trionfo per Martinez, lo incalza la cucina nikkei di Maido

27 Set 2016, 09:23 | a cura di

Alla cerimonia di premiazione di Città del Messico c'è tutta la ristorazione latinoamericana che conta. Ma i riflettori sembrano concentrarsi soprattutto su Perù e Messico, pari merito con tre piazzamenti ciascuno nella top 10. Scende Acurio: Astrid y Gaston fuori dal podio, in settima posizione. 


L'evoluzione della cucina latinoamericana

In Italia è notte fonda quando da Città del Messico arriva la lista dei 50 migliori ristoranti dell'America Latina. È il Centro Culturale Roberto Cantoral a ospitare il parterre degli chef più rappresentativi della ristorazione sudamericana, da qualche anno sotto i riflettori internazionali per la sfida lanciata da un drappello di pionieri della cucina d'autore, che oggi guidano una compagine molto più nutrita. E sono riusciti nell'intento di riabilitare l'immagine di una cultura gastronomica ricca di risorse – per territorio e tradizione – ma a lungo “relegata” entro i confini nazionali. Il quadro attuale è molto diverso, le ambizioni crescono, la cucina sudamericana fa tendenza – si pensi alla diffusione planetaria del ceviche, con le derive stereotipate che ne conseguono – gli chef latini assurgono all'Olimpo delle star internazionali. E un anno dopo l'altro la classifica sponsorizzata da Acqua Panna e San Pellegrino restituisce un'immagine d'insieme delle tavole più ambite tra Sud e Centro America.

Non a caso i grandi nomi sono tutti lì, raccolti in un fazzoletto di posizioni che li allinea tra il primo e il decimo piazzamento.

Il podio. Central, Maido, D.O.M.

E a trionfare, ancora una volta, è il Perù, con Virgilio Martinez e il suo Central di Lima ben saldo sul primo gradino del podio; ma stavolta il capoluogo peruviano festeggia due volte, seppur registrando la discesa del padre dell'alta cucina nazionale – Gaston Acurio, dalla terza alla settima posizione con Astrid y Gaston – con il secondo piazzamento di Mitsuharu Tsumura, campione della cucina nikkei con Maido. Medaglia di bronzo per il Brasile di Alex Atala: il suo D.O.M. conquista una posizione, restituendo alla città di San Paolo il podio.

Chi invece saluta le primissime posizioni è Rodolfo Guzman, lo chef cileno del Boragò di Santiago, che dopo la medaglia d'argento del 2015 deve accontentarsi di una medaglia di legno. E in Messico che succede?

La top ten. Perù e Messico in testa

Ai padroni di casa spettano il quinto e sesto piazzamento, rispettivamente con Pujol (Enrique Olvera, in ascesa dalla nona posizione, che vince anche il premio per la miglior ospitalità) e Quintonil (Jorge Vallejo). Completano la top ten Manì (Brasile, 8), Tegui (Argentina, 9) e Biko (10, Messico), che sancisce il pareggio tra Lima e Città del Messico con tre insegne a testa nei primi dieci. Soddisfazione meritata per Virgilio Martinez, che a caldo racconta ai microfoni la sua felicità per la gente del Perù, rilevando “l'evoluzione complessiva della gastronomia latinoamericana”. Più emozionato lo chef nippo-peruviano Tsumura, intercettato prima della premiazione: “è una grande notte, emana vibrazioni positive”.

I premi speciali

Ma c'è spazio anche per l'assegnazione dei premi speciali; già anticipati i volti della migliore chef donna – Kamilla Seidler di Gustu, Bolivia – e del vincitore del riconoscimento alla carriera – il figlio d'arte Claude Troisgros, per gli ultimi trent'anni spesi nel perfezionare la sua cucina fusion francese-brasiliana all'Olympe di Rio – arriva anche il nome dello chef preferito dai colleghi – Guillermo Gonzalez Beristain, alla guida del gruppo Pangea – e del miglior pasticcere, il giovane Gustavo Saez di 99, ristorante cileno di Santiago. Mentre l'osservato speciale per le potenzialità di crescita è l'Alcalde di Guadalajara, ancora una volta in Messico, che si conferma una delle destinazioni più gourmet della scena mondiale.

 

La lista dei 50:

Central, Lima, Perù

Maido, Lima, Perù

D.O.M., San Paolo, Brasile

Boragò, Santiago, Cile

Pujol, Città del Messico, Messico

Quintonil, Città del Messico, Messico

Astrid y Gaston, Lima, Perù

Manì, San Paolo, Brasile

Tegui, Buenos Aires, Argentina

Biko, Città del Messico, Messico

Sud 777, Città del Messico, Messico

La Mar, Lima, Perù

El Baqueano, Buenos Aires, Argentina

Gustu, La Paz, Bolivia

Amaranta, Toluco, Messico

Leo, Bogotà, Colombia

Olympe, Rio de Janeiro, Brasile

Lasai, Rio de Janeiro, Brasile

Pangea, Monterrey, Messico

Ambrosia, Santiago, Cile

Don Julio, Buenos Aires, Argentina

99, Santiago, Cile

Parador La Huella, Josè Ignacio, Uruguay

A Casa do Porco, San Paolo, Brasile

Roberta Sudbrack, Rio de Janeiro, Brasile

Aramburu, Buenos Aires, Argentina

Osso, Lima, Perù

Mocotò, San Paolo, Brasile

Criterion, Bogotà, Colombia

Rafael, Lima, Perù

Elena, Buenos Aires, Argentina

Alto, Caracas, Venezuela

La Cabrera, Buenos Aires, Argentina

Fiesta, Lima, Perù

Chila, Buenos Aires, Argentina

Maito, Panama City, Panama

Nicos, Città del Messico, Messico

Malabar, Lima, Perù

Corazon de Tierra, Valle de Guadalupe, Messico

Harry Sasson, Bogotà, Colombia

Isolina, Lima, Perù

1884 Restaurante, Mendoza, Argentina

Osaka, Santiago, Cile

Remanso do Bosque, Belem, Brasile

Tuju, San Paolo, Brasile

La Bourgogne, Punta dell'Est, Uruguay

Tierra Colorada Gastro, Asuncion, Paraguay

Dulce Patria, Città del Messico, Messico

Andres Carne de res, Chia, Colombia

Pura Tierra, Buenos Aires, Argentina

 

www.theworlds50best.com/latinamerica/en/

a cura di Livia Montagnoli

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