Novità a Roma. Gennaro Buono lascia Il Pagliaccio, arriva l'insalateria di Irma a Prati e Palatino Bistrot nel quartiere Trieste

7 Ott 2016, 16:37 | a cura di

Non si ferma lo schizofrenico panorama gastronomico romano dopo l'abbuffata di contenuti del Mercato Centrale, che quest'autunno vede l'ingresso di alcune 6 nuove realtà, diverse fra loro per format, offerta e location. Dalla cucina giapponese fusion di Nojo a Ponte Milvio all'insalateria crudista di Irma a Prati, ecco le nuove aperture in arrivo nella Capitale. E un cambiamento significativo nel team de Il Pagliaccio.


Irma: erbe di campo e prodotti di stagione

Irma è una signora di Grottaferrata che da sempre raccoglie erbe selvatiche di campo, da utilizzare in cucina. Da qui il nome per il locale, tutto incentrato sulle erbe aromatiche, gemme e germogli”. A raccontarci questa storia è Gabriele Ciocca, ideatore di Irma, nuovo locale in via Carso, Prati, pronto ad aprire (sperabilmente) il 25 ottobre 2016. Lo stesso creatore di Lanificio Cucina e Downing Square, il tartare bar ai Parioli, da sempre nel settore dell'enogastronomia. “Ogni locale è ispirato a un personaggio del mio paese, Grottaferrata, della mia famiglia, a un pezzo di infanzia, di storia. E quella di Irma non è altro che l'espressione più verace della campagna dei Castelli Romani, quella delle primizie vegetali”. E infatti Irma è un'insalateria, aperta dalle 9 alle 21, che propone tutto il meglio che la terra ha da offrire: corniole, giuggiole, azeruoli, fiori di campo, bacche, semi, foglie di papavero, datteri, mandorle, corbezzoli. La formula è semplice: si entra e si scelgono gli ingredienti per comporre la propria insalata. Al posto del bancone infatti, c'è una sorta di serra che mostra tutte le primizie di stagione, dagli ovoli ai ravanelli. L'offerta gastronomica è quasi interamente crudista, “con poche preparazione cucinate”. Due banchisti, un cuoco, due camerieri e un direttore generale, Dario Pulcini: questo il team di Irma, che per la colazione propone dolci di produzione propria ed estratti di frutta fresca. Ad accompagnare i pasti invece, una selezione di vini biologici e biodinamici. 

 

Irma

A Ponte Milvio, fra cucina giapponese e hawaiana

Altro quartiere, altra cucina. A Ponte Milvio, in viale Tor di Quinto, arriva Nojo – Japan Fusion Kitchen, ristorante dall'ambiziosa formula che coniuga tradizioni culinarie diverse, a partire da quella giapponese. Il progetto nasce dall'idea di Alessandro e Marco Pica, appassionati di enogastronomia che hanno deciso di unire la cucina nipponica a quella hawaiana e fondere entrambe con quella europea più contemporanea: un mix di stili e sapori si accorpano così ai tavoli di Nojo, aperto sia a pranzo che a cena, a partire da domenica 9 ottobre 2016. A pranzo, il locale offre un light lunch stile giapponese tra i bamboo del giardino zen, disponibile anche in take away. La sera invece, un menu più articolato ed elaborato, a cura dello chef Valerio Sinti, sarà protagonista nell'area lounge, insieme a cocktail d'autore.

E per il vino...

Oltre 200 etichette alla mescita, altamente selezione tra grandi classici e giovani realtà vinicole per questa nuova insegna nel quartiere Trieste. È Brylla, l'ultima creatura della Laurenzi Consulting, pronta ad aprire i battenti il 22 ottobre. Un locale interamente dedicato al mondo del vino, ma che lascia spazio anche a un'offerta gastronomica di qualità che farà gola agli amanti della buona tavola. “Leva la sete, placa la fame” è infatti lo slogan del locale, che alle bottiglie affianca anche un banco ricco di prelibatezze spagnole, dalle conserve ai patè agli affumicati. E anche la proposta della cucina si divide fra lunghe cotture e Josper, forno alla brace di origine spagnola. Obbiettivo? Rinverdire il concetto di wine bar a Roma.

Palatino Bistrot, cucina francese dalla sensibilità italiana

Ancora nel quartiere Trieste, questa volta in via Tirso, un indirizzo frutto della collaborazione fra tre realtà capitoline: Va Sa No - Fromage Vin Gastronomie, gastronomia francese di piazza Buenos Aires, Hostaria Po del quartiere Salario e Crêpes Galettes, creperia in zona Monti. “L'idea è quella di creare un bistrot alla francese con una sensibilità italiana”, racconta David Bilski, amministratore di Va Sa No. Una filosofia che si ritrova nei piatti, dalle crepes e le galletes a base di farina di grano saraceno alle croque monsieur, “questo almeno per quanto riguarda l'offerta per il pranzo”. Per la cena, si prevedono invece piatti più elaborati come il petto d'anatra e il risotto ai funghi porcini. Ai fornelli, un nuovo chef della scena gastronomica capitolina, tal Rocco Cavadini, che – dopo aver frequentato la scuola di cucina Paul Bocuse di Lione – si è fatto le ossa nelle cucine di diversi ristoranti francesi e in quella dell'Osteria Francescana, presso la quale è rimasto diversi mesi per uno stage formativo. Palatino Bistrot ha già aperto da qualche giorno, “ma siamo ancora in fase di rodaggio; per provare l'offerta completa, si dovrà aspettare la prossima settimana”. Accanto ai piatti italo-francesi, etichette di vino selezionate da entrambi i paesi produttori. 

La pinsa romana all'Esquilino

E per gli amanti dei sapori di una volta invece, nel quartiere Esquilino si è recentemente inserito un nuovo indirizzo valido per la pinsa, antenata della pizza che affonda le sue radici ai tempi dei Romani, e che prevede un impasto leggero e digeribile a base di farine di frumento, soia e riso. Chef by Italy è pinseria, friggitoria ma, più in generale, un locale che punta a valorizzare i prodotti nostrani. “La nostra filosofia di base è quella di seguire il gusto italiano, proponendo sapori tradizionali con materie prime fresche e 100% made in Italy”. Fra le specialità della casa, il panino, “mezzo luno” ripieno di sughi, “tutti realizzati come vuole la tradizione dal nostro chef Enzo Novara”, che ripropongono i sapori di casa, da gustare in loco o a portar via. E quello dell'Esquilino, già partito da qualche giorno, è solo il progetto pilota di una serie di nuove aperture su Roma. Prossima tappa? “Molto probabilmente il centro commerciale Roma Est”. 

 

Pinsa

L'extravergine protagonista nel quartiere africano

Alta l'attenzione anche sull'olio extravergine di oliva, uno dei prodotti più rappresentativi del made in Italy. Mercoledì 5 ottbre 2016 ha aperto i battenti Filodolio, un ristorante a tema interamente dedicato all'oro verde d'Italia, nato da un'idea di Stefano Donaudy Mastelloni, manager di multinazionali da sempre appassionato della buona tavola. Partenopeo doc, Stefano ha deciso di scommettere tutto sulla Capitale, e lo ha fatto anche grazie alla collaborazione dello chef Filippo Artioli de La Trattoria di Oscar e Quant'altro a Bevagna, e della sua allieva Anastasia Paris. “Una dozzina di anni fa un collega mi portò a cena in un ristorante di Milano, che nel nome portava l’intrigante qualifica di “oil bar” e che sviluppava la sua offerta basandosi su una “carta degli oli”, differenziati per tipologia e regione, con tanto di schede esplicative”, racconta Stefano. E aggiunge: “Era la prima volta che vedevo una cosa del genere e mi affascinò immediatamente”. Il progetto, dunque, era già in cantiere da anni finché un giorno, nel 2016, Stefano non ha deciso di realizzarlo proprio a Roma, nel quartiere africano, “una realtà in trasformazione, interessata da un deciso cambio generazionale, piacevole da vivere ma non meta di pellegrinaggi modaioli”. In menu, percorsi di degustazione in 4 piatti, in tre versioni alternative: carne, pesce e vegetariano, che vedono l'extravergine protagonista assoluto delle pietanze, dall'antipasto al dolce.

 

Dopo il successo dell'insegna meneghina, arriva anche nella Capitale Flower Burger, la prima veganburgeria gourmet d'Italia, pronta ad aprire le porte mercoledì 19 ottobre in via dei Gracchi. Un concept già consolidato a Milano con due punti vendita, nato lo scorso ottobre dall’idea del giovane imprenditore Matteo Toto, che ha deciso di proporre una cucina 100% vegana con panini colorati e materie prime golose. Burger, salse fatte in case, pane di vario tipo, tutto a base di verdure, legumi, cereali e spezie: questa la proposta di Flower Burger, semplice e dritta al sapore, in perfetto stile street food. Fra le specialità della casa, il nuovo panino Special Pink, creato in occasione dell'apertura capitolina, un bun rosa con burger di fagioli e riso basmati, humus di barbabietole e maionese. Una ricetta sfiziosa che fa anche del bene: parte del ricavato della vendita del panino sarò infatti devoluto a Pink is GOOD, progetto di Fondazione Umberto Veronesi contro il tumore al seno. 

Intanto, al Pagliaccio...

E fra le novità del mese, un cambiamento importante anche nel team de Il Pagliaccio di Anthony Genovese. Gennaro Buono saluta i colleghi e si imbarca in una nuova avventura focalizzata sul mondo del vino. Il passaggio di testimone vede ora Matteo Zappile, chef sommelier da 7 anni al Pagliaccio, nel ruolo di protagonista.

 

Brylla | Roma | via Chiana, 77 | dal 22 ottobre 2016

Chef by Italy | Roma | via Principe Eugenio, 80 |www.facebook.com/takeawayitaly

Filodolio | Roma | via Tripolitania, 147 | tel. 06 8621 2938 | www.facebook.com/filodolioroma

Flower Burger | Roma \ via dei Gracchi, 87 | tel. 0645666538 | www.facebook.com/flowerburger.roma.prati/?fref=tsIrma | Roma | viale Carso, 10 | dal 25 ottobre 2016 | www.irmaroma.it

Nojo | Roma | via Tor di Quinto, 32 c | dal 9 ottobre 2016 | www.facebook.com/nojopontemilvio

Palatino Bistrot | Roma | via Tirso, 44 |www.facebook.com/pages/Palatino-Bistrot

 

 

a cura di Michela Becchi

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