La cucina: come lo spazio vivibile impatta sulle scelte di acquisto di un immobile

15 Dic 2022, 13:19 | a cura di

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Lo spazio più importante di un’abitazione è la cucina. È la zona in cui si passa la maggior parte del tempo, in cui ruota la vita di tutta la casa, spesso è il cuore dell’appartamento, di un bilocale così come di una casa più spaziosa. Sta di fatto che la zona cucina è quella che più ha la capacità di influenzare il valore di un immobile.

Per questo motivo, ogni agenzia immobiliare che intende vendere una casa dopo averla ristrutturata, non può non valutare tutti quegli aspetti che più impattano sulle scelte di acquisto di un immobile da parte dei potenziali acquirenti. Aspetti che spaziano dal punto di vista della vivibilità e dell’abitabilità, passando anche dall’aspetto emotivo e psicologico.

Tutte queste logiche contribuiscono alla scelta della cucina e, di conseguenza, dell’appartamento in cui la cucina risponde a queste caratteristiche che influenzano il prezzo finale di una casa. Pertanto, è compito di agenzie immobiliari professioniste come www.offrocasa.com mettere a disposizione dei potenziali clienti questi punti a favore della cucina e del mercato immobiliare in generale, per ottimizzare e aumentare il valore dei propri immobili.

Comprare casa: l’impatto della cucina sulla scelta di acquisto

Come detto, tra i fattori più impattanti sulla scelta di acquisto di un immobile, nonché sulla definizione del suo prezzo finale da parte dell’agenzia, vi è lo spazio dedicato alla cucina.

In Italia non esiste una regolamentazione specifica in merito alla superficie minima della cucina, poiché questo aspetto risponde alle restrizioni indicate nel regolamento edilizio del comune in cui si trova l’immobile. È possibile affermare, però, che generalmente una cucina abitabile deve essere più grande di 9 mq, con una superficie dello spazio cottura compresa tra i 4 e i 9 mq; sotto queste misure, la cucina perde il requisito di abitabilità. È chiaro che se l’altezza della cucina è ampia si parte già con il piede giusto, perché un soffitto alto è un grande vantaggio dal punto di vista della luminosità per l’intero ambiente.

Per quanto riguarda l’altezza minima media della cucina, invece, ci sono misure più precise: si parla di 2,7 metri, anche se la casa è composta da un soggiorno con angolo cottura. Allo stesso modo, è regolamentato con precisione il rispetto dei requisiti igienico-sanitari: la cucina, infatti, deve essere dotata di aperture che favoriscano i rapporti aero-illuminanti e della canna fumaria collegata fino al tetto, necessaria per lo scarico dei fumi di cottura.

Ad incidere notevolmente sulla valutazione di mercato dell’intero immobile è anche l’esposizione e l’orientamento della cucina. Se la cucina si affaccia su uno spazio ampio e libero da palazzi dirimpetto, e se l’orientamento è a sud, questa zona della casa sarà illuminata dalla luce naturale e godrà di una vista piacevole, senza la necessità, da parte degli abitanti, di mettere tende che riparino dagli occhi indiscreti dei vicini mentre stanno cucinando o si stanno rilassando bevendo un caffè con gli amici.

Prestare attenzione alle rifiniture di pregio quando si ristruttura una cucina o l’intero appartamento, poi, vuol dire accumulare punti a favore delle scelte di acquisto dei potenziali clienti. Una cucina spaziosa, magari attrezzata su misura e completa di elettrodomestici, che è anche dotata di un pavimento di qualità, di infissi resistenti con doppi vetri, di impianti di domotica, ripone nell’attenzione ai dettagli tutta la cura nei confronti delle persone che la vivono per molte ore al giorno. Quello spazio diventa più vivibile, più accogliente, più piacevole.

E, a proposito di queste caratteristiche, tra gli aspetti da tenere in considerazione quando un’agenzia immobiliare vuole scalare la scelta dei clienti, un ampio spazio lo occupano gli aspetti emotivi e le sensazioni che un cliente prova quando entra nella cucina della sua potenziale nuova casa.

Strutturare la cucina di un immobile in modo da renderla vivibile vuol dire anche valorizzare quell’ambiente ai fini del dinamismo, della funzionalità e delle energie trasmesse.

Per questo le nuove abitazioni tendono a unire la zona cucina con quella living, in modo da creare un’unica stanza, un open space in cui condividere gli spazi con stile e non solo per guadagnare spazio in ambienti più piccoli. Si tratta di un escamotage che crea continuità e ottimizza sinteticamente uno spazio dedicato alla convivialità che sia pratico e funzionale al tempo stesso, dedicato alla condivisione sia degli abitanti della casa che dei suoi ospiti.

A unire questi due ambienti non è solo lo spazio dedicato ma anche lo stile di arredamento, che deve essere unico, uniforme e armonico, in modo da rendere quello spazio connesso da un’unica energia. Si può azzardare anche a giocare con stili e colori diversi, purché il risultato finale appaia dinamico e multifunzionale.

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