Le etichette alimentari: non solo normative

22 Giu 2022, 15:01 | a cura di

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La fase di progettazione e realizzazione delle etichette alimentari deve tenere in considerazione con grande attenzione l’aspetto normativo. Ma ci sono anche altri fattori importanti, come i canoni estetici e la resa funzionale delle etichette, da valutare in fase di ideazione del visual e di personalizzazione della stampa. Ne abbiamo voluto parlare con il team di LabelDoo.

A che cosa servono le etichette alimentari?
Il principale obiettivo di una etichetta alimentare deve essere quello di informare il consumatore e consentirgli di conoscere tutte le caratteristiche di un determinato prodotto nel modo più chiaro e più trasparente possibile. Che si tratti di una bottiglia di birra o di un vasetto di miele, il potenziale cliente deve essere messo nelle condizioni di poter decidere che cosa comprare prendendo una decisione consapevole. Certo è che anche l’estetica del packaging riveste un ruolo di primo piano, insieme ad altri fattori non secondari: per esempio la semplicità, nel senso che i contenuti devono essere comunicati in modo da poter essere ben compresi da tutti. Troppe volte, invece, le etichette alimentari vengono lette con difficoltà.

Quindi un produttore a che cosa deve pensare?
Sono diversi gli aspetti a cui badare in fase di creazione delle etichette. È fondamentale essere in grado di comunicare bene, usando a tale scopo anche le immagini oltre ai testi. Che cosa si deve comunicare? Le informazioni nutrizionali, ovviamente, ma anche il valore dell’azienda e del prodotto. Ultimo ma non meno importante elemento, la qualità delle etichette stampate. Parlando di aziende, infatti, si tratta di stampa professionale ed è opportuno che vengano garantiti gli standard di precisione più elevati per le etichette adesive destinate ai prodotti alimentari.

Come si procede in questo senso?
Pensiamo, per esempio, a un prodotto che usiamo nella vita di tutti i giorni come l’olio. Ipotizziamo che esso venga proposto in due bottiglie che sono diverse l’una dall’altra unicamente per le specifiche tecniche delle etichette, così che una sia antimacchia e resistente mentre l’altra sia priva di tali caratteristiche. Non ci vuole uno sforzo di immaginazione eccessivo per intuire quale sarà la bottiglia che renderà l’esperienza migliore. Il packaging contribuisce anche a valorizzare il contenuto di un prodotto alimentare, e di conseguenza condiziona la percezione di qualità. Per un consumatore, l’esperienza di fruizione di un certo prodotto non si esaurisce in fase di scelta. In molti casi, al contrario, la soddisfazione maggiore viene percepita quando si usa, cioè si consuma, il bene. È evidente, allora, che la confezione rende tutta l’esperienza gratificante e gradevole.

Qual è il valore della stampa delle etichette alimentari, allora?
Se si svolge il lavoro con alta professionalità, la stampa delle etichette alimentari è in grado di generare un valore molto elevato. Garantisce, infatti, alti standard di eccellenza, con un’etichetta perfetta ed efficace a 360 gradi; un’etichetta, quindi, che non si limita a essere conforme alle norme in vigore, ma che ha anche il pregio di riuscire a informare in modo trasparente e, in più, sa stupire con un’estetica curata in ogni dettaglio.

La scelta della carta che ruolo riveste?
Una funzione di primaria importanza, si potrebbe affermare. Prima di tutto, però, ci vuole una premessa: ci stiamo riferendo a etichette alimentari che vengono applicate sulla confezione, e mai a contatto diretto con l’alimento. Etichette pensate, quindi, per la plastica, per il vetro, e così via. Ecco, quindi, che la scelta della carta deve essere ponderata con cura. La decisione va presa tenendo conto della destinazione e delle condizioni d’uso del prodotto: una bottiglia di birra, per esempio, può essere messa in frigo o addirittura in freezer, e quindi la sua etichetta dovrà essere in grado di resistere anche a temperature molto basse.

Quali sono le proposte fra le quali è possibile scegliere?
Per esempio la carta patinata, che può essere sia lucida che classica; in tutti e due i casi si adatta alle etichette su metallo, su plastica o su vetro. La carta patinata classica può essere impiegata, per esempio, per le etichette destinate a prodotti surgelati, mentre quella lucida vanta una consistenza un po’ più elevata. Per il settore alimentare, così come per il beverage e per il comparto enologico, ci sono poi delle carte speciali: vale la pena di citare a tale scopo la Tintoretto antiolio, che si adatta alle esigenze dei contenitori che entrano in contatto con sostanze grasse. Ancora, occorre menzionare i polipropileni, che possono essere trasparente lucido, bianco opaco, bianco lucido e l’esclusivo polipropilene argento lucido. Essi resistono con facilità sia alle macchie che all’umidità, e sono perfetti per il comparto alimentare; in particolare, per le bottiglie di birra, per quelle di olio e per quelle di vino da secchiello con ghiaccio o da frigo.

A proposito di vino: per le etichette esistono delle carte ad hoc?
Sì, sono le carte enologiche. Ne esistono tipologie differenti, più o meno eleganti e più o meno economiche. Non mancano, poi, le proposte riciclate e quelle naturali. Le carte enologiche sono consigliate soprattutto per le etichette del vino rosso, fermo restando che si adattano a qualunque prodotto alimentare.

Quali altri fattori vanno considerati per la scelta delle etichette alimentari da stampare?
Ci sono materiali che permettono di sovrastampare tramite il trasferimento termico: per esempio la betulla, i polipropileni, le carte patinate e la classica uncoated. Le etichette alimentari, in molti casi, richiedono di dover personalizzare alcune informazioni, tra le quali la scadenza, il lotto, il peso, la tabella nutrizionale e gli ingredienti. Al di là delle carte, poi, a influenzare il grado di resistenza delle etichette sono anche le finiture, che non solo conferiscono un valore estetico superiore, ma garantiscono anche una migliore protezione. È vero che sono lavorazioni opzionali, ma in alcuni casi sono davvero consigliate: per esempio la verniciatura, che contribuisce a mantenere integre le etichette, in modo particolare quando riguardano prodotti che devono rimanere esposti per lungo tempo sugli scaffali.

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