A Borgo Lanciano vini autoctoni e cena di gala per l'appuntamento con le Filiere Intelligenti

3 Feb 2018, 15:00 | a cura di

Una giornata per approfondire l'importanza delle filiere intelligenti: progettualità, ampiezza di vedute, valorizzazione dell'identità territoriale. Convegno, degustazione e cena di gala per scoprire i vini autoctoni marchigiani. E finanziare gli studi di giovani laureati in Veterinaria e Biologia. 


Le filiere intelligenti

Si chiama Filiere Intelligenti, e mette in fila una serie di esperienze votate alla valorizzazione del territorio e alla promozione delle eccellenze tipiche. Un ciclo di 5 incontri in divenire, 5 workshop per raccontare l'agrolimentare italiano, con l'approccio fresco e propositivo che contraddistingue i protagonisti della storia. Un'iniziativa intrapresa dai Giovani imprenditori di Confagricoltura con Federalimentare insieme al CNR che ha preso le mosse l'estate scorsa a Piacenza, passando per Catania e Cremona, e ora fa tappa nelle Marche di Borgo Lanciano, in provincia di Macerata. Un territorio dell'Italia rurale duramente colpito dall'ultimo terremoto, che sta rinascendo anche nel segno delle realtà che operano sul territorio con la qualità e la tenacia di sempre. Così la quarta tappa di Filiere Intelligenti, in scena giovedì 8 febbraio a Castelraimondo approfondirà l'importanza di valorizzare i vitigni autoctoni e la produzione vinicola che identifica i singoli territori, nell'ottica di conquistare nuove fette di mercato in ambito internazionale, puntando sui prodotti più originali. L’evento vedrà protagonista il settore vitivinicolo, in particolare i vitigni autoctoni minori e l’export. Mettendo insieme esperti di tracciabilità genetica, case history di successo, esperti della comunicazione si approfondirà come e perché alcuni vini derivanti da vitigni autoctoni meno conosciuti, o denominazioni territoriali minori, siano riuscite a penetrare ed imporsi sui mercati esteri.

 

I vini autoctoni a Borgo Lanciano

Il settore enoico è estremamente importante per l'agroalimentare italiano e i numeri lo testimoniano: la superficie vitata in Italia è di oltre 640 mila ettari con 50 mila aziende che trasformano il prodotto con un proprio marchio. Una produzione molto importante per un settore dinamico che regge la competitività e viene premiato per la sua qualità : fattura più di 12 miliardi di euro l'anno, di cui la metà in export. All’evento seguirà una degustazione dei vini di dieci aziende vinicole e una cena di gala nel ristorante di Borgo Lanciano. L’incasso della serata servirà per far proseguire la formazione degli studenti dell'Università di Camerino (facoltà di Veterinaria e Biologia), vincitori di borse di studio per una tesi di laurea di ricerca sull'agroalimentare del territorio, che ponga l'accento su idee innovative e progetti da sviluppare. Il bando verrà presentato e aperto il giorno del convegno e durerà 4 mesi. Una commissione apposita, di cui faranno parte l’Anga, l’Università e un esponente di spicco del territorio, valuterà le candidature. La premiazione avverrà nel corso di un secondo evento, per dare continuità all’azione di sensibilizzazione verso il territorio.

Per dirla con le parole di Diana Lenzi, vicepresidente dei Giovani di Confagricoltura: “Il nostro laboratorio itinerante, che unisce territori e filiere, oltre a far incontrare aziende e ricerca, recepisce problemi e esigenze di rilancio e innovazione del territorio. In questa occasione approfondiamo i vitini autoctoni convinti che rappresentino l’identità di un territorio e le sue peculiarità, permettendo ai nostri viticoltori di proporre prodotti unici ed irripetibili”.

 

www.filiereintelligenti.it 

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