A Milano una nuova terrazza nel cuore battente meneghino: Seven Stars Galleria aprirà un ristorante e un lounge bar di charme. E una cantina con più di seimila bottiglie

14 Lug 2014, 10:24 | a cura di
Sarà lo chef Alberto Citterio a prendere il comando della brigata del nuovo ristorante affacciato su Piazza Duomo che arricchirà in autunno l’offerta del prestigioso Hotel Seven Stars Galleria, dal 16 luglio dimora del World Expo Commissioner Club dei 147 Paesi presenti all’EXPO.

I lavori sono già cominciati e con l’arrivo dell’autunno (probabilmente ad Ottobre) un nuovo piccolo gioiello impreziosirà Piazza Duomo. Dopo essere stato il primo certificato sette stelle in Europa, inaugurato nel 2007 e pensato per respirare a pieni polmoni lo charme della capitale della moda, il prestigioso Seven Stars Galleria sta allargando i suoi orizzonti con nuove camere, ognuna delle quali pensata e realizzata da un architetto diverso. In particolare però, sbocceranno un ristorante e un lounge bar che sfoceranno in una splendida terrazza, dove potersi rilassare e toccare la storia quasi con le proprie mani.
Essere nel cuore pulsante di Milano è un grande privilegio ma, al tempo stesso, una forte responsabilità, nulla può essere lasciato al caso e ogni dettaglio deve, necessariamente, essere curato nei minimi dettagli, infatti, l’ambizione sarà quella di disporre anche di una cantina con oltre seimila bottiglie e un servizio indimenticabile, all’altezza delle tanto decantate sette stelle.
Inoltre, sarà uno dei nodi focali della prossima esposizione universale, visto che a partire dal 16 luglio sarà la dimora del World Expo Commissioner Club dei 147 Paesi presenti all’EXPO.
La guida della cucina sarà affidata allo chef Alberto Citterio, 38 anni, forgiato tra Parigi, Londra, Losanna e l’Estremo Oriente che ha arricchito il suo bagaglio con le cotture a bassa temperatura e la caramellizzazione. Dedito ai gusti e ai profumi mediterranei, nelle sue proposte è spesso protagonista il pesce, frutto delle sue esperienze in costiera.

A cura di Paolo Pojano

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