A Monza la nuova Coop “Autism Friendly” dedicata alle persone autistiche

11 Set 2020, 14:58 | a cura di
Riqualificare un’area dismessa e facilitare la spesa per le persone autistiche, così da renderla parte di una routine quotidiana. Ecco l’ambizioso progetto della nuova Coop di Monza.


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Coop Autism Friendly a Monza: cos’è

Via Marsala, Monza. In quell’area abbandonata da vent’anni dove un tempo c’era l’ex CGS nasce ora un supermercato sui generis, il primo in Italia a coinvolgere persone autistiche con i loro familiari. Ha inaugurato lo scorso 10 settembre lo store firmato Coop che rappresenta un significativo passo avanti verso l’inclusività nella grande distribuzione, oltre che un’importante operazione di recupero e riqualificazione di una zona dismessa tra via Marsala e via Solferino. A guidare la squadra di lavoro che ha trasformato l’area di 11mila metri quadri è stato l’architetto Giorgio Motta con lo studio TP4 di Cantù, che ha scelto di installare pannelli fotovoltaici sulla struttura e una “foresta astratta” su piazza con inserti di verde, legno e vetro colorato.

Insegna Coop Autism Friendly

Come funziona la Coop Autism Friendly a Monza

Un investimento di circa 25 milioni di euro per una superficie di vendita di 2500 metri, con un organico di 85 persone, fra cui 57 nuovi profili professionali: questi i numeri del progetto, che conta 350 posti auto: “Il nostro obiettivo è stato quello di rendere la spesa facile, non solo attraverso la disposizione della merce ma guidando gli acquisti”, ha spiegato Andrea Colombo, Direttore Generale Operazioni. All’interno del supermercato, infatti, ci sono dei percorsi specifici per i diversi tipi di spesa, dalla sezione Foodie per i buongustai più esigenti a quella Green per chi ha scelto di seguire uno stile di vita sostenibile, senza dimenticare la Easy per una spesa comoda e veloce. C’è poi il reparto Wellness per gli amanti del fitness e del benessere e anche quello Pet-Friendly per chi ha bisogno di fare acquisti per i propri animali domestici. E la lista della spesa quasi non occorrerà più: dai reparti spuntano dei bracci meccanici Move It che propongono al cliente i prodotti necessari per completare gli acquisti.

Coop Autism Friendly

Cosa significa supermercato Autism Friendly

Vera novità dell’iniziativa, però, è la capacità di includere e coinvolgere anche persone autistiche, in modo che tutti possano fare la spesa con serenità e facilità. Per farlo, è stata necessaria la collaborazione con Nico Acampora, ideatore di PizzaAut, pizzeria gestita da ragazzi autistici riuniti nell’associazione fondata da Nico e inaugurata grazie ai soldi raccolti tramite crowfunding in Cassina de’ Pecchi, nell’hinterland milanese. Il personale del negozio Coop è stato formato da psicologi e psicoterapeuti esperti di autismo, che hanno offerto allo staff gli strumenti per favorire la comunicazione con persone autistiche e facilitare la loro permanenza nello store. Ci sono quindi una serie di accorgimenti visivi, luminosi e comunicativi all’interno del negozio, dove il volume della musica e l’intensità della luce sono stati regolati appositamente per far sentire a proprio agio tutti i clienti. Niente segnale acustico delle casse, dove per le persone autistiche sarà possibile passare avanti e avere la priorità. Infine, la segnaletica dei prodotti è stata realizzata seguendo i criteri della Comunicazione Aumentativa Alternativa, sottoposta e approvata da esperti in materia e persone autistiche.

A contribuire al progetto, anche Neshat Asgari, fondatrice dell’associazione Alla3 Onlus che ha studiato i pittogrammi per le insegne, e il cantante Elio, padre di un ragazzo autistico che alla nuova Coop augura di trasformarsi nel supermercato con il fatturato più alto “perché possa essere un esempio imitato anche da tutti gli altri supermercati”. Occorre, quindi, supportare il progetto, incentivando una spesa più che mai inclusiva e aperta a tutti: “Al fianco di questa iniziativa c’è il nulla: non c’è niente di peggio che vedere quello che può essere fatto e non viene fatto, come un albero che non viene innaffiato e lentamente muore”.

a cura di Michela Becchi

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