Aboca contro le piantagioni toscane di tabacco. L’azienda bio si trasferisce in Marocco

1 Dic 2015, 08:57 | a cura di

Celebre per l’impegno in ambito farmaceutico, l’azienda di Valentino Mercati nasceva in Valtiberina nel lontano 1978, perseguendo la certificazione biologica sin dall’esordio. Ma oggi l’inquinamento di aria e terreni obbliga il patron a spostare parte dell’attività in Marocco. 


Scienza, etica e cultura. Le erbe officinali di Aboca

C'è persino un museo, a Sansepolcro, dedicato alle erbe e all'uso delle piante medicinali nei secoli. Lo spazio è parte di un grande progetto di comunicazione culturale voluto da Aboca, azienda impegnata nel settore della produzione e della trasformazione delle piante medicinali, erede di un'antica tradizione erboristica che si muove sulla linea di confine tra mitologia, religione, magia, filosofia, scienza e alchimia, tra rimedi popolari e farmacopea ufficiale. Immersa nel paesaggio delle colline toscane, l'azienda ha sede laddove già nel XIII secolo si coltivavano piante officinali, come testimoniano i documenti dell'epoca. E negli ultimi 30 anni l'azienda di Valentino Mercati ha saputo intercettare questa importante eredità, raggiungendo un giro d'affari cospicuo – 120 milioni di fatturato per il 2015, se ne prevedono 180 per il 2016 – che ne fa una realtà leader nel settore della farmaceutica naturale, degli integratori alimentari, dei dispositivi medici e cosmetici. Garantendo lavoro a 830 dipendenti: un numero in crescita costante.

Coltivazione biologica certificata

In questo ecosistema privilegiato della Valtiberina, Aboca ha prosperato fondando le sue radici sulla ricerca in campo agricolo, punto di incontro tra scienza e natura, praticando agricoltura biologica dal lontano 1978, realtà pioniera del settore in ambito italiano ed europeo. E il segreto per il successo è riposto proprio nel completo controllo del ciclo produttivo, dal seme all’essiccazione della pianta, rigorosamente senza l’impiego di pesticidi o inquinanti. Dove avviene tutto questo? Sono circa 1100 gli ettari di terreno in pianura e collina dislocati tra Toscana, Umbria ed Emilia Romagna, destinati alla coltivazione di 70 differenti specie di erbe medicinali nel rispetto delle G.A.P. (Good Agricultural Practices) che impongono comportamenti sostenibili sotto il profilo sociale, ambientale ed economico. Solo così è possibile ottenere quella materia prima certificata, naturale e biologica che è il fiore all’occhiello dell’azienda.

Aboca contro i produttori di tabacco: inquina aria e terreni

Ma oggi il legame inscindibile tra l’attività di Valentino Mercati e un territorio vocato alla coltivazione di piante medicinali come quello della Valtiberina sembrerebbe essersi spezzato per sempre: ad annunciarlo, deluso e rammaricato, è lo stesso patron dell’azienda, che denuncia l’uso massivo di pesticidi nella coltivazione dei terreni limitrofi alla proprietà di Aboca. Tra i colpevoli designati le piantagioni di tabacco che prosperano con il supporto intensivo di pesticidi e chimica, incompatibili con le produzioni biologiche di cui sopra: “Le regole ci sono, ma spesso in agricoltura non vengono rispettate, e Comuni e Asl non intervengono” ha ribadito Mercati durante un convegno a Città di Castello. Non a caso il fondatore di Aboca l’estate scorsa aveva diffidato 40 produttori locali per aver rilasciato veleni chimici nell’aria. Ma da allora nulla è cambiato, nessuno si è mosso.

E Valentino Mercati ha scelto di arrendersi (o meglio cambiare strategia) abbandonando i terreni della Valtiberina, ben 700 ettari del totale; parte della produzione (che dà lavoro a 60 operatori agricoli) sarà dirottata sui possedimenti in Valdichiana, mentre una nuova azienda sorgerà oltreconfine, in Marocco, dove Aboca è in trattativa per l’acquisto di un terreno, Ogm free. Anche se la lavorazione del prodotto e l’essiccazione delle piante continuerà ad essere controllata in Italia, nel nuovo centro direzionale di Lucignano.

 

a cura di Livia Montagnoli

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