Acetaie Aperte a Modena. E intanto arriva la sentenza che tutela il Balsamico

25 Set 2015, 16:18 | a cura di

La rassegna diffusa su tutto il territorio della provincia modenese coinvolge 38 produttori di Aceto Balsamico Igp e Aceto Balsamico Tradizionale Dop. Tante le iniziative collaterali, tra degustazioni e pranzi a tema.   


I segreti dell'oro nero. Visite in acetaia

Le acetaie di Modena e provincia si preparano ad aprire le porte in occasione della giornata che come ogni anno celebra la tradizione dell'oro nero emiliano. Il 27 settembre gli sforzi per valorizzare l'eccellenza gastronomica locale vedono uniti il Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena Igp e il Consorzio Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, ideatori dell'iniziativa che ripercorre la storia secolare dell'aceto balsamico, le sue origini e il suo legame con la tradizione culinaria locale.

Quest'anno Acetaie Aperte coinvolgerà 38 produttori, pronti a offrire al pubblico una giornata di degustazioni, visite ai locali di invecchiamento e abbinamenti golosi con i prodotti della food valley d'Italia, oasi del gusto che ci invidiano in tutto il mondo. Più che un semplice condimento, l'aceto balsamico porta con sé segreti di lavorazione, sapienza artigiana, spazi suggestivi solitamente riservati agli addetti ai lavori, nascosti nel centro di Modena e disseminati nelle campagne della provincia: ogni acetaia ha avuto carta bianca per organizzare attività collaterali e iniziative a carattere gastronomico, tra pranzi a tema in azienda, buffet d'eccellenza a base di Parmigiano Reggiano, Lambrusco, Prosciutto di Parma, formaggi del territorio, tigelle e amaretti, cotture del mosto, visite in vigna e dimostrazioni di mastri bottai. Ma anche mostre fotografiche e musica dal vivo, visite al museo e lezioni di cucina tradizionale.

Tutelare il made in Italy. La sentenza in favore del Balsamico

Senza dimenticare che l'aceto balsamico rientra a pieno titolo tra le punte di diamante dell'export alimentare italiano, presente (e apprezzato) in 120 mercati del mondo. Ecco perché la sentenza arrivata qualche giorno fa dal Tribunale di Mannheim in Germania ha fatto esultare di gioia il Consorzio di Tutela: la giuria tedesca si è pronunciata proprio in favore del Consorzio nella causa intentata contro una società tedesca rea di rivendicare l'utilizzo della dicitura “balsamico” per prodotti diversi dall'autentico aceto balsamico di Modena. Puntuale la soddisfazione di Stefano Berni, presidente del Consorzio, che si è detto sollevato di poter scongiurare il pericolo di evocazione, come già successo per altri prodotti Dop e Igp made in Italy: “È una sentenza di straordinaria importanza e sarà una pietra miliare nella storia dell’Aceto Balsamico di Modena, che viene a confermare l’efficacia del lavoro svolto dal Consorzio di tutela che, avviando la sua attività poco più di un anno fa, si poneva come obiettivo principale quello di implementare la tutela della denominazione “Aceto Balsamico di Modena IGP”. Questa sentenza, dopo quelle della esclusività del termine Grana associabile solo al termine “Padano” e quella dell’espressione Parmesan, utilizzabile solo per identificare il Parmigiano Reggiano, è un terzo pronunciamento che assume per l’intero sistema dei prodotti certificati DOP e IGP un’importanza fondamentale a tutela dell’intero settore.” Perché la chiarezza non è mai troppa, a tutto vantaggio dei consumatori. Che nel frattempo sono invitati a scoprire da vicino l'oro nero di Modena.

 

Acetaie Aperte | Modena e provincia | domenica 27 settembre | www.acetaieaperte.com

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