Alle origini del gusto. La mostra di Asti che racconta gli antichi a tavola e il paesaggio agrario dell'Italia che non c'è più

2 Feb 2015, 09:01 | a cura di
Il cibo a Pompei e nell'Italia antica è stato il principale campo d'indagine per allestire la mostra che dal 7 marzo (fino al 5 luglio) racconterà le abitudini alimentari e il mondo contadino di romani, etruschi e popoli italici. Passando dal ricettario di Apicio ai resti carbonizzati di Pompei, dalle pitture con scene conviviali al banchetto di Trimalcione.

Non c'è molto di certo nel futuro di un'Expo nata sotto il segno di una cattiva stella, ma - a ben guardare - gli effetti positivi che la manifestazione internazionale sta riverberando su tutto il Nord Italia ancor prima di aprire ufficialmente valgono decisamente l'impresa.
A Milano imperversa la voglia di rinnovamento, una città che sale a colpi di ambiziosi progetti urbanistici, architetture futuristiche e una girandola di nuovi ristoranti, chef che vanno e altri che vengono; il carnet degli eventi in programma si dilata a dismisura - monitorato dal discusso portale Verybello.it – a Brescia è partita da qualche giorno la mostra enciclopedica Il cibo nell'arte e dal 7 marzo anche Asti proporrà il suo contributo al tema dell'Expo.

IL CIBO PER GLI ANTICHI

Propone un percorso attraverso l'alimentazione nel mondo antico l'esposizione che Palazzo Mazzetti accoglierà dal prossimo 7 marzo (e fino al 5 luglio 2015); Alle origini del gusto reca sin dal titolo una chiara indicazione temporale – il cibo a Pompei e nell'Italia antica – e si avvale di testi e testimonianze materiali per ricostruire un aspetto importante dell'identità culturale di una civiltà come il rapporto con il cibo e i riti sociali e religiosi ad esso connessi, all'epoca intimamente dipendenti l'uno dall'altro.
Ma la mostra, curata da Adele Campanelli e Alessandro Mandolesi, offre anche il pretesto per indagare alle origini delle tradizioni contadine dell'astigiano (e della Penisola in generale), recuperando le fila di coltivazioni radicate come il grano, la vite e l'olivo. Tutto questo è stato reso possibile dall'incontro sul campo di archeologia e tecnologie innovative, che oggi – sempre più – consentono di ricostruire importanti aspetti della vita quotidiana delle popolazioni italiche, a cominciare dall'incontro a tavola. Si parlerà dunque anche di cucina prendendo le mosse dall'immaginifico banchetto di Trimalcione descritto da un compiaciuto Petronio, o chiamando in gioco le ricette di Apicio; e ci saranno le suppellettili provenienti dall'area archeologica di Pompei e Ercolano, dove la devastante eruzione del 79 d.C. ha cristallizzato il tempo, consentendo agli archeologi di scoprire resti di cibi carbonizzati.
Le diverse sezioni espositive proporranno così la ricostruzione dell'antico paesaggio agrario italiano e delle antiche tecniche di coltivazione, una panoramica dei cibi più comuni e come venivano preparati. E usciti dal Palazzo si potrà visitare il nuovo allestimento della domus romana di via Varrone con il grande mosaico pavimentale che ornava la sala da pranzo.
Un ciclo di conferenze tematiche accompagnerà tutto il periodo della mostra.

Alle origini del gusto, il cibo a Pompei e nell'Italia antica | Palazzo Mazzetti, Corso Vittorio Alfieri 357, Asti | dal 7 marzo al 5 luglio 2015 | Ingresso 10 euro | Per info e prenotazioni tel. 199 15 11 21 | www.palazzomazzetti.it

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