Affordable Art Fair Milano, anche il cibo in mostra

1 Feb 2012, 16:30 | a cura di

Torna a Milano la più grande fiera internazionale di arte contemporanea a basso costo, o meglio, a costi contenuti. Si chiama Affordable Art Fair, si terrà presso il Superstudio Più dal 2 al 5 febbraio e sarà l'occasione per ac

quistare opere d'arte provenienti da 75 gallerie internazionali con un costo compreso fra i 100 e i 5000 euro. Dopo il successo dello scorso anno si prevedono ben 12 mila visitatori.

 

Se avete l'intenzione di iniziare una piccola collezione o se ancora non avete trovato il pezzo per personalizzare il soggiorno, beh, questa potrebbe essere l'occasione giusta. Ma anche se avete voglia solo di fare un giro e di vivere un'esperienza dinamica e trasversale, non fatevi scappare l'occasione e mettetevi in fila per Affordable Art Fair (leggi la fiera dell'arte conveniente).

 

E in questi giorni, in cui si rincorrono eventi e laboratori, non mancano le performance a tema gastronomico, «a cominciare dall'inaugurazione», spiega Marco Trevisan, direttore della fiera in Italia, «in cui gli artisti di FOODA impasteranno 100 kg di pasta di pane mettendo in atto uno spettacolo unico». D'altronde già Daniel Spoerri, uno dei più importanti artisti del Nuovo Realismo, ha usato il cibo come espressione artistica. E cibo e arte si confronteranno anche giovedì sera, quando due artisti e due galleristi si esibiranno ai fornelli coordinati da Matteo Torretta, chef del Divino Crisaore del Medusa Luxury Relais a Pula (CA), nell'evento Art and Flames.

 

Anche qui i riferimenti ai grandi artisti del passato non mancano. Infatti, il fil rouge dei piatti preparati è la cucina futurista, la cucina creativa ante litteram, riproposta in chiave moderna grazie all'utilizzo di coloranti naturali che appagano occhi e palato degli spettatori.

 

La fiera continua fino a domenica e continuano anche gli show cooking: ci si ritrova intorno a una cucina per parlare di cose a primo acchito distanti quali la fotografia e l' arte, come se i fornelli fossero catalizzatori di idee e, probabilmente, così è.

 

Caterina Pamphili

01/02/2012

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