Altromercato: ritorna il Circolo del cibo. Buono fino in fondo

30 Gen 2013, 15:42 | a cura di

È l’uomo che governa il mercato o il mercato che governa l’uomo?” con questa affermazione il presidente dell’Uruguay Josè Mujica comincia il suo discorso al G20 di Rio de Janeiro lo scorso giugno del 2012, in una giornata dedicata alla globalizzazione e al modello di

sviluppo e di consumo che le società devono perseguire. Un’economia, quella attuale, basata su una concorrenza spietata e su politiche di mercato oppressive, che necessita di un cambiamento radicale dello stile di vita occidentale a favore dei diritti dei lavoratori e in difesa della sostenibilità ambientale.

 

Sono i princìpi che Altromercato promuove da oltre 20 anni attraverso la creazione di una rete commerciale che permetta uno sviluppo sostenibile, al Sud come al Nord del mondo. Altromercato si occupa di commercio equo e solidale, di alimentazione biologica, di recupero di prodotti tradizionali, di sviluppo in terre confiscate alla mafia o in territori di guerra, di reimpiego di persone che vivono disagi sociali. L'obiettivo è aiutare le economie locali e garantire un futuro da chi da tempo ne è privato, lavorare in favore dell'ambiente e delle persone.

Con il 2013 ritorna il Circolo del Cibo, la web community per buongustai promossa proprio da Altromercato, in cui cibo, cultura e diritti sono uniti per aprire una riflessione sulla tracciabilità degli alimenti e sul rispetto della biodiversità. Un sito nato qualche anno fa, ma oggi rilanciato in una veste nuova con una speciale sezione dedicata ai ristoranti, agli agriturismi e alla osterie che sperimentano piatti di ricerca creativa che uniscano sapori locali con prodotti provenienti da ben 50 Paesi nel mondo.

Iscriversi alla community permette di conoscere la filiera delle materie prime per acquisire una maggiore responsabilità nell’acquisto e nel loro consumo” dice Elisa Dolci, responsabile Relazioni Pubbliche Consorzio Ctm Altromercato. “Da circa 25 anni Altromercato si batte per garantire l’importazione di prodotti a prezzo equo per valorizzare i costi reali di lavorazione e permettere una retribuzione dignitosa del lavoro, sostenendo la coltivazione biologica e promuovendo progetti di sviluppo sociale e ambientale”.

Un link costantemente aggiornato anche nella sponsorizazzione di nuovi prodotti che seguono la medesima filosofia. Ne è un esempio la Cooperativa Insieme, nata presso il villaggio di Bratunac sul confine tra Serbia e Bosnia Erzegovina, dove alcune donne hanno deciso di prendere in mano quel poco che era rimasto loro e coltivare i frutti rossi. Dal lavoro di donne di etnie e religioni diverse nascono i succhi bio, che il consorzio Altromercato cura nel trasporto e nella produzione: “visitando la community è possibile conoscere le materie prime, la loro storia e provenienza, come sono utilizzate nella medicina ayurvedica e chi le coltiva” afferma Elisa Dolci “In più una sezione di ricette dispenserà consigli ai visitatori”.

Un circolo in piena crescita che riunisce gente che desidera avvicinarsi al cibo con il piacere di dare un sostegno a chi lavora e un aiuto all’ambiente. “Sebbene viviamo un momento storico difficile e di crisi” dice Elisa Dolci “la rete di clienti e ristoratori che aderiscono al nostro sito è in piena crescita perché c’è richiesta di proposte un po’ diverse dal consumo classico e curiosità per i prodotti stranieri. Una scelta d’acquisto fatta però sempre con consapevolezza della filiera produttiva”.

 

La solidarietà non conosce crisi? O forse proprio nella crisi si celano nuove possibilità di sviluppo, in armonia con l'uomo e la natura.

 

www.altromercato.it/il-circolo-del-cibo

 

Stefania Annese
30/01/2013

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