Bancovino apre a Roma. Capire come evolvono i concetti di vineria e di bottega

13 Feb 2013, 17:38 | a cura di

Ragionano in termini di piccoli numeri e grande qualità, Antonello Lupo e Francesca Romana Castellani.

 

 

Numeri come 4, gli anni che ha alle spalle Cantine Lupo - l'azienda vinicola di fam

iglia - o come 2, l'età di Aioli, il blog di Francesca Romana in cui si mescolano cucina, ricordi, tradizioni ed esperienze private, o come 60, i metri quadrati di Bancovino: neonata creatura (inaugurazione ufficiale il prossimo 18 febbraio, ma già in preapertura) che ha nel suo dna la passione per le cose buone e per l'accoglienza.

 

 

 

 

Volevamo dare una casa romana alla cantina, per poter parlarne noi direttamente dei nostri vini e dei prodotti che amiamo” dice Francesca Romana “le dimensioni del locale invitano alla condivisione e, soprattutto, allo scambio, è come una stanza che gira intorno al banco, che è la vera anima di tutto”. Insieme agli scaffali. Perché qui si entra per acquistare i capperi di Pantelleria de La Nicchia e si trova anche la mostarda Le Tamerici, si cerca lo zabaione di Amerigo, e insieme si sceglie il riso del Principato di Leucedio.
 

 

I prodotti riempiono la libreria secondo il criterio intangibile della suggestione. Così la pasta (Verrigni, Felicetti) è accanto alla colatura Delfino, e vicino al cumino de L'Emporio delle Spezie si trovano tè, marmellate biscotti o una delle 108 referenze di vino.

 

 

 

 

Tutto mescolato nel bel mobile che arriva fino al soffitto, pensato dallo studio -Scape che firma questo locale molto bello, accogliente e di grande personalità. Le pareti sono colme di prodotti da tutta Italia, spezie e tè dal mondo, vini italiani, francesi o tedeschi.
 

 

 

L'unico criterio che abbiamo usato per la disposizione è quello della curiosità: vogliamo che chi entra alla ricerca di un prodotto possa inciampare in un altro, incuriosirsi, fare qualche domanda” ci spiega Francesca Romana Castellani “per far partire un gioco di risposte, proposte e assaggi. Ti piace un prodotto? Possiamo raccontarlo, suggerire come usarlo, proporre abbinamenti e assaggi e infine creare su due piedi un piatto, al contrario se ti piace un piatto puoi trovare qui tutti i prodotti e le spiegazioni per rifarlo in casa”. Dipende dai casi, dal momento e dalla voglia del cliente.

In un locale così piccolo, con 13 posti al bancone accanto a salumi e formaggi, e un'altra decina sul lato opposto, sui tavolini chiudibili che trasformano la parete in punti d'appoggio, l'incontro è immediato.
 

 

 

In cucina Adrian Fernando Venturi, nato in Argentina da genitori veneti, un inizio tra Argentina e Stati Uniti che gli ha regalato un'impronta internazionale, studi e ulteriori esperienze in Italia. Propone piatti semplici, con cui giocare con facilità. Crostini, carpacci, affumicati di carne o pesce, tartare, fantasiosi e gustosi: crostini di pane (di Gabriele Bonci, che domande!), crema di rucola, alici, peperoni sott'olio cappero croccante, o con lardo, zucchine grigliate al rosmarino e funghi cardoncelli, crostini di polenta cacio e pepe, carpacci di polpo con julienne di foglie di sedano e bottarga o di manzo marinato alla soia con daikon e ravanelli, terrina di foie gras, pan brioche, gelatina di Sauternes e fichi secchi. Qualche piatto del giorno, bollito con senape in grani o zuppe, panini gourmet, e poi la scelta delle cocotte.

 

 

Cercavamo un'idea facile, carina, nuova, molto versatile oltre che accessibile. Ho iniziato a giocare con la cucina italiana in cocotte: abbiamo scelto tante Creuset colorate, per lasagnette di pane carasau, broccolo romano pecorino romano e alice, o patate e baccalà, per fare qualche esempio” spiega Adrian.

 


È un'idea di cucina estremamente aperta: “Adrian oltre a essere bravo è disponibile e umile” racconta Francesca Romana “caratteristiche indispensabili per un locale come questo, piccolo e declinato sulle richieste dei clienti”.

Un discorso a parte lo merita la lista dei formaggi, circa una ventina tra italiani, francesi, inglesi e svizzeri (Qualche nome? Tête de moine, bitto, caciocavallo di bufala stravecchio) selezionati da Emanuela Pistoni, sommelier e maître fromager, volto noto tra i gourmet romani che ha curato anche la scelta di salumi e di vini “ho voluto vini da tutta Italia, più qualche accenno a Francia e Germania” ci dice “puntando su aziende poco note. Non vogliamo prodotti commerciali”.

In attesa dell'apertura ufficiale, si lavora per mettere a punto la cucina, sistemare l'iPad con le ricette e le schede dei prodotti da consultare e organizzare le serate a tema (occhio alle prime due: ostriche e champagne e cucina argentina, ovviamente). Nel frattempo però questa piccola bottega delle bontà è aperta: se volete, quindi, entrate, scegliete un prodotto e fatevelo interpretare da Adrian.

Bancovino
Via Pietro Borsieri, 27 Roma
tel. 06.87673864 - www.bancovino.com
aperto dalle 10.20 alle 24 - chiuso la domenica

 

 

a cura di Antonella De Santis
13/02/2013

foto di Andrea Federici

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