Coop-Coldiretti, compromesso storico per la pasta

27 Apr 2012, 17:49 | a cura di

Dal campo allo scaffale: sarà tutta italiana la nuova pasta che Coop, Coldiretti e Legacoop Agroalimentare proporranno nei 1.400 punti vendita Coop.

 

 

Prodotta con grano coltivato in Italia e trafilata al bronzo, grazie ad

un accordo raggiunto tra tutte le parti interessate, salterà l’oneroso passaggio della filiera lunga che fino a questo momento ha visto gli approvvigionamenti di grano giungere da paesi lontani, come il Canada, con le conseguenze che ben si conoscono.

Sembra un “uovo di colombo” a ben guardare i numeri: il Belpaese è il primo produttore mondiale e 10 milioni di suoi cittadini ogni giorno ne mangiano un piatto, ma mettere d’accordo tutti i produttori, i coltivatori ed i distributori non è un’operazione semplice.

 

 

Avviare una filiera tutta italiana porta con se numerosi vantaggi, primi tra tutti il prezzo equo riconosciuto all’agricoltore, la tracciabilità garantita, la riqualificazione di terreni abbandonati e la qualità del prodotto. Una garanzia che porta la firma di un’eccellenza della ristorazione, Massimo Bottura, primo ad averla cucinata.

Nasce così una interessante esperienza di co-imprenditorialità, un accordo diretto e trasparente tra produttori e consumatori.
Tra gli attori di spicco il pastificio Cerere del Consorzio Agrario Lombardo Veneto. Situato in provincia di Enna, nel cuore della Sicilia, fornirà il grano che sarà pagato agli agricoltori ad un prezzo premiante per il produttore.

Saranno 5 i formati di pasta di grano duro trafilata al bronzo, con essiccazione lenta e soprattutto no ogm che porteranno il marchio 100% Italia.
Questa iniziativa darà nuova vita ad un prodotto che nel mondo è sinonimo di Italia, qualità e tradizione, sosterrà i coltivatori in questo momento di crisi, generando occupazione e sarà da stimolo per altre iniziative di questo tipo.

Altro protagonista il CSQA, l’ente di certificazione indipendente con il compito di tracciare l’intera filiera, permettendo di giungere alla definizione concordata del prezzo minimo equo da pagare agli agricoltori.
Un prezzo adeguato sia per gli investimenti effettuati sia per la remunerazione del lavoro e dei mezzi di produzione. Per gestire nel tempo il progetto inoltre si è attivato un Comitato di Gestione della Filiera in Coimprenditorialità a cui spetteranno tutte le decisioni sul reinvestimento degli utili garantendo al singolo agricoltore che il prezzo del grano coprirà i costi di produzione e al consumatore di acquistare la migliore qualità al giusto prezzo.

 

 

Saverio De Luca

27 aprile 2012

 

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