Questa è una rivista di racconti, di storie, di parole e immagini. Un magazine o se preferite una foodzine rivolto agli appassionati di cibo e cucina, ai gourmet, e a tutta quella schiera di persone individuata dal prefisso gastro in abbinamento a più diversi appellativi a creare giochi linguistici e neologismi fantasiosi. È un quadrimestrale dedicato a chi la cucina la ama, ma ama anche la parola, il racconto, la bella lettura. E si chiama Dispensa. Dispensa come contenitore di cose buone e e dispensa come approfondimento.
Un quadrimestrale: per riappropriarsi del tempo lento e dello slow reading, un freno a mano tirato in un momento di corsa affannosa alla notizia veloce e all'informazione spot. Negli anni del prima di tutti del web, Dispensa si prende il lusso di arrivare dopo. Dopo l'attualità e dopo la notizia. Alla ricerca di un approccio diverso. Che avvicina l'approfondimento senza trasformarsi in una pubblicazione didattica, ma riguarda soprattutto l'affondo nei progetti, nei sapori, nelle persone. Un approccio ampiamente umano ai diversi aspetti del mondo della gastronomia. Storie di chef, di prodotti e produttori. Storie di incontri di persone e di progetti. Ognuno con un taglio estremamente personale: “ogni servizio ha senso perché scritto da quella persona e raccontato da quel fotografo. Ogni articolo è un incontro di tre personalità: quella del soggetto raccontato, quella dell'autore dei testi e quella dell'autore delle foto” dice Martina Liverani, che di questo bel progetto è l'artefice e il direttore editoriale.
“La periodicità quadrimestrale ci impone di lavorare con lentezza, e impone al lettore di leggere con lentezza, recuperando un ritmo diverso: i servizi sono lunghi, con tante parole e tante foto. Sono letture senza scadenza che vogliono essere riscoperte a distanza di tempo, anche collezionate, e che chiamano in ballo un modo più gentile di accostarsi alle cose” continua la Liverani che ha chiesto ai suoi collaboratori uno sforzo letterario, alla ricerca di un registro narrativo insolito per affrontare e approfondire questo mondo. Il risultato? Servizi divertenti, disincantati, dissacranti, romantici, con una scrittura polposa che fa venire l'acquolina in bocca e chiede un nuovo assaggio.
Ma chi sono gli autori coinvolti? Sono persone che si muovono entro e fuori i confini del mondo gastronomico, chef, giornalisti, persone che si occupano di arte, che di questo mondo sono innamorati. E come un innamorato lo raccontano. Ci sono persone che dal web sono passate alla carta per sfida e per amore, che la Liverani ha voluto mettere nella condizione di scrivere in modo diverso. C'è Enrico Vignoli con i ragazzi del Postrivoro, per esempio, ci sono Simone Sbarbati, Massimiliano Tonelli, Lorenza Fumelli, Anna Guazzotti, Michela Iorio, Stefano Scatà e molti altri per indagare, contrapporre e analizzare “cosa lega Dario Zidaric a Bittor Arginzoniz, Niko Romito ad Aurora Mazzucchelli, Sasu Laukkonen e le ostriche, la cacciata dal Paradiso e le opere di Milk Factory, il Pop e il Gourmet”. Questo primo numero vuole celebrare la head line – Generi alimentari & Generi umani – e giocare sul tema del doppio. Ecco allora underground - overground, il mondo di sotto di Zidaric e i suoi formaggi e quello di sopra dell'orto e dei pomodori, o il latte – le ostriche, i cibi che reclamano amore oppure odio, gli chef e i contadini. Per conoscere il “genere umano della specie alimentare”.
Dispensa non è per addetti ai lavori, non ci sono ricette, sono ci sono gli chef–star. “Sentivo l'esigenza di trovare un altro modo di parlare di cibo. Più umano, personale, con una sensibilità diversa, per le storie e per la scrittura”.
Perché una rivista cartacea oggi? “C'è innanzitutto un valore aggiunto, profondamente romantico, il piacere fisico della carta, che è un genere alimentare anch’essa visto che è prodotta con gli scarti di frutta e noci. Il piacere delle foto, della grafica curata (firmata da Itaca Comunicazione che ne cura anche la realizzazione editoriale). Il piacere di un magazine che rinuncia alla pubblicità per concentrarsi solo sulle storie fatte di parole e immagini. E la sfida di un progetto che deve stare in piedi con il venduto.”
Questo è il futuro della carta stampata? “Secondo me si, questo è uno dei futuri possibili. Informazione e attualità online, approfondimento su carta”. Martina Liverani firma sul web come su diversi magazine cartacei. Esiste una differenza di approccio? “Ho iniziato con la carta, è il mio primo amore. Quando scrivo per la carta stampata ci metto più tempo, c'è più poesia. Bisogna dare meno cose per scontate, senza poter mettere dei link per approfondire, si deve usare un registro stilistico più vario rispetto a quello del web. Parto dal presupposto che il lettore lo devo intrattenere, mentre sul web lo devo trattenere. Sono due cose diverse, tra chi scrive e chi legge c'è uno scambio reciproco”.
Diespensa è in vendita nei ristoranti, librerie e concept store a partire dal 26 settembre 21 euro, acquistabile on line sl sito http://dispensamagazine.com/il-rpogetto a 18 euro
a cura di Antonella De Santis