Dove mangiare a Genova nel 2016: miniguida gastronomica alla Superba

4 Nov 2016, 09:49 | a cura di Francesca Fiore

Pensando a Genova, la prima parola che viene in mente è mix. Di etnie, di storie, di mestieri, di leggende. Un amalgama di culture diverse, di dominatori e dominati, di miseria e nobiltà, che per secoli ha controllato mari e terre lontane. Un crogiolo di umanità che scrittori, poeti e cantautori hanno raccontato nei loro versi. Oggi vi raccontiamo Genova: cosa vedere e dove mangiare nella città superba.

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Genova e le sue anime

La signora del mare, la superba, la dominante. Sono solo alcuni dei soprannomi che Genova si è conquistata nei secoli. Una città dalla storia lunga e tortuosa, che ha visto nascere e morire una Repubblica, un esperimento politico e istituzionale durato ben 8 secoli. Passeggiando fra i caruggi, il dedalo di stradine della città vecchia che costeggiano palazzi nobiliari e chiese antiche, il profumo delle antiche vicende dei genovesi si respira a pieni polmoni. Eppure, Genova è una città che guarda al futuro.

Cosa vedere a Genova: dal porto alla città vecchia

Alla luce della Lanterna si avvicendano le storie dei genovesi. Il suo faro, la Lanterna de Zena, è per i cittadini di questa città un simbolo molto importante, con i suoi settantasei metri è il più alto del Mediterraneo e il secondo in Europa, dopo il Faro di Île Vierge (Finistère). Eretta per la prima volta intorno al 1128, la torre sorge sui resti di una collina e arriva a sfiorare i 177 metri sul livello del mare. Annesso alla torre sorge il Museo della Lanterna, un museo multimediale dedicato alla città e alla provincia, raggiungibile con un percorso che parte dal Terminal Traghetti e, costeggiando le vecchie mura, arriva fino al faro.

La Lanterna, GenovaLa Lanterna di Genova

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Partendo dalla stazione di Genova Principe è impossibile non menzionare l’acquario, che merita sicuramente una visita, se non altro per le dimensioni e le specie tutelate: inaugurato nel 1992 nell’area del Porto antico, ospita 12.000 esemplari di 600 specie diverse in un ambiente che riproduce esattamente gli habitat originali. Costeggiando il lungomare verso sud si arriva facilmente a piazza San Giorgio, con il palazzo e la chiesa omonima. La chiesa, risalente al 947 circa, testimonia l’importanza che il culto di San Giorgio ha avuto per i genovesi. Altro simbolo importante della città è infatti la Croce di San Giorgio, tradizionalmente sorretta da due grifoni, immagine centrale nello stemma di Genova.

 

Il cuore della città: le chiese e i Rolli di Genova

Da qui si apre il centro storico di Genova. Un groviglio di caruggi, i colorati vicoli medievali, e di creuze, le stradine più strette incassate fra i muri, alternati alle spaziose vie che costeggiano i palazzi nobiliari della città. Una serie di pittoresche piazzette sono visibili già da qui: piazza della Raibetta, piazza della Stampa, piazza delle Scuole Pie e più lontane, verso nord, piazza dei Greci e piazza della Porta Vecchia. Su queste si affacciano le antiche chiese di Genova, quella San Donato e di San Matteo su tutte.

Cattedrale di San Lorenzo, GenovaCattedrale di San Lorenzo

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Proseguendo su via San Lorenzo verso il centro storico scoprirete la Cattedrale di San Lorenzo, eretta dal IX secolo e “riadattata” via via fino al XVI, con la sua facciata in stile gotico genovese. Tutto intorno, edifici importanti dal punto di vista architettonico e culturale come il battistero, il chiostro di San Lorenzo, il palazzo arcivescovile e il Palazzo Ducale.

Un’altra importante strada della città è via Garibaldi. Progettata da Bernardino Cantone nel 1550, è stata inserita tra i beni del Patrimonio dell’Unesco. La “Strada Nuova”, conosciuta anche come la “via Aurea” per gli splendidi palazzi Cambioso e Carrega-Cataldi che la costeggiano, vanta molti edifici storici, alcuni dei quali fanno parte di un singolare percorso museale: palazzo Rosso, palazzo Bianco e palazzo Doria Tursi. È questo il sistema dei Rolli degli alloggiamenti pubblici di Genova: al tempo dell'antica Repubblica, erano le residenze della nobiltà genovese che, tra il ‘500 e il ‘600, ospitavano personalità di rilievo di passaggio a Genova per svolgere incarichi diplomatici.

Genova mare

Cosa mangiare a Genova

La storia gastronomica di Genova non può che iniziare dalla Corporazione dei Pastai, costituita nel 1574 con un proprio statuto, i Capitoli dell'arte dei Fidelari. Genova ha da sempre un rapporto stretto con la pasta, in primis quella con il pesto. Nato formalmente a fine ‘800, è una derivazione di salse pestate più antiche, come l’agliata. Il suo ingrediente base è il basilico genovese, una varietà specifica di basilico e, in particolare, le foglie più giovani di basilico di Pra', un quartiere di Genova. Ma la passione di Genova per le farine non si limita alle trofie con il pesto: sono molte le paste locali, come i ravioli o i tradizionali pansotti, solitamente ripieni di ricotta, uova e bietole.

Focaccia genovese

E ancora la focaccia genovese, chiamata fugàssa, fatta con farina bianca di grano tenero 00, farina di cereali maltati o malto, acqua pura o un mix di acqua e vino bianco, lievito di birra, sale fino e olio extravergine d’oliva. Alla massa di base possono essere aggiunte olive, rosmarino o salvia, mentre sopra la focaccia si trovano spesso cipolle bianche tagliate a fettine e condite con sale e olio.

Se la focaccia per i genovesi è una merenda, tradizionalmente usata al mattino bagnandola nel cappuccino, la farinata di ceci - fainâ per i cittadini di Genova - è invece un pasto completo. Un piatto che Genova condivide non solo con Livorno e Pisa, ma anche con la Sardegna, il Piemonte e la Francia. Ancora nella sezione primi, il minestrone di verdure alla genovese, con patate, fagioli, zucchine, bietoline, borragine e altre verdure.

Pansotti genovesi

Nella cucina genovese non può mancare il pesce, in particolare lo stoccafisso alla genovese preparato con il merluzzo, e poi i calamari, le acciughe e le sardine. Infine, è impossibile non citare il cappon magro, un piatto a base di pesce e verdure, chiamato così perché consumato nei giorni di penitenza e durante la Quaresima, quando non si mangia la carne. Infine, un vero pasto genovese invernale si conclude con il pandolce natalizio, un dolce dalla forma rotondeggiante riempito con uvetta, scorza di limone, pezzetti di zucca e cedro e semi di finocchio. In alternativa si possono assaggiare il castagnaccio, i canestrelli o le classiche frittelle di mele.

CONSIGLI DALLA GUIDA RISTORANTI D’ITALIA 2017

Arvigo

Genuinità dei prodotti e cucina del territorio sono i due elementi trainanti di Arvigo, che da qualche anno ha alzato l’asticella della qualità e della creatività, introducendo piatti più sperimentali che si discostano dalla più classica tradizione genovese. Servizio attento e carta dei vini incentrata sulle etichette piemontesi ma in perenne evoluzione.

Bruxaboschi

Un’insegna storica di Genova, che dal 1862 ha visto avvicendarsi ben 5 generazioni di ristoratori. Ambiente curato ed elegante, con oggetti d’epoca come arredamento, proposta culinaria di sostanza, che si lega strettamente alla tradizione locale, per lo più di carne. Importante assortimento di formaggi e dolci più improntati sulla creatività. Carta dei varia e ricca di proposte particolari.

Capo Santa Chiara

Si parte dalla tradizione per approdare alla creatività, nella cucina di Luca Collami, chef che punta sull’identità marina del nuovo locale sul mare, una location particolarmente particolarmente bella. I dolci sono affidati a Cristina Collami, mentre la carta dei vini rispecchia perfettamente la tensione creativa della cucina. Diverse proposte per i menù degustazione e un menù speciale dedicato ai più piccoli.

E prie rosse

Tre salette dall’atmosfera informale e accogliente, per una proposta gastronomica di qualità quasi esclusivamente incentrata sulla carne. Materie prime locali ma non solo, ampia scelta nel menù, interessante scelta di formaggi artigianali. Carta dei vini non troppo ampia ma perfettamente centrata sulla cucina.

La voglia matta

È una cucina personale e stimolante quella di Daniele Cannavino. Creatività, attenzione alla materia prima e contaminazioni si uniscono alla ricerca sul pesce povero, di cui dà una lettura mai banale e spesso innovativa. Ottimi i dolci, improntati anche questi alla ricerca. Carta dei vini interessante e con ricarichi non eccessivi.

Le cicale in città

Un ambiente raffinato e moderno, per un locale che ha appena compiuto 10 anni. La cucina di Matteo Costa è fresca e moderna, l’attenzione alla materia prima ittica è maniacale, così come la cura dei dettagli. Il menù cambia spesso, compresi i dolci, che sono tesi alla sperimentazione e alla sorpresa del cliente. Ottima selezione di formaggi e carta dei vini attenta alla produzione regionale.

Ostaia a Ribotta

Un’offerta prevalentemente centrata sul pascato di giornata, per la cucina pulita e fresca di Micaela Guglielmi. Qualche incursione nei grandi classici di carne regionali, quasi sempre rivisitati e un menù che cambia settimanalmente. Più che consultare la carta dei vini, agli avventori conviene chiedere agli osti, che sapranno consigliare la bottiglia giusta uscendo dagli schemi abituali. Ottimi i dolci della casa.

Perlage

Ambiente elegante e accogliente, per un locale dalla solida reputazione a due passi dalla zona fieristica. La proposta gastronomica è ampia e articolata, con ingredienti locali rigorosamente selezionati dalla chef Laura Perri, che tratta la materia prima con tecnica e creatività. Menù degustazione dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, carta dei vini regionale ma con qualche incursione nelle bollicine d’oltralpe.

Voltalacarta

Un locale dal carattere ben definito, con una cucina stimolante, precisa dal punto di vista della tecnica, che privilegia i sapori intensi ma ben calibrati. Ottimi i dolci al cucchiaio della casa, creativi e mai banali. Diversi menù degustazione fra cui scegliere a prezzi ragionevoli.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA PIZZERIE D’ITALIA 2017

Al forno di Albaro

Vera istituzione della focaccia genovese, ma anche del pane e delle torte di qualità. Le pizze al taglio sono basse e fragranti, incentrate sulla selezione dei prodotti locali e di qualche eccellenza extra regionale. Prodotti di punta la focaccia con le cipolle e quella con le olive.

Al Pisacane

Più che una pizzeria, Al Pisacane sembra una vera e propria birreria tirolese. Ottima selezione di birre artigianali, ma anche tante bevande analcoliche, grande attenzione alle farine e ai condimenti, per pizze gustose e creative, dal sapore inaspettato. Importante selezione di salumi e qualche piatto extra. Ottimi i dolci della casa.

Buratto

Pizza al taglio, ma in versione gourmet, all’ombra di porta Soprana. Selezione di farine bio, prodotti nobili provenienti dai produttori locali e pizze originali create giorno per giorno. Importante selezione di birre artigianali e altre bevande.

Panificio Mario

Un locale storico immerso nel quartiere di San Vincenzo, a due passi dalla stazione di Brignole. Focaccia ligure, focaccia di Recco, golosa pizza al taglio, ma anche pane di alta qualità. Buone anche le torte rustiche della casa e i dolci locali.

Piuma

Pizza di grande qualità per il secondo punto vendita di Alessandro Alessandri, dopo il panificio. La “grisa”, la grande pizza genovese, è fatta con farina bio e lievitazione che arriva alle 48 ore. Gustosa anche la “piuma”, da cui il nome del locale, cioè la focaccia recchese cotta in maniera diversa dalla tradizione. Interessanti i primi e le tartare, così come la carta dei vini, ben fornita e centrata sull’offerta gastronomica.

Pulcinella

Locale situato in un basso sul lungomare, gestito da salernitani che propongono un’ottima pizza napoletana, ma anche antipasti dallo street food del meridionale come il cuoppo di fritti o le tipiche pizzette fritte. Buona la proposta di piatti di pesce e i dolci della casa. Prezzi popolari.

Totò e Peppino

Pizza napoletana sfornata per tutto il giorno con cornicione alto e croccante e ingredienti di alta qualità come condimento. L’offerta sulle pizze è classica, a questa si unisce una bella scelta di piatti della tradizione partenopea: dai fritti alla mozzarella in carrozza, passando per polpette e parmigiana. Si chiude con una golosa pastiera e un sorbetto fresco.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA BAR D’ITALIA 2017

Bottega del caffè

Una bottega dove si può gustare un ottimo espresso, come nella migliore tradizione genovese. Miscele di qualità per un caffè anche in versione shakerata o in crema. Proposta dolce limitata ma di qualità, con brioches, mini pasticceria e sfoglie. Interessante il menù salato, con panini, focacce farcite, piatti freddi e qualche proposta per celiaci.

Douce

Uno dei migliori bar d’Italia (Tre Chicchi e Tre Tazzine dalla guida Bar d’Italia 2017). Il merito è del genio e della creatività di Michel Paquier, che ha reso il Douce uno dei punti di riferimento indiscussi per la pasticceria, ma che si avventura anche sul salato, con proposte per l’aperitivo e la pausa pranzo. Caffè e cappuccini a regola d’arte, squisiti cornetti farciti al momento, celebri ormai la mini pasticceria e le torte.

Murena Suite

Locale a conduzione familiare in perenne evoluzione. Espresso cremoso e aromatico, cappuccino vellutato e ben equilibrato. Focacce sfornate per tutto il giorno, croissant fragranti e biscotteria artigianale. Ampia la proposta per il pranzo, con una cucina improntata sulla tradizione mediterranea e un occhio sempre alla leggerezza e al benessere.

Tazze pazze

Bar fuori dal centro storico ma che ha portato l’eccellenza del caffè artigianale a Genova, grazie ai due proprietari, Andrea Cremone e Matteo Caruso, che gestiscono una loro linea di caffè specialty, la HQ speciality coffee, di proprietà di Caffè Bonanni. Buona la proposta di birre artigianali e l’offerta gastronomica per l’aperitivo o la pausa pranzo.

Uno viale Sauro

Locale terrazzato che propone colazioni abbondanti e golose, dai classici dolci genovesi al pane, burro e marmellata, fino agli yogurt fatti in casa. Espressi intensi e aromatici, fatti con una miscela preparata ad hoc da una torrefazione veronese. Menù del giorno per il pranzo, selezione di birre artigianali e ampia offerta per l’aperitivo.

 

a cura di Francesca Fiore

 

Indirizzi

 

Al forno di Albaro | Genova | via Albaro, 24r | tel. 010 363315 | www.facebook.com/Alfornodialbaro

Al Pisacane | Genova | via C.Pisacane, 87r | tel. 010 540196 | www.alpisacane.it

Arvigo | Genova | loc. Bolzaneto | via Cremeno, 31/a | tel. 010 717 0001

Bottega del caffè | Genova | via 5 dicembre, 8 | tel. 010 561733

Buratto | Genova | via di Porta Soprana, 61r | tel. 392 976 8530 | www.facebook.com/burattogenova

Capo Santa Chiara | Genova | via Al Capo di Santa Chiara, 69 | tel. 010 798 1571 | www.ristorantecaposantachiara.com

Douce | Genova | via XX settembre, 62r | tel. 0105536017 | www.douce.it

Douce | Genova | ℅ Palazzo Ducale | p.zza Matteotti, 84r | tel. 0105537166 | www.douce.it

E prie rosse | Genova | via di Ravecca, 54 | tel. 010 251 2591 | www.eprierosse.it

Le cicale in città | Genova | via Giuseppe Macaggi, 53/r | tel. 010 592581 | www.le-cicale.it/ristorante

Murena Suite | Genova | via XX Settembre, 157 | tel. 010 591887 | www.murenasuite.it

Ostaia a Ribotta | Genova | salita di S. Gerolamo, 2r | tel. 010 251 3828

Panificio Mario | Genova | via S. Vincenzo, 61 | tel. 010 580619 | www.panificiomario.it

Perlage | Genova | via Mascherpa, 4r | tel. 010 588551 | www.leperlage.com

Piuma | Genova | via Tabarca, 64 | tel. 010 999 0337 | www.facebook.com/piumagenova

Pulcinella | Genova | via V maggio, 37r | tel. 010 399 0715

Tazze Pazze | Genova | via Faliero Vezzani, 60r | tel. 320 077 4683 | https://www.facebook.com/Bar.Tazze.Pazze

Totò e Peppino | Genova | via Archimede, 143 | tel. 010 868 0233 | www.pizzeriatotoepeppino.com

Uno viale Sauro | Genova | v.le N Sauro, 1 | tel. 347 277 3118 | www.facebook.com/bar.sauro1

Voltalacarta | Genova | via Assarotti, 60 | tel. 010 831 2046 | www.voltalacartagenova.it

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