Embargo: ecco il punto di vista dei ristoratori italiani in Russia

19 Set 2014, 11:30 | a cura di
Abbiamo chiesto a un giornalista italiano di stanza in Russia di raccontarci come il Paese, e in particolare i ristoratori italiani che lรฌ lavorano, viva lo stop alle importazioni di prodotti agroalimentari Usa e Ue. Ci ha fornito una visione ironica, ma non meno preoccupante. E intanto gli scaffali si riempiono di prodotti non Ue...

โ€œ... รˆร‚ร‚ร‚ร‚ร‚ย come il marito che, per far dispetto alla moglie, si taglia โ€ฆ.โ€ร‚ร‚ร‚ร‚ร‚ย Cosรฌ tuonaร‚ร‚ร‚ร‚ร‚ย Renzo Pasolini,ร‚ร‚ร‚ร‚ร‚ย chef italiano di Bacco, un noto ristorante russo, mettendo in imbarazzo la sua interlocutrice โ€“ la cronista di un'altra testata che gli chiede come stia reagendo la ristorazione italiana nella Russia post-embargo โ€“ non tanto per la frase non proprio raffinata, ma perchรฉ, non essendovi un detto omologo in russo, รจ difficile da tradurre. Alla fine si accordano per un piรน neutrale โ€œrinuncia alle cose piรน prezioseโ€. Cโ€™รจ poco da ridere, perchรฉ lโ€™espressione colorita dello chef rende bene il pensiero di tutti gli italiani qui in Russia, anche di quelli che non operano direttamente nel settore alimentare e nella ristorazione.
โ€œRenzo, ma come farai senza il parmigiano reggiano? E la tue famose tagliatelle flambรจ con tartufi, preparate davanti al cliente nella mezza forma di parmigiano?โ€ร‚ร‚ร‚ร‚ร‚ย Mi guarda perplesso e rabbioso, anche se poi mi confessa che nei giorni successivi allโ€™entrata in vigore dellโ€™embargo, รจ riuscito a trovare e a comperare, da un importatore, ben sei forme intere di parmigiano. Per un poโ€™ si andrร  avanti! โ€œMa tu, Renzo, come la vedi la situazione?โ€. Il nostro amico chef, fiduciario in Russia dellโ€™Associazione Cuochi Fiorentini e ambasciatore dellโ€™Accademia Italiana di Gastronomia Storica, mi fa notare che le autoritร  russe, per come normalmente si comportano, hanno avuto nei nostri confronti un trattamento di riguardo โ€œChe i russi amino gli italiani non รจ un segretoโ€ dice โ€œaltrimenti non si spiegherebbe perchรฉ non abbiano messo lโ€™embargo anche a pasta, olio e vino. Allora sรฌ che, come dice il nostro premier Renzi, ci avrebbero davvero asfaltati !โ€.

Mi dicono che i media italiani parlano di supermercati russi con scaffali vuoti e di prezzi schizzati alle stelle: forse hanno confuso con altri Paesi perchรฉ la realtร  non รจ questa. Di prodotti sugli scaffali, invece, ne sono arrivati in abbondanza a sostituire quelli europei. Europei, esatto: ricordiamo che non รจ solo l'Italia a essere finita nella lista nera. Tuttavia lo stop allโ€™importazione di taluni prodotti dal nostro Paese fa molto piรน notizia rispetto a quelli di altri Stati coinvolti, come ad esempio salmoni dalla Norvegia (ottimamente sostituiti da quelli cileni), latticini e formaggi da Olanda e Germania, e questo nonostante costino ai loro Paesi cifre molto importanti. Probabilmente perchรฉ qui in Russia prodotti e cucina italiana sono al vertice della popolaritร  e questo รจ il risultato di un ottimo lavoro svolto sul territorio da chi si occupa del settore: i prodotti alimentari importati sono prodotti e basta. Quelli italiani, assieme alla cucina, sono Arte! E non รจ difficile dimostrare questo assioma. Come tutte le cose dellโ€™Arte, sono falsificati e copiati: โ€œpasta neapoletanaโ€, โ€œparmesanโ€, โ€œsalame friolanoโ€, โ€œmozzarella milanoโ€ e via dicendo, tutti con denominazione in caratteri latini in un tripudio di tricolori, che ora โ€“ con l'embargo โ€“ hanno, ahinoi, unโ€™autostrada spianata davanti. Stiamo sul concreto : ci saranno danni permanenti ai nostri prodotti perchรฉ tutto possiamo dire e pensare, ma non che i russi non siano super-reattivi e pronti davanti alla possibilitร  di business. Per fare un esempio: Alto Concetto era una piccola azienda locale che ora sta invadendo il mercato dei salumi "crudi" , fatti all'italiana. Sono i primi che si sono lanciati sul prodotto crudo (qui fino ad ora si limitavano a fare il cotto e l'affumicato), ma altri stanno seguendo. Questi non hanno costi doganali e saranno una concorrenza, fra un anno se le sanzioni saranno revocate, che ci troveremo in piu'.ร‚ร‚ร‚ร‚ร‚ย Lโ€™ICE di Mosca, che รจ stata la prima ad allertarsi e mettersi a disposizione degli esportatori italiani, stima in oltre 215 mil/โ‚ฌ il danno alle nostre imprese in questโ€™anno di embargo (vedi riquadro): ma siamo sicuri che fra un anno recupereremo appieno le nostre quote di mercato? Cโ€™รจ forse qualcuno che pensa che ad agosto 2015 i Paesi che sono stati invitati a colmare il deficit di importazione (Brasile, Argentina, Cile, Nuova Zelanda, Cina e India), si ritireranno in buon ordine con un grazie per aver sostituito temporaneamente l'Europa? Duecentoepassa milioni non sono un'inezia e non basteranno, a risollevarci, i fondi comunitari di compensazione che l'Ue ha predisposto per le imprese maggiormente colpite. Che facciamo, ci compensiamo con i nostri stessi soldi?

Comunque le sanzioni sono una cosa seria e qui in Russia hanno subito avuto un effetto vistosissimo: la popolaritร  del premier Putin รจ arrivata a record mai registrati prima (anche senza parmigiano). Come diceva lo chef in apertura di articolo? โ€ฆappunto!

a cura di Gianguido Breddo
giornalista enogastronomico che vive e opera in Russia

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram