Francesco Tonelli. Come fotografare al ristorante

9 Nov 2011, 13:43 | a cura di

I consigli del maestro Francesco Tonelli

 

 

- Evitate di usare il flash incorporato nella macchina fotografica. Disturba i commensali e produce una luce diretta che non d&a

grave; buoni risultati con il cibo.

- Assicuratevi che i settaggi della vostra macchina fotografica siano impostati alla massima risoluzione. Se previsto nella vostra macchina fotografica scegliete il formato RAW che cattura e mantiene il maggior numero di informazioni e vi permette, una volta scaricato il file nel vostro computer, di elaborare l'immagine con molte più possibilità e molta più qualità, rispetto al JPEG.

- Se la luce è scarsa e insufficiente, provate ad avvicinare una lampada o la candela che sta al centro del vostro tavolo. Se possibile, scegliete un tavolo in una parte piu' illuminata del locale o vicino ad una sorgente di luce che faciliti gli scatti.

- Usate un cavalletto. Anche piccolo. Ce ne sono di portatili che stanno comodamente in tasca e si possono posizionare direttamente sul tavolo. Quando si scatta una foto con poca luce, i tempi di scatto sono lunghi e ogni piccolo movimento renderebbe la foto mossa.

- Scattate in manuale, non in automatico. Vi permette di capire immediatamente se la foto è sotto o sovra esposta. E potete sperimentarlo con un oggetto o con il piatto del pane, prima che il cibo arrivi in tavola.

- Per ridurre il tempo di scatto quanto più possibile, aprite il diaframma al massimo. Alcuni obiettivi si fermano a f3.5, ma altri scendono a 2.8, 2, 1.8, 1.4 e anche 1.2. Questo permette alla luce di entrare nell'obiettivo più velocemente, diminuendo perciò il tempo dell'esposizione. Inoltre spesso produce un piacevole sfuocato intorno al vostro piatto, tenendo a fuoco solo la parte che decidete.

- Se proprio necessario, aumentate l'ISO. Questo aumenta la sensibiltà del sensore, ma allo stesso tempo più si eleva l'ISO e più viene prodotta la cosiddetta "noise" per cui la qualità dell'immagine diminuisce. È importante ricordare che a volte, purtroppo, è necessario scegliere il male minore. La "noise" per quanto indesiderabile, può essere in parte corretta (specialmente se si scatta in RAW ) tramite vari software specializzati. Non c'è invece rimedio per una foto mossa perche scattata muovendo la macchina con un tempo di scatto troppo lungo.

- Se mangiate all'aperto, cercate di evitare che i piatti da fotografare siano esposti direttamente ai raggi del sole. Se ciò non fosse possibile, filtrate la luce diretta attraverso un foglio di carta o un tovagliolo bianco, in modo da creare una luce più diffusa che renderà la foto del vostro piatto più bilanciata e piacevole.

- Infine, dopo tutta questa tecnica, ciò che conta di più è la composizione dell'immagine. E questa è la parte che lascia più spazio alla propria fantasia e creatività. Alcuni piatti hanno una grafica che trae beneficio dall'essere scattati dall'alto, mentre altri da un lato. A volte un particolare può essere più intrigante dell'intera preparazione. E un cibo parzialmente "gustato" può sembrare più appetitoso dello stesso appena servito e ancora integro. Dipende.

Scattando in RAW, una volta a casa, il servizio fotografico sarà come appena iniziato e potrete sbizzarrirvi in molti aggiustamenti digitali che vi aiuteranno a rendere le vostre fotografie quanto più realistiche o surreali desideriate.

E ricordate che una buona foto enogastronomica è il semplice e naturale frutto di quattro fattori: ambientazione (elegante ma semplice, comunque non sfarzosa), luce (giusta), tecnica fotografica e infine ritocco al computer dove potete correggervi e migliorarvi.

 

 

R. P.

luglio 2011

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