I migliori mieli d'Italia. Mieli Thun di Vigo di Ton

6 Apr 2017, 14:00 | a cura di Michela Becchi

È dai primi anni '90 che l'azienda Mieli Thun si impegna a valorizzare l'ampio patrimonio botanico italiano, utilizzando diverse varietà di fiori per i propri mieli. Oggi, è una delle aziende più note della Penisola.

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Le origini

ā€œLa mia ĆØ una famiglia di agricoltori e quello in cui vivo ĆØ un territorio particolarmente vocato alla produzione di mele. Ma per me avevo immaginato un futuro diversoā€, racconta Andrea Paternoster, proprietario e ideatore di Mieli Thun di Vigo di Ton, in provincia di Trento. ā€œNei primi anni '20 mio nonno aveva giĆ  qualche ape e un giorno, dopo tanti anni, ho ritrovato per caso degli alveari inattivi. E cosƬ ho pensato: perchĆ© non riprendere in mano questa attivitĆ ?ā€. Sono tre i motivi principali che spingono Andrea a lanciarsi nel settore apistico: ā€œVolevo restituire valore al settore agricolo, facendo qualcosa che mi appassionasse e riscoprendo un prodotto da tempo dimenticato, volevo viaggiare e volevo esprimere me stesso attraverso i miei prodottiā€. E cosƬ, all'inizio degli anni '90 nasce l'azienda apistica, oggi una delle più note nel panorama italiano per i suoi mieli pregiati, e anche per le loro confezioni eleganti.

La grafica e il packaging

Il senso creativo di Andrea spinge infatti l'azienda a puntare fin da subito sull'estetica e la grafica: ā€œInizialmente siamo partiti in maniera molto casalinga, disegnando noi stessi il logo e le confezioniā€, ma col tempo, e l'aumento delle vendite, decidono di affidarsi a un professionista. ā€œCi siamo ispirati molto al mondo della cosmesi e della profumeria: abbiamo appositamente tralasciato il settore gastronomico perchĆ© volevamo creare qualcosa di nuovo, originale ed elegante, non ancora presente sul mercato alimentareā€ . Un discorso che non guarda al panorama vinicolo, ā€œmolto più avanti rispetto al cibo in fatto di etichette e graficaā€. La svolta arriva con la collaborazione con Paolo Castiglioni della Castiglioni Design, studio di marchi, packaging e campagne pubblicitarie di Nogara, in provincia di Verona: ā€œCon lui, ĆØ nato il marchio e la confezione cosƬ come oggi la conosciamoā€.

La produzione

1400 alveari in circa 60 diverse zone produttive: Mieli Thun si trova in Trentino ma l'apicoltore si sposta anche in altri territori per far bottinare le proprie api. ā€œIl miele per me ha un valore inestimabile a livello nazionale: ci sono tanti prodotti buoni anche all'estero ma nessun paese ha la nostra ricchezza varietale in quanto a fioriture. In tutta Europa ce ne sono circa 18mila e ben 8mila di queste si trovano nella nostra Penisola. ƈ una tale fortunaā€. E di questa fortuna Andrea ha scelto di farne la propria filosofia: ā€œVoglio valorizzare al meglio le singole varietĆ  per promuovere l'ampia biodiversitĆ  del territorio italianoā€. ƈ per questo che Mieli Thun offre principalmente mieli unifloreali – realizzati con una singola cultivar – prodotti in terre diverse: ā€œUn miele di castagno del Lazio non ha lo stesso sapore di uno abruzzese e cosƬ via. Ogni terreno conferisce al miele sentori e aromi differenti, e anche un diverso spettro pollinico, ovvero la struttura e composizione del pollineā€.

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VarietĆ  e abbinamenti

CosƬ, Andrea realizza mieli d'acacia, arancio, castagno, tiglio, sulla, cardo, corbezzolo, edera, bosco, melo e molti altri ancora, oltre al classico millefiori ā€œche resta comunque un prodotto eccellenteā€. Uno dei più particolari e rari ĆØ quello di erba medica, ā€œquest'anno davvero eccezionaleā€, realizzato nelle zone di produzione del Parmigiano Reggiano, dove questa pianta viene coltivata per l'alimentazione delle vacche. ā€œSi tratta di un miele di colore bianco, molto delicato, dal sapore quasi neutro. Io lo chiamo 'il miele della gentilezza' perchĆ© ĆØ davvero fine e leggero. Perfetto con un buon gorgonzola stagionatoā€. Altro prodotto di punta ĆØ il miele di tarassaco, ā€œche ogni anno ci gratifica e rende orgogliosi del nostro lavoroā€. Al contrario dell'erba medica, il tarassaco conferisce al miele un colore giallo acceso ā€œcome quello del tuorlo d'uovoā€ e sentori decisi e pungenti all'olfatto, ā€œche lasciano poi spazio durante l'assaggio a note più floreali e delicate che ricordano la camomillaā€. Questo ĆØ particolarmente indicato per il formaggio asiago, ā€œma bisogna sempre ricordare che non esistono abbinamenti prestabiliti e che alle volte ĆØ bello anche degustare i due elementi – il miele e il latticino – separatamente per assaporarne tutte le sfumature aromaticheā€.

Il miele in cucina e nell'alimentazione

E soprattutto si può giocare con il miele anche con le preparazioni più semplici, come le vinaigratte o altre salse: ā€œCon lo chef ClaudioPregldella Baita Santa Lucia una volta abbiamo realizzato una maionese, che abbiamo poi ribattezzato mielonese, a base di aceto, olio extravergine di oliva e mieleā€. E la ricetta ha funzionato, ā€œil miele ha creato insieme agli altri ingredienti un'emulsione stabile e gelatinosa al punto giustoā€. La tipologia migliore per realizzarlo? ā€œDipende molto dal gusto personale. Io consiglierei uno di arancio oppure – perchĆ© no – anche uno di girasoleā€. Aspetto fondamentale dell'utilizzo del miele in cucina ĆØ la sua versatilitĆ , ā€œsi presta bene sia per le ricette dolci che salateā€ e, naturalmente, le sue tante proprietĆ  nutraceutiche: ā€œĆØ bene ricordare di inserire il miele in diversi pasti della giornata, e non solo a colazione. Questo perchĆ© aiuta a diminuire la quantitĆ  di zucchero bianco che assumiamo quotidianamente e anche quella di sale, perchĆ© il miele giusto, se bilanciato in maniera intelligente con altri ingredienti, riesce a esaltare anche le note più saporite di un piattoā€.

Il panorama del miele in Italia e all'estero

E lo sanno bene i consumatori americani, ā€œsempre più attenti alla qualitĆ  e alle proprietĆ  nutrizionali di un alimentoā€. PerchĆ© non bisogna mai dimenticare che, oltre alla massa di clienti abituali dei fast food, negli Stati Uniti esiste una grande fetta di addetti ai lavori e consumatori che nel tempo si sono fatti promotori del buon magiare, del concetto di farmer's market, i mercati contadini, e più in generale di Km0, agricoltura biologica e alimentazione sana. ā€œC'ĆØ una fetta di clientela americana che presta molta attenzione alla salubritĆ  dei prodotti e per questo, da 6 anni a questa parte, abbiamo iniziato a vendere anche all'esteroā€. Ma anche l'Italia non ĆØ da meno, e i numeri dei consumi di miele continuano a crescere: ā€œL'interesse verso questo prodotto ĆØ sempre maggiore. I mieli più richiesti sono ancora il millefiori e l'acacia ma gradualmente il pubblico inizia a interessarsi anche ad altre varietĆ ā€.

La formazione

E questo avviene anche attraverso corsi di formazione sull'assaggio: ā€œLucia Piana ĆØ una delle più grandi maestre dell'analisi sensoriale del miele, una vera guru: il settore del miele italiano deve molto a leiā€. Ma ci sono anche gli incontri, le serate di degustazione e i laboratori di avvicinamento: ā€œQuando posso cerco di diffondere la cultura del miele di qualitĆ  fra i consumatori presso i punti vendita aziendali o durante qualche eventoā€. Inoltre, Andrea insegna anche presso la Niko Romito Formazione di Castel di Sangro (L'Aquila) e all'UniversitĆ  di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. ā€œLa crescita del settore del miele ĆØ appena cominciata e comunque la strada da percorrere ĆØ ancora lungaā€. Il prossimo passo? ā€œEntrare nel mondo dell'ospitalitĆ : la colazione ĆØ il pasto principale di un albergo e una buona struttura non può permettersi di avere un miele di bassa qualitĆ ā€.

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Mieli Thun | Vigo di Ton (TN) | tel. 0461 657929 | www.mielithun.it

a cura di Michela Becchi

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