Il futuro? La nutraceutica. E le donne

28 Mar 2012, 17:57 | a cura di

L'importanza di chiamarsi Nutraceutica. È il cuore della lezione del professor Giuseppe Alonzo (nella foto), commissario straordinario del Cra del Ministero delle politiche agricole a una quarantina di studenti che per un giorno hanno spostato i banchi di scuola

tra i bicchieri e gli oli extravergine del Sol di Verona, nel giorno conclusivo. Una iniziativa realizzata da Pandolea-Donne dell'Olio e dal Corpo Forestale a conclusione di un tour lungo un anno negli istituti agrari d'Italia.

"La nutraceutica è l'arte del mangiare naturale - spiega il prof fuori da complicate formule chimiche - ovvero, studiare i prodotti nella loro dimensione in natura e capire sia i nutrienti, gli antiossidanti, le vitamine che contengono e come interagiscono tra loro. Il Cra si sta proponendo in questo campo come uno dei più autorevoli istituti di ricerca, oltre che come laboratorio agricolo sperimentale. Non dà nessun beneficio all'organismo assumere pillole di vitamine o di antiossidanti: basta mangiare frutta e verdura". E davanti alla platea di agronomi in erba curiossimi sui temi della produzione legati al cibo e alla cucina, Alonzo racconta un aneddoto che spazza via ogni dubbio. "Incontro due amiche e parlando una mi fa: ma possibile che prendo sempre la vitamina C e ho regolarmente il raffreddore? E l'altra: anche io prendo la vitamina C, ma non sono raffreddata quasi mai. Così chiedo loro come assumessero la vitamina. Una usava le compresse, l'altra mangiava un'arancia al giorno e non aveva mai raffreddore. L'unico uso utile della vitamina C è contro lo scorbuto. Ora va di moda il risveratrolo, ne parlano tutti e tutti lo cercano come una pa nacea, ma non è meglio mangiare un po' di uva rossa?" .

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Alla fine dell'incontro, cui hanno partecipato anche il colonnello Amedeo De Franceschi, uno degli 007 antifrode dei Naf, e il funzionario della Regione Veneto che segue i controlli alimentari e i sistemi di qualità delle produzioni, Pier Luigi Perissinotto, il professor Alonzo guarda Loriana Abbruzzetti, presidente di Pandolea, e sorride alla platea. "Queste questioni, ragazzi, hanno anche a che fare con un non corretto rapporto tra i sessi. Se le donne contassero di più e riuscissero ad affermare i valori positivi di cui sono portatrici, anche l'alimentazione, le frodi e la nutraceutica troverebbero soluzioni migliori. Così il mondo intero".
Applausi da tutti. Anche da noi.

Stefano Polacchi

28/03/2012

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