“Quando scopri le Seychelles rischi di non tornare a casa!”. Strizza l’occhio Renato Longobardi, casertano di 73 anni, da oltre 20 sull’isola di Mahè, dove produce liquori e distillati e li vende in un duty free dell’aeroporto di Victoria, la capitale dell’arcipelago. E non è l’unico, non è il solo, ad aver scelto di rimanere in paradiso. Ci sono le sorelle Alice e Luigina Vivaldelli, trentine di Riva del Garda, che in un chiosco affacciato sulla spiaggia di Beau Vallon vendono panini italiani preparati con ingredienti nostrani. Tanto, per approvvigionarsi, c’è sempre la cornucopia di Mamma Mia, società di import dei fratelli bergamaschi Chionni, di Carlo Perolari e del cremonese Annibale Grasselli Barni, un sodalizio di manager d’albergo che fa circolare prodotti italiani – Illy, Rana, Garofalo, Parmigiano Reggiano… – in un Paese dove i vincoli economici e geografici impediscono sia le vacanze low cost che il mordi e fuggi del fine settimana.
Ci sono pure il siciliano Giuseppe Randisi, 44 anni, del bar-ristorante La Dolce Vita – prendete nota: un ottimo espresso – e il romano Dario Stefani, 34 anni, manager dell’hotel Hilton Labriz, cinque stelle sull’isolotto di Silhouette. Insomma, turismo e ristorazione hanno bisogno di Italia per le offerte più qualificate. Se però non cercate lavoro e v’interessa solo la vacanza, allora: Benvenuti nel Sogno!

Meta turistica, ma niente low cost
Dicevamo: niente low cost. Non si dorme in una guest house a meno di 60-70 euro per notte e i trasporti tra le isole sono molto costosi; poi c’è il biglietto aereo, il cibo e tutto il resto.
Le Seychelles sono una meta turistica da tutto il mondo: lune di miele, amanti del mare e della natura, ricconi e personaggi stravaganti. Nel 2015 le isole dell’arcipelago sono state visitate da 272mila stranieri tra cui oltre 21mila italiani (14% in più sul 2014).
Tra granitiche e coralline, le 115 isole sono sparse nell’oceano Indiano al largo dell’Africa orientale. Terre molto belle, ma con un limite gastronomico: tanti ristoranti turistici, e bassa consapevolezza del potenziale gourmet locale, inespresso, offuscato e messo in ombra da una bellezza naturale ben preservata, su cui fa leva il business di un turismo di massa di fascia medio-alta.

Da vedere
Una serie di raffinate sculture policrome metà uomini-metà animali rivestono il tempio indù di Arul Mihu Navasakthi Vinayagar, dio della sicurezza e della prosperità, costruito per la minoranza religiosa indiana nel 1992, a Victoria.
Al Coco de Mer (spettacolare seme-noce la cui forma ricorda il bacino di una donna) è dedicato un sito Unesco nella Valle de Mai e nella riserva Le Ravin du Fond Ferdinand, sull’isola di Praslin.
L’Union Estate sull’isola di La Digue è un parco agricolo protetto, con un antico mulino per estrarre l’olio dalle noci di cocco, le piantagioni di vaniglia, un vecchio cimitero, un maneggio, una riserva di tartarughe giganti. Tra le novità dell’isola di Mahé troviamo il Misère Exotics Garden Center, dedicato alla flora e alla fauna delle Seychelles, e il sorprendente Eden Aquarium, nel centro commerciale Eden Plaza: 33 vasche che riproducono i fondali marini con specie rare e coloratissime di pesci e una straordinaria varietà di coralli, anemoni, stelle marine, lumache, cavallucci marini, murene e polpi (www.edenisland.sc).
Conoscere la cucina creola tra lezioni e ingredienti
Eppure c’è un volto poco esplorato delle Seychelles che offre una moltitudine di sapori, profumi e personaggi in quella sintesi originale di culture e ingredienti che è la cucina creola. E se volete imparare a giostrarvi tra ingredienti e ricette locali approfittate di una lezione della cuoca Essaida, al ristorante Grann Kaz di Silhouette, e della cuoca-cantante Marlene Barbe Ladouce, nella Petit Cabane, sull’isola di Praslin, altra perla dell’arcipelago.
Per la spesa, invece, il posto più bello e rifornito è il Victoria Market, coperto da colorati ombrelloni e pieno di banchi di frutta esotica e pesci tropicali in una struttura vittoriana rossa fiammeggiante, a due passi dall’Hindù Temple, tempio devoto alla minoranza indiana. La vista dell’isola di Mahè si può godere da quella che era la scuola missionaria di Venn’s Town, nota anche come Mission Lodge.
“La cucina creola risale ai tempi degli schiavi ed è quindi una cucina di ricette semplici e povere: pesci dell’oceano Indiano, frutta esotica, manioca, papaya, frutti dell’albero del pane, carne di pollo e di maiale” spiega lo chef Darriel Duples, un giovane che ha vissuto qualche anno a Firenze e da poco rientrato a Mahè “È una cucina che predilige il pesce alla carne e che si abbina meglio con birra e succhi di papaya, ananas e mango, piuttosto che con il vino. Ma forse” ammette Duples “la difficoltà nell’abbinamento dipende più dalla mancanza di cultura del vino”.
Conferma Carlo Perolari di Mamma Mia: “Le Seychelles sono un mercato piccolo, ma ricco: c’è bisogno di specializzazione e il made in Italy è molto ben visto” spiega “in particolare il mercato enologico è diviso tra bottiglie di media-bassa qualità per la vendita al dettaglio e vini di qualità superiore per il canale alberghiero, che qui è molto importante”.

Frutta, pesci e grandi rhum
Oltre alla grande varietà di frutta tropicale – mango, cocco, papaya, giaca, frutto della passione, showershop, jamalac e pompelmi enormi accanto ad agrumi-bonsai come il bigarade – le isole sono uno dei templi del pesce: tra triglie king size, pesci-pappagallo, jobfish (Aprion virescens) ered snapper (Lutjanus gibbus), si incontrano anche polpi, crostacei e strani molluschi. C’è anche una discreta produzione di tonno in scatola.
Troviamo inoltre belle piantagioni di tè e naturalmente distillati a go-go, come quelli del casertano Longobardi (70 tipi di liquori) o i 4 di qualità dell’azienda Takamakadei fratelli D’Offay. “Siamo partiti nel 2002 con poche risorse, circa 10mila dollari d’investimento, con un po’ d’ingenuità ma tanta voglia d’imparare e di fare il migliore dei rhum possibili”ricorda Richard D’Offay“Eravamo così piccoli che imbottigliavamo ed etichettavamo tutto a mano, ma siamo stati bravi a reinvestire gli utili e oggi facciamo 25mila casse di rhum, esportando il 13% del prodotto. In Italia? No, non abbiamo abbastanza liquore: per assaggiarlo dovete venire alle Seychelles!”. A Takamaka si può anche mangiare, oltre che degustare i rhum. Tra le bevande tipiche c'è anche il Kalou: linfa fermentata di palma da cocco. Viene prodotta in casa con tecnica artigianale e venduta solo in qualche negozio frequentato dai seychellesi. Come viene fatta? Il raccoglitore s’arrampica sul fusto della palma e lega stretto un ramo giovane per favorire la fuoriuscita della linfa, poi taglia l’estremità del ramo e lo infila in una bottiglia, che viene appesa tutta la notte per la raccolta del succo. Due-tre giorni di fermentazione ed è pronta, con il suo basso grado alcolico.

Il piacere del piccante
Un altro aspetto della cucina creola ce lo svela, su una fantastica spiaggia di Mahè, Le Delplace della giovane chef Bibi McShane: “Noi seychellesi amiamo il piccante e spesso troverete curry e peperoncino sui nostri piatti, anche sulla frutta”. Così, si comincia con insalata di polpo e mango, cipolla, erba cipollina, pomodorini, lattuga, succo di bigarade (un piccolo agrume locale) e peperoncino, il tutto servito su una base di ghiaccio. Si prosegue con un piatto di pesce red snapper (Lutjanus gibbus) in foglie di banana con cipolla caramellata e chutney di zucca e una leggera spolverata di curry.
Vernon Nagapin è un altro chef creolo, ma viene dalle vicine Mauritius, approdato a Mahè per lavorare al Marlin Bleu. La sua cucina ha slanciche spaziano dall’Europa all’India inseguendo le mille rotte dell’identità creola, mix di razze e culture: francese, inglese, africana, indiana, estremo-orientale. “La cucina creola delle Seychelles raccoglie tutte queste influenze ed è molto speziata” spiega Nagapin “Ad esempio nell’insalata di polpo, un piatto simile al vostro, aggiungiamo succo di bigarade e peperoncino piccante, cipolla e un goccio d’extravergine. Il mio polpo è brasato nel curry e unito a crema di cocco... ma questo è più mauritiano, che seychellese!”.

Festival Kreòl. Cultura, cucina e street food
Ogni anno l’ultima settimana d’ottobre l’isola di Mahè ospita il Festival Kreòl, la più importante manifestazione dedicata alla cultura creola, con musiche, danze al ritmo della sega music, costumi tradizionali, processioni, giochi all’aperto, banchi di prodotti tipici, arte, artigianato e street food. Un grande evento collettivo che per una settimana coinvolge i popoli creoli dell’Oceano Indiano (Seychelles, Mauritius, Reuniòn, etc) e non solo, con eventi sparsi tra la capitale Victoria e altre zone dell’isola. Una sorta di carnevale tra suoni, colori, sorrisi, profumi e sapori.
GLI INDIRIZZI
dormire
Beau Vallon Résidence | Beau Vallon |Mahè | tel. +248 2516 067 | www.beauvallonresidence.sc| 50-80 euro
Coin d’Or | Anse Possession | Praslin | tel. +248 4232 180| www.seychelles.travel| 90 euro
Hilton Seychelles Labriz | Silhouette| tel. +248 4293 949| www.hiltonseychelleslabriz.com| 380 euro
Jessie’s Guest House | Beau Vallon | Mahè | tel +248 2534 116; tel. italiano 333 8999 595 | 80-90 euro
Le Repaire | Anse Reunion |La Digue | tel.+248/4234332 |www.lerepaireseychelles.com| 225 euro
Paradise Sun | Anse Volbert | Praslin | tel. +248 4293 218 | www.tsogosun.com| bungalow e mezza pensione 534 euro
Romance Bungalow | Beau Vallon |Mahè | tel. +248 4.247 732 | www.romance-bungalows.com| b&b 114 euro
Savoy Hotel | Beau Vallon | Mahé | tel +248/4392004 | www.savoy.sc| mezza pensione da 455 euro
mangiare
Boat House | Beau Vallon | Mahé | tel +248 2604 454 | www.boathouseseychelles.com| 28-40 euro
Bonbon Pluma | Anse Lazio Estate | Praslin | tel +248/4232136 | Solo pranzo | 3 portate 60 euro
Dolce Vita | bar, gelateria, gastronomia | State House Avenue| Victoria| Mahé | tel +248 2791 110-4323 333 | 10-20 euro
Grann Kaz | Hilton Seychelles Labriz | Silhouette| tel 248/4293949| www.hiltonseychelleslabriz.com| solo a cena | prezzo 45-60 euro
Jardin Du Roi | Domaine de l’Enforcement | Anse Royale | Mahè | tel. +248 4371 313 | menu creolo domenicale 20 euro | ingresso parco 8,50 euro
Le Delplace | Port Glaud | Mahé | tel. +248 2814 111 | 35-50 euro
Marlin Bleu | Eden island | Mahé | tel + 248 4399 100 | www.edenbleu.com| 50 euro
On the Beach | Paradise Sun | Anse Volbert| Praslin| tel. +248 4293 218| www.paradisesunhotel.com| 20-40 euro
Panini Italiani | Beau Vallon | Mahè | all’interno del ristorante Boat House: spazio delle sorelle Alice e Luigina Vivaldelli.
Pescado | Beau Vallon | Mahé | tel +248 4392 004 | www.savoy.sc| 50-60 euro
Petite Cabane | Anse Saint Sauver | Praslin | tel. +248 2594 029 | 20 euro
Takamaka www.takamakabay.com
Info: www.seychelles.travel
testo e foto a cura di Massimiliano Rella