Intervista a John Regefalk. Nuova vita per il sous chef di Metamorfosi, da Roy Caceres al Basque Culinary Center

23 Set 2016, 10:30 | a cura di

Svedese di nascita, romano d'adozione, viaggiatore per vocazione. E infatti le previsioni per i prossimi mesi parlano di una trasferta che ha il sapore della sfida, per insegnare all'istituto gastronomico di San Sebastian. Dietro di sรฉ John Regefalk lascia Metamorfosi e la sinergia con Roy Caceres. Ripercorriamola insieme. 


Una vita in cucina. In viaggio

John Regefalk รจ quanto di piรน distante si possa immaginare dall'idea di una personalitร  nordica e distaccata. Ma forse, a ben vedere, quel preconcetto che ci porta a dipingere la cultura del Nord Europa a tinte fredde, quasi in consonanza con cieli crepuscolari e distese di conifere, non la rappresenta al meglio. Almeno non a parlare con John, sous chef in carica di Metamorfosi e braccio destro di Roy Caceres, che pure molto deve alla sua passione per i viaggi, che l'ha portato in pellegrinaggio per il mondo prima che scoccasse la scintilla per Roma, l'Italia e il calore mediterraneotout court. Brillante, sempre pronto alla battuta, seppur piacevolmente pacato e gentile mentre ripercorre gli ultimi anni della sua carriera, John ha scoperto l'Italia per la prima volta a Palermo, in โ€œfugaโ€ dal Portogallo gastronomicamente troppo seduto di qualche anno fa: โ€œAllora cercavo nuovi stimoli, in Sicilia sono rimasto per due mesi. Ho viaggiato alla scoperta della cultura locale, ho apprezzato il contrasto estremo con le esperienze del passato e la mia cultura d'origineโ€. Nato nella contea dello Skane, nel sud della Svezia, John ha incrociato il mondo della ristorazione per caso: โ€œA 16 anni il mio sogno era quello di diventare un fotografo. Ma un giorno al ristorante sotto casa si liberรฒ un posto da lavapiatti, accettai per guadagnare qualcosa durante la stagione estivaโ€.

L'arrivo in Italia

La storia che segue รจ quella di un percorso da autodidatta per nulla amatoriale, faccia a faccia con le sfide di una cucina professionale: nessuna scuola di formazione, se non quella del lavoro in brigata, folgorato โ€œdall'energia che si crea durante il servizioโ€. Dal primo โ€œmaestroโ€ ha imparato molto, poi la voglia di crescere โ€“ ormai certo di voler diventare chef (โ€œla fotografia poteva essere un ottimo passatempoโ€) - l'ha portato nelle cucine di molti ristoranti tra Svezia e Danimarca, poi in Portogallo e, a piรน riprese, nel corso di una formazione sul campo costante, in Giappone e di nuovo a Nord, per scoprire cosa significa lavorare al Noma di Copenaghen. Viaggiatore instancabile, come tanti giovani chef sempre alla ricerca di nuovi stimoli, solo la scintilla per Roma รจ riuscita a fermarlo: โ€œLa Sicilia mi ha fatto capire che in Italia avrei vissuto grandi soddisfazioni. Ho subito puntato su Romaโ€. Certo, all'inizio l'impatto รจ stato un po' straniante, la barriera linguistica non indifferente: โ€œIo inviavo il curriculum in inglese, in pochi si preoccupavano di rispondereโ€. Non fu cosรฌ All'Antico Arco, insegna di prestigio di lungo corso del Gianicolo. Lรฌ John รจ rimasto per piรน di due anni: una valida palestra, โ€œalla fine padroneggiavo le basi della cucina romanaโ€.

 

L'incontro con Roy. Una sinergia rara

Ma la sperimentazione in cucina, la ricerca, quella che guarda sempre oltre, รจ cominciata al fianco di Roy Caceres. Una lunga parentesi, sin dai primi mesi di attivitร  del ristorante dei Parioli, cominciata in modo insolito. Era il 2011 e la curiositร  di scoprire la tavola dello chef colombiano di cui si cominciava a parlare bene in cittร  portava John a escogitare un piccolo tranello: โ€œMi presentai al ristorante in incognito, da cliente qualunque. Volevo scoprire la cucina di Metamorfosiโ€. Fu un successo, a eccezione del cestino del pane, โ€œnon era all'altezza della proposta. E quando tornai per presentare la mia candidatura decisi anche di propormi per ripensare il ruolo del pane. Una responsabilitร  che ho fatto mia in tutti questo tempo, studiando sui libri e applicandomi con passioneโ€. E i risultati, dopo 5 anni, si vedono. Tanto รจ durata l'esperienza di John nella cucina di Metamorfosi, sull'onda di un rapporto professionale e umano intenso, che ha finito per trasformarsi in sinergia perfetta: โ€œCon Roy ormai ci capiamo al volo, e collaboriamo su tutto. Nel percorso creativo ognuno mette sul piatto le sue idee. Lui รจ molto creativo, bravissimo nel concepire l'estetica del piatto; io mi concentro sugli abbinamenti di sapore e profumi, cerco sempre di tirare fuori il meglio dagli ingredienti. Ci completiamoโ€. E ricorda ancora il primo piatto creato nella cucina di via Antonelli: Black-alร , baccalร , patate in nero di seppia e levistico.

Metamorfosi oggi

Negli anni il lavoro si รจ affinato, la proposta gastronomica รจ cresciuta in modernitร  e complessitร , โ€œsiamo diventati piรน internazionali, dinamici, divertenti; osiamo di piรน e abbiamo piรน fiducia in noi stessiโ€. E la clientela (โ€œcuriosa e positivaโ€) che siede nella sala recentemente rinnovata apprezza quest'identitร  fortemente riconoscibile. Il merito, sottolinea John, รจ di tutta la squadra, una piccola brigata di amici che lavora con impegno in sala e cucina: โ€œLoro mi mancheranno molto; come il dialogo con lo chef, raro da costruire in questi terminiโ€. Pausa, fine primo tempo. Cosa succede nel secondo?

La nuova sfida. Docente al Basque Culinary Center

John Regefalk lascia Metamorfosi, per un'offerta โ€œche non potevo rifiutareโ€. Nessuno screzio con Roy, dunque, sgombriamo subito il campo da illazioni. Piuttosto, รจ un professionista che lascia la โ€œsuaโ€ cucina e Roma, senza rimpianti โ€“ seppur con un velo di nostalgia, che giร  si avverte nella voce โ€“ quello che ci racconta come cambierร , radicalmente, la sua vita nei prossimi mesi. E del resto, si intuiva dall'inizio, il leit motiv nella carriera di John รจ proprio il viaggio: โ€œTra qualche giorno (dopo l'ultimo servizio di sabato 24 settembre, ndr) sarรฒ a San Sebastian, per cominciare la mia avventura al Basque Culinary Centerโ€. L'istituto culinario della cittadina basca รจ un'eccellenza internazionale nel settore della ricerca e sviluppo gastronomico: nelle sue aule passano ogni anno i migliori chef del mondo, il master e i corsi proposti ad aspiranti chef e professionisti sono ambรฌti e riscuotono apprezzamento trasversale. Proprio in questa fucina di idee sostenuta da una delle piรน prolifiche culture gastronomiche regionali e d'autore del panorama internazionale, John si ritroverร  a insegnare. Sarร  docente di tecniche d'avanguardia per gli allievi piรน esperti del master di scienze gastronomiche, una sorta di formazione universitaria della durata di 4 anni.

Tra aula e cucina

โ€œMi avevano giร  cercato l'anno scorso, ma non mi sentivo pronto. Ora ho maturato una fiducia maggiore in me stesso, l'opportunitร  mi entusiasma. Mi muoverรฒ tra l'azoto liquido e la bassa temperatura, il sottovuoto e le tecniche di conservazione del Nord Europaโ€. E la cucina, il lavoro in brigata, non gli mancherร ? โ€œPer sei mesi all'anno i ragazzi hanno la possibilitร  di lavorare in pop up focalizzati sull'avanguardia gastronomica. Io supervisionerรฒ il lavoro di questi temporary restaurant all'interno del campusโ€. Certo, un po' di incertezza per quello che sarร , resta: โ€œSono stato in cucina negli ultimi 20 anni, spero di non perdere troppo la consuetudine con il lavoro quotidiano al ristoranteโ€. E del resto la sua trasferta basca ha tutti i contorni di una grande incognita: la decisione รจ maturata in fretta, i Paesi Baschi sono una terra incredibile e in parte ancora da esplorare, โ€œmi butto a capofitto nella novitร โ€. Roy, che dice? โ€œHa capito subito, mi ha spinto ad accettare questa grande opportunitร . Ma so che se non dovesse funzionare le porte di Metamorfosi sarebbero sempre aperteโ€.

Chi lascia, chi arriva. Ciro Scamardella nuovo sous chef

Nella cucina capitolina, intanto, da un paio di mesi si ripensa l'assetto della brigata: โ€œCiro Scamardella prenderร  il mio postoโ€. E in qualitร  di sous chef dovrร  occuparsi anche della gestione di spesa e fornitori: โ€œรˆ la parte piรน noiosa del mio lavoro, lo sto istruendo a dovere... Da chi comprare il piccione migliore, come supervisionare il lavoro quando non c'รจ Roy. Andrร  tutto liscioโ€. Lo stesso sarร  per il pane, due si occuperanno del lavoro che faceva John, โ€œuna volta compreso cosa succede durante il processo รจ semplice, รจ tutta questione di scienzaโ€. Facile a dirsi?

Il ristorante dei sogni. A Roma?

Noi, invece, in un gioco che si muove su una linea temporale assai sfumata, chiamiamo John a una sfida ben piรน ardua, verso un orizzonte di previsioni e aspettative a lungo termine. E cosรฌ, ancor prima che l'avventura di San Sebastian abbia inizio, forse per il desiderio di rivederlo presto in cucina, arriva la domanda inevitabile: quando lo ritroveremo in un ristorante suo? โ€œGiร  da tempo ho maturato l'idea. Fino a poco tempo fa mi vedevo a Roma, anche se in una cittร  complicata come questa gli ostacoli sarebbero molti. Mai in Svezia, Copenaghen sarebbe il posto ideale. Ma la veritร  รจ che ormai non posso fare a meno dell'orizzonte mediterraneoโ€.

E allora la promessa รจ di ritrovarsi presto, perchรฉ no, proprio nella โ€œcittร  piรน bella del mondoโ€. Che pure, per uno che ama le sfide professionali, sarebbe un bel banco di prova. Per non dire una bella gatta da pelare. Intanto in bocca al lupo a John!

 

Metamorfosi | Roma | via Giovanni Antonelli, 30 | tel. 06 8076839 | www.metamorfosiroma.it

Basque Culinary Center | San Sebastian | Paseo Juan Avelino Barriola, 101 | www.bculinary.com

 

a cura di Livia Montagnoli

 

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