Intervista a Marco Bolasco. Dal Gambero a Giunti passando per Slow Food

28 Nov 2013, 09:15 | a cura di
Continuerà a curare la Guida Slow Food, ma probabilmente lascerà il Piemonte per il Centro Italia. Marco Bolasco ha tante idee in mente, una grande esperienza e può contare su un team affiatato, nel suo futuro ci sono molti viaggi e un linguaggio che raggiunga tutti.

La direzione scientifica di Giunti è stata affidata a Marco Bolasco. In rete se ne parla da giorni, si dice tutto e il contrario di tutto. Quello che è sicuro è che grandi novità si profilano nell'enogastrorizzonte dell'editoria culinaria italiana. Alle ipotesi, anche alle più azzardate, abbiamo preferito le certezze che proprio il diretto interessato ci ha rivelato nell'intervista che vi proponiamo di seguito.

Enfant prodige al Gambero Rosso, autorevole direttore a Slow Food e poi con un editore di dimensioni considerevoli come Giunti. Se ti chiediamo di fare il punto come sintetizzeresti?
Sono una delle poche persone fortunate a fare questo mestiere ricevendo sin dagli inizi uno stipendio che mi abbia permesso di vivere di questo. Grazie a questa situazione ho acquisito le competenze che mi hanno permesso di approdare a questo nuovo incarico. Quello del food è un settore particolare, ha molto bisogno di professionalità e competenze. Non si può pensare che lo si faccia per hobby o per semplice passione: è un mestiere e come tale va pagato. Per fare bene, bisogna investire.

Se ti chiedessimo tre innovazioni importanti che hai conferito a Slow Food in questi anni cosa elencheresti?
La prima è il passaggio al digitale, penso alla app che abbiamo lanciato da poco, a oggi è vendutissima. Poi, sicuramente il progetto Slow Wine. Vale tanto ed è in crescita. Mi sta dando molte soddisfazioni.

E come terzo punto?
In ultima analisi posso dire che l'ultimo punto importante consiste nell'apertura verso un pubblico vasto e variegato. Ho voluto semplificare il linguaggio, anche attraverso libri e prodotti editoriali che fossero il più possibile fruibili da tutti gli interessati e non esclusivamente da esperti conoscitori e appassionati.

Come nasce questa collaborazione. Come si è generata in questi anni? Riuscirai nel classico difficile impegno di far bene due cose contemporaneamente?
La collaborazione con Giunti è nata nel 2009, quando entrò come socio di minoranza in Slow Food. Da allora si è avviata una sinergia propositiva che è sfociata in questo incarico. Ci tengo a precisare che per Giunti sarò, in primo luogo, il direttore scientifico. L'impresa è comunque ambiziosa, ma al mio fianco ho una squadra rodata, capace e competente.

Sembri ottimista.
Sono ottimista!

Che caratteristiche darai al nuovo sito Piattoforte.it di Giunti e cosa avrà di differente rispetto al vasto mondo di siti web sul cibo&dintorni che sono nati negli ultimi anni?
Il sito ambisce ad un pubblico vasto e variegato. Le parole d'ordine saranno qualità per tutti. Punteremo tutto sulle ricette e ci rivolgeremo sia all'Italia che all'estero. Vogliamo trasmettere attraverso le ricette la storia dei prodotti e dei luoghi, ci sarà tanta cucina, alimentazione ed economia domestica.

Insomma, qualcosa di pratico, di usabile…
Esatto. Sarà un sito pratico, per chi vuole fare la spesa e non sa dove andare e anche per chi vuole orientare le sue scelte su prodotti di stagione o locali. In poche parole vogliamo offrire risposte concrete a interrogativi pratici.

Quali sono gli impegni food di Giunti oltre a Piattoforte.it? Su quali altre partite sarai impegnato?
L'obiettivo generale è quello di rafforzare l'identità, ma siamo ancora a lavoro su questo…

Logisticamente come ti orienterai? Rimarrai in Piemonte? Ti sposterai in Toscana dove ha sede Giunti? Rientrerai finalmente a Roma e gestirai tutto da "casa"?
Penso di lasciare il Piemonte, anche se lavorativamente parlando mi ha dato tanto. Ora sono indeciso. Viaggerò tanto e credo che opterò per il centro Italia, non so ancora se Roma o Firenze.

a cura di Saverio De Luca

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