Italiani all'estero. Il gelato di Amorino, da Parigi al resto del mondo, passando per l'Italia

19 Nov 2014, 12:30 | a cura di
Nel 2002 due amici italiani aprono una gelateria a Parigi. Dopo 12 anni i punti vendita sono diventati 105 in 13 Paesi nel mondo. E altri stanno ancora aprendo. Ecco la storia di Cristiano Sereni e Paolo Benassi, e di Amorino gelato al naturale.

Due giovani italiani fanno fortuna all'estero grazie a uno dei prodotti che tutto il mondo associa al Bel Paese: il gelato. Dopo il successo, perรฒ, non si scordano delle loro radici e decidono di investire anche in Italia. Parliamo di Cristiano Sereni e Paolo Benassi, e della loro creatura: Amorino gelato al naturale. Fondata nel 2002 a Parigi, arrivata in Italia, a Milano e a Verona, solo nel 2010. Oggi conta 105 locali in ben 13 paesi, sia in Europa che negli Stati Uniti, Malta, Marocco. Ecco cosa ci ha raccontato Paolo, che anticipa l'imminente apertura in Arabia Saudita e la volontร  di conquistare altre cittร  italiane, a partire da Roma e Firenze.

Perchรฉ fin da subito avete deciso di puntare di piรน sul mercato estero?
Perchรฉ fa parte del nostro DNA. Fin dall'inizio volevamo aprirci al mondo, e non solo per un discorso di competitors (si sa che l'Italia pullula di gelaterie artigianali, o che almeno si dichiarano tali). Il mercato estero ci ha consentito di metterci alla prova per poi investire ed espanderci anche nella nostra Italia.

Perchรฉ avete deciso di cominciare a Parigi?
Parigi รจ un'importante vetrina, รจ piena di turisti ed รจ multietnica. Tra l'altro il mio amico e socio Cristiano abita lรฌ da anni e fin da subito si รจ reso conto che le gelaterie italiane a Parigi scarseggiavano. Questa ci รจ parsa una vera opportunitร  di business, legata al fatto che io volevo vivere per un periodo all'estero.

Nel 2010 siete arrivati anche in Italia, aprendo prima a Milano Brera, poi sui Navigli e a Verona.
La nostra vocazione era prima di tutto internazionale, tanto che la nostra equipe conta venti nazionalitร  diverse, ma essendo italiani ci รจ sembrato giusto aprire dei punti vendita anche in Madrepatria. La cosa certa รจ che non ci fermeremo, le prossime aperture saranno a Roma e a Firenze.

Nel 2005 avete deciso di centralizzare la produzione. Perchรฉ?
Sviluppare una catena di negozi รจ stato, fin dall'inizio, un nostro obiettivo. E pensare a un laboratorio per ogni punto vendita cozzava con le intenzioni iniziali perchรฉ ciรฒ avrebbe comportato differenze qualitative tra un punto vendita e un altro, oltre che difficoltร  di gestione. Produrre gelato รจ completamente diverso da venderlo, quindi abbiamo pensato di investire sulla produzione per lasciare i vari negozi concentrarsi sulla vendita. Tra l'altro seguire un laboratorio solo, che si trova a Orly, ha numerosi vantaggi: significa produrre un gelato secondo standard qualitativi costanti perchรฉ nessuna lavorazione viene fatta in negozio, dove eventuali imprevisti rischierebbero di alterare il prodotto. Non solo: il gelato รจ piรน sicuro anche dal punto di vista microbatteriologico. Insomma con la produzione centralizzata abbiamo il controllo completo del nostro prodotto, sia dal punto di vista organolettico che igienico-sanitario. Poi la questione del laboratorio nel retrobottega la vedo come una preoccupazione principalmente italiana. Nessuno, in giro per il mondo, si chiede dove รจ stato fatto il gelato; piuttosto si domandano se รจ buono oppure con quali ingredienti รจ preparato. Ne รจ la prova il fatto che quando abbiamo tolto i laboratori nel retro bottega, nessuno se n'รจ accorto.

Cosรฌ il vostro gelato non rischia di essere etichettato come gelato industriale (tipo Hรคagen-Dazs)?
In Francia a riguardo c'รจ una legislazione precisa e noi siamo iscritti all'albo degli artigiani. Non rischiamo di essere etichettati come gelateria industriale per il semplice fatto che non lo siamo.

Quando il gelato รจ artigianale?
Oltre agli ingredienti usati, la discriminante รจ la quantitร  di aria utilizzata. Nel nostro gelato si aggira attorno al 20% contro l'80 dei gelati industriali. Oltre a questo c'รจ l'utilizzo di materie prime di qualitร , dal latte alla panna freschi, dalle uova biologiche alla vera pasta di nocciole o di pistacchi: lรฌ dove รจ possibile prendiamo ingredienti francesi, per esempio il latte viene dalla Normandia o lo zucchero da uno zuccherificio parigino. Le nocciole sono invece del Piemonte e i pistacchi, almeno fino a fine anno, sono di Bronte. Quest'anno non c'รจ stato il raccolto quindi stiamo vagliando varie opzioni.

Come riuscite a centralizzare la produzione?
A seconda dei gusti, il mix fatto di latte, uova, zucchero (per le creme) oppure di acqua e zucchero (per la frutta) viene miscelato, riscaldato, pastorizzato, raffreddato e mantecato. Queste fasi, nella produzione del gelato artigianale, sono indispensabili e rimangono tali sia se si producono dieci litri di gelato sia se se ne producono quindici mila, come facciamo nel nostro laboratorio ogni giorno. Quello che cambia sono gli impianti e il numero di dipendenti (a Orly siamo una ventina di persone). Oltre alle fasi classiche noi garantiamo il periodo di maturazione.

In cosa consiste il periodo di maturazione?
Il mix, che ha subรฌto due shock termici (la pastorizzazione a 85ยฐ C e il raffreddamento a 4ยฐ C) viene fatto riposare per due giorni. Dopo il periodo di maturazione gli aromi sono decisamente piรน sviluppati e gli ingredienti si sono emulsionati del tutto. Poi si procede con la mantecatura e una volta mantecato, il gelato viene abbattuto a -20ยฐC per essere trasportabile. L'abbattimento impedisce ai cristalli di acqua di rompere le molecole, mantenendo le qualitร  organolettiche a lungo termine. Quando il gelato congelato arriva nei vari punti vendita viene riportato alla temperatura di -14ยฐ C per fargli riacquistare cremositร .

Vendete anche cioccolatini, caramelle, focaccine, marmellate, aceto...li producete sempre voi?
Sono prodotti che compriamo da piccoli artigiani italiani, noi pensiamo solamente al packaging. Tranne per l'aceto: Cristiano ha un'acetaia a Reggio.

Cosรฌ non rischiate di confondere il consumatore?
Abbiamo cominciato a venderli proprio per accontentare le richieste dei molti clienti che, dopo aver mangiato il nostro gelato, volevano provare altri prodotti italiani. E siccome noi siamo specializzati nel gelato, per gli altri prodotti ci siamo rivolti ai piccoli artigiani.

Come vi differenziate dai competitors, per esempio Grom?
Aver cominciato il nostro business all'estero ha inciso molto sulla nostra filosofia: punto primo, noi distribuiamo gelato giร  finito, quindi mantecato, pronto per essere venduto; punto secondo il nostro gelato รจ visibile. Non utilizziamo i pozzetti volutamente: per noi il gelato deve essere essere visto. I clienti devono poter vedere quello che si accingono a comprare perchรฉ, si sa, anche la vista vuole la sua parte. Da qui รจ nata l'idea di servire i coni a palettate che vanno a formare una rosa. Inoltre la qualitร  del gelato รจ importante ma non deve prescindere dalla bellezza delle location. Non a caso il look barocco e curato dei nostri locali รจ studiato per essere accogliente. Detto questo, bisognerebbe guardare la questione da un altro punto di vista: ben vengano i competitors buoni, come Grom, che fanno aumentare il consumo di gelato: piรน la gente mangia gelato piรน ne aumenta la qualitร  e di conseguenza le vendite. Il problema principale sono i competitors che tirano il settore verso il basso, sia dal punto di vista della qualitร  che del prezzo.

Che differenze ci sono tra il mercato italiano e quello parigino o piรน in generale estero?
Notiamo che all'estero la bontร  del gelato va di pari passo alla bellezza della location. Mentre gli italiani mediamente sono disposti a farsi due chilometri per andare a mangiare il gelato preferito (indipendentemente dalla bellezza del locale), i parigini non lo sono affatto. Se passano davanti alla gelateria, magari attratti dalla location accogliente, entrano e si comprano un gelato; altrimenti non lo fanno. Nel mercato estero bisogna essere al posto giusto nel momento esatto.

Quindi all'estero spopola chi ha location migliori?
Non solo. A Parigi ho visto nascere e morire molte gelaterie perchรฉ non proponevano un prodotto di qualitร .

Come รจ recepito il gelato italiano in Francia?
Gelato in Francia รจ sinonimo di italianitร . Non a caso la prima gelateria aperta a Parigi l'ha inaugurata un siciliano. Noi abbiamo dato un forte contributo in questo senso: fino a pochi anni fa il gelato a Parigi era il ricciolo (tipo McFlurry), poi le persone hanno cominciato a viaggiare e a rendersi conto di quanto diverso fosse il gelato in Italia. Oggi la maggior parte dei francesi, cosรฌ come degli americani, sa qual รจ il gelato italiano.

Quali sono i gusti piรน richiesti?
I classici: cioccolato e stracciatella, fragola e limone.

Siete un franchising. Fate una selezione dei vostri affiliati?
Assolutamente sรฌ. Il marchio รจ nostro e la faccia ce la mettiamo noi, quindi la selezione รจ rigida. Gli affiliati sono persone di cui ci fidiamo e che condividono la nostra filosofia. La qualitร  non si fa solo nella produzione (che facciamo nel laboratorio centrale) ma anche nella gestione del punto vendita. Quindi oltre a selezionare, formiamo gli affiliati e controlliamo i vari punti vendita.

Prossime aperture previste?
Oltre a Firenze e Roma, alcune sono previste negli Usa e la piรน imminente รจ in Medio Oriente, in Arabia, entro fine anno.

Come va il business?
Essendo un franchising รจ difficile stabilire il fatturato consolidato, comunque siamo nell'ordine dei quaranta milioni di euro e contiamo circa seicento dipendenti, in stagione.

www.amorino.com

a cura di Annalisa Zordan

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