La chocolatier e il contadino

5 Dic 2012, 16:58 | a cura di

In 22 anni di carriera, costellata da tantissimi riconoscimenti internazionali (la Chocolate Academy di Londra le ha assegnato più volte il premio per il miglior cioccolato "dal seme alla tavoletta"), Cecilia Tessieri, prima donna al mondo maitre chocolatier, non si era mai sbilanciata così tanto racc

ontando un nuovo prodotto: «Il blanco de criollo, fondente al 70%, frutto di un blend di rari cacao peruviani, è veramente l'inizio di una nuova era per Amedei, un altro passo avanti nel modo di lavorare, è come quando una mattina apri gli occhi e improvvisamente vedi il mondo con un'altra prospettiva e ti accorgi che c'è ancora tanto da fare, tante sfide da cogliere».

 

 

 

Ma qual è il segreto di questo nuovo piccolo capolavoro dell'azienda di Pontedera che arriva sul mercato italiano in questi giorni in edizione limitata e numerata, appena 20.000 tavolette, e che con l'anno nuovo sbarcherà negli Stati Uniti e Hong Kong? «Il fatto di essere una ricetta aperta. Il prossimo anno avrà sicuramente sfumature diverse perché magari cambieremo le percentuali... il nostro obiettivo è di arrivare al migliore cioccolato del Perù (nazione fino ad oggi poco valorizzata nel settore) e per questo servono altri assaggi altri confronti», continua Cecilia. Confronti che sono cominciati fin da quando, due anni fa, c'è stato il primo approccio con il mondo del cioccolato peruviano.

 

 

La storia di Amedei è stata caratterizzata fin dal suo nascere dal rispetto dei cicli di produzione di una filiera ecosostenibile, impostando rapporti etici con i contadini, ma questa volta si è andati oltre. Contadini e agronomi della regione del Piura (nord-ovest del Perù) sono arrivati con i loro semi in azienda rimanendo affascinati dal ciclo produttivo e hanno instaurato con Cecilia un intenso rapporto di collaborazione, partecipando in modo attivo alla messa a punto del prodotto.

«Ci sono scambi continui, ora sono arrivati nuovi semi...farò altre prove...». E forse con il Blanco de Criollo, profumo di sottobosco e funghi selvatici, alternato a un sentore di prugna secca e mandorla tostata, con leggeri sentori di liquirizia, il Perù finirà per dire la sua anche nel campo del cioccolato dopo essersi conquistato, con tanto di benedizione del maestro Ducasse, già il titolo di nazione gastronomica emergente. A proposito, il Maestro lo avrà già assaggiato?

 

Laura Mantovano
05/12/2012

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