Mangiare in montagna: Bormio, Valtellina e Valchiavenna

13 Gen 2017, 15:00 | a cura di

Una zona della Lombardia immersa nella natura, lontana dallo smog e dalla confusione delle città, rinomata per la gastronomia e la produzione vitivinicola. Siamo in Valtellina e Valchiavenna, due valli che formano un “corridoio verde” che va dalla Svizzera al lago di Como. Per la rubrica mangiare in montagna oggi vi raccontiamo Bormio, Valtellina e Valchiavenna.


Valtellina e Valchiavenna

Se quando pensate alla Lombardia vi viene subito in mente Milano, con i professionisti sempre di corsa e lo smog, non siete mai stati in Valtellina. Insieme alla Valchiavenna e ad altre valli minori questa zona è il polmone verde della regione: splendide vette assolate d’estate e innevate d’inverno, enogastronomia ricca di storia, natura incontaminata e sport di tutti i tipi. Un’area che ha sempre avuto un profondo legame con il vino, fin dai primi insediamenti delle popolazioni di origini celtiche, liguri ed etrusche. Secondo la tradizione, furono proprio i Galli liguri ad avviare qui una prima economia vitivinicola, importando il vitigno nebbiolo. Passando dalla Valchiavenna, l’uva assunse il nome di chiavennasca, con cui è conosciuta ancora oggi: è alla base di due denominazioni molto rinomate, la Doc Valtellina e la Docg Valtellina Superiore.

 

ValtellinaValtellina

 

Cosa visitare a Bormio

Bormio, dal punto di vista turistico, è uno dei centri più importanti della Valtellina: fa parte del Parco nazionale dello Stelvio e della Comunità montana Alta Valtellina. Un piccolo comune capace di attrarre ogni anno visitatori e turisti, grazie alla grande versatilità della zona che prevede attività sia invernali che estive: se nei mesi più freddi la zona si popola di sciatori e snowborder, in quelli estivi diventa il regno dei camminatori e dei ciclisti.

Un’attività da fare in tutti i mesi è invece legata al benessere: Bormio è infatti conosciuta anche per le sue antiche terme. Sono tre le strutture da provare, le tradizionali Terme di Bormio, che si trovano all’interno del territorio comunale, e i due stabilimenti, Bagni vecchi e Bagni nuovi, che si trovano nel comune limitrofo di Valdidentro.

Per gli appassionati di arte la Collegiata è una tappa imperdibile: costruita nell'800 e ricostruita a seguito del devastante incendio avvenuto nel 1621 a causa dell'esercito spagnolo, nell'abside ospita due tele del Prina risalenti al XVIII secolo. Da visitare anche l’Oratorio di S.Vitale, realizzato nel 1196 con uno stile tipicamente romanico, che conserva i resti di diversi affreschi del 300 sulla facciata; infine il Kuer, una volta il luogo dove avvenivano le adunanze e si amministrava la giustizia, risalente al XIV secolo.

 

Bormio Ski PassBormio Ski Pass

Bormio è inoltre ricca di appuntamenti fonclorici popolari molto antiche. Fra le più interessanti troviamo il Gabinát, una tradizione legata all’epifania, il Geneiron,rito di origine pre-cristiana che celebra la primavera e ilCarneval di Mat, la versione locale del Carnevale, risalente al 400.

 

Piste da sci

Con 50 chilometri di piste da sci e 1.800 metri di dislivello, Bormio Ski è uno degli impianti maggiori per estensione e per dislivello. La pista più famosa è la Stelvio, sede fin dal 1993 della discesa di Coppa del Mondo maschile. Insieme alla pista Genziana, sono le uniche due attrezzate anche per lo sci in notturna. I principianti possono inoltre usufruire di 2 campi scuola, uno al Ciuke e l'altro a Bormio 2000, entrambi dotati di tappeti mobili. Fra le piste più facili troviamo la Bosco Basso, la Rocca, la Nevada, l’Ermellina 1 e 2; fra le medie ci sono la S. Ambrogio, la Genziana e le varie piste Stella Alpina (da 1 a 4); infine fra i percorsi più complessi è da segnalare la pista Betulle.

 

Valtellina, foto Hotel ParadisoValtellina - Foto Hotel Paradiso

 

Per gli amanti dello snowboard a 2300 metri c’è lo snowpark con super-pipe, una serie di jups, rails e box. Diverse piste sono allestite per lo sci di fondo, in particolare la pista Alute, che conta un totale di 10 chilometri, e le piste dello Stelvio, la Scorluzzo e la Sasso rotondo.

Cosa mangiare a Bormio

Sapori netti, decisi, ma allo stesso tempo raffinati, per una cucina priva di fronzoli: è la gastronomia della Valtellina e Valchiavenna, fatta di ricette antiche la cui origine si perde nel tempo. Vino a parte, sono molti i prodotti tipici che hanno fatto la fortuna di queste terre, tra gli altri il burro, le patate, i formaggi, le mele e il grano saraceno.

 

Pizzoccheri della ValtellinaPizzoccheri della Valtellina

Tra i primi piatti più celebri i pizzoccheri, preparati proprio con grano saraceno e farina 00 e conditi con burro e salvia, oppure con verdure locali; gli sciatt, che sono delle palline di pastella fritta ripiene di formaggio; la polenta taragna, preparata con farine miste di mais e di grano saraceno con burro e formaggio; e la polenta cropa, cioè cotta nella panna.

Questa è zona di selvaggina, eccezion fatta per quei territori più vicini al lago di Como, dove sono frequenti piatti a base di pesce d'acqua dolce. Sulle tavole valtellinesi sono d'uso comune piatti come la tagliata di cervo con ribes, oppure il cervo in salmì, il coniglio con le verdure, il carpaccio di capriolo.

 

Bresaola della Valtellina, azienda Del ZoppoBresaola della Valtellina, azienda Del Zoppo

Anche le verdure, qui, vengono preparate in ricette robuste, in abbinata ad altri prodotti tipici, come nel taroz, piatto unico fatto con patate, fagiolini, pancetta, burro e formaggio tipo bitto o fontina, e il mausc, una sorta di puré di patate, fagiolini e formaggio da mangiare insieme alla bresaola. Un’altra specialità valtellinese sono i chiscioi: frittelle di grano saraceno riempite di formaggio fuso, accompagnato solitamente da una verdura locale.

 

Scimudin della Latteria Sociale ValtellinaScimudin della Latteria Sociale Valtellina

Fra i salumi più rinomati la bresaola, la slinzega (molto simile alla bresaola ma in pezzature più piccole), il violino di capra, la mortadella di fegato, la filzetta (un salame di suino). Per quanto riguarda i formaggi un posto d'onore ce l'ha il bitto, un formaggio d’alpeggio vaccino, adatto a grandi stagionature che raggiungono quotazioni importante, ci sono poi il casera,la bormiolina,lo scimudin, il pecorino di Monte.

Infine i dolci, tra cui il panettone valtellinese, chiamato anche bisciöla, fatto con noci, nocciole fichi secchi e uva sultanina; il curnat, fatto con farina, zucchero, burro e uova; la cùpetaa base di ostie, miele e noci. Più tipica della Valchiavenna è invece la torta fioretto, chiamata anche fügascia de fiorétt, caratterizzata dall’uso del fiore essiccato del finocchio selvatico che, cosparso di zucchero e burro d’alpeggio, dona un aroma unico alla torta.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA RISTORANTI D'ITALIA 2017

Altavilla (Bianzone)

È uno degli indirizzi storici più solidi della zona, aperto fin dai primi del ‘900 e gestito sempre dalla stessa famiglia. La cucina è sostanziosa e gustosa, tutta giocata sui sapori e sulle materie prime locali, ma con un tocco di estro. Ad accompagnare il pasto 5 tipi di pane, la focaccia di patate della casa e un’interessante selezione di oli. Tre le proposte, adatte ad ogni tasca, per i menù degustazione. Ricca la cantina, con vini locali e un’importante selezione di distillati. Due Gamberi nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Cantarana (Chiuro)

Cucina contemporanea e creatività ma senza perdere di vista la tradizione della Valtellina, per un indirizzo curato e accogliente nella piccola Chiuro. In menù le migliori produzioni locali, lavorate dallo chef con rispetto e grande tecnica. Diversi i menù degustazione fra cui scegliere, accompagnando i piatti con etichette locali. In estate scegliete la curata corte esterna in cui pranzare. Una Forchetta nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Crotasc (Mese)

Sono 3 le generazioni passate per questo locale storico della zona, aperto fin dal 1928. L’ambiente è rustico ma elegante, reso ancora più intimo dagli arredi in stile montano e dal camino sempre acceso. La cucina affonda le radici nella tradizione valtellinese, con rivisitazioni dei piatti locali in ottica creativa. Ottima la selezione di salumi e formaggi, le paste fresche e ripiene. Buoni i dolci della casa, in linea con il resto del menù. In cantina una selezione di etichette regionali. Ottimo rapporto qualità prezzo per i due menù degustazione. Una Forchetta nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Il cantinone (Madesimo)

Cucina di montagna raffinata ed elegante, in una delle strutture alberghiere più belle della zona. Ai fornelli c’è Stefano Masanti, che cura il menù in ogni dettaglio, proponendo una cucina equilibrata e creativa, tutta tesa a valorizzare il territorio. Diversi i menù degustazione, suddivisi per temi e abbinati a interessanti proposte al calice. Possibilità di richiedere menù ad hoc per celiaci, vegetariani e intolleranti. Due Forchette nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Le preséf dell’agriturismo La Fiorida (Mantello)

Un angolo gourmet all’interno di un agriturismo di livello elevato che ospita una fattoria con orto biologico, allevamento, caseificio e bottega. L’ambiente del ristorante è molto curato, l’atmosfera è intima e accogliente. Il menù, incentrato prevalentemente sul km zero e affidato a Gianni Tarabini, valorizza le ricette locali con piatti dai sapori puliti ed equilibrati. Valida e attenta selezione di formaggi, carta dei vini ben strutturata e a forte vocazione territoriale. Una Forchetta nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Osteria del benedet (Delebio)

Un’antica casa ben ristrutturata ospita questa trattoria dall’atmosfera calda e rilassante, resa ancora più accogliente dal bel camino sempre acceso nella stagione invernale. Il menù esprime tutta la passione del patron Vittorio Citrini per i vini e i formaggi locali e valorizza la tradizione valtellinese, senza dimenticare un tocco creativo. Carta dei vini ampia, con etichette nazionali e internazionali, frutto di un’attenta selezione. È consigliata la prenotazione. Due Gamberi nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Umami restaurant (Bormio)

Situato in uno dei design hotel più moderni della zona, il ristorante guidato da Antonio Borruso propone una cucina unica, frutto dell’incontro tra la tradizione napoletana e i prodotti del territorio. Interessanti e creativi anche i dolci, che puntano su sapori puliti ed equilibrati. Due i menù degustazione a disposizione dei clienti. Due Forchette nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

Vecchia combo (Bormio)

Nel cuore di Bormio un ambiente rustico e piacevole per una solida trattoria a conduzione familiare. Il menù tutti i sapori tipici della Valtellina, con una predilezione per i prodotti locali, soprattutto per quanto riguarda salumi e formaggi. Golosi e invitanti i dolci, in linea con il menù. Due Gamberi nella guida Ristoranti d’Italia 2017.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA BAR D’ITALIA 2017

Caffè Mastai (Chiavenna)

In una zona di confine fra la Valchiavenna e la Valtellina un indirizzo dove sostare per un’ottima colazione o una golosa merenda. Si parte con i lievitati, fragranti e saporiti, da abbinare a espressi aromatici e cappuccini cremosi. Si prosegue con gli spuntini di metà mattina, sia dolci che salati. A pranzo diverse le proposte, dai piatti freddi alle insalatone, dai primi della tradizione a tramezzini e panini creativi. Possibilità di acquistare biscotti, caramelle artigianali, torte, marmellate e miele della casa. Due Chicchi e Due Tazzine nella guida Bar d’Italia 2017.

 

CONSIGLI DALLA GUIDA PASTICCERI&PASTICCERIE 2017

Centro bontà Moreschi

Un locale polifunzionale che propone dolci, gelati, pane e focacce, ma anche piatti gourmet. Roberto Moreschi ha fatto di questo indirizzo un luogo dedicato alla ricerca, sulle farine in particolare, e alla valorizzazione dell’arte bianca. Speciali le torte della casa, dalle più tradizionali alle più creative, ma anche la pasticceria mignon e il pane fresco, sfornato ogni giorno in tante tipologie diverse. Due Torte nella guida Pasticceri&Pasticcerie 2017.

 

indirizzi

Altavilla | Bianzone(SO)| via ai Monti, 46 | tel. 0342 720355 | www.altavilla.info

Caffè Mastai | Chiavenna (SO) | piazza Donegani, 3 | tel. 0343 54198 | www.mastai.it

Cantarana | Chiuro(SO)| Via Ghibellini, 10 | tel. 0342 212447 | www.ristorantecantaranachiuro.it

Centro bontà Moreschi | Prata Camportaccio (SO) | strada Comunale vecchia, 1 | tel.0343 20257 | www.moreschichiavenna.it

Crotasc | Mese (SO) | via Don Primo Lucchinetti, 63 | tel. 0343 41003 | www.ristorantecrotasc.com/it

Il cantinone | Madesimo (SO) | via A. De Giacomi, 39 | tel. 0343 56120 | www.ristorantecantinone.com

Le preséf dell’agriturismo La Fiorida | Mantello (SO) | via Lungo Adda, 12 | tel. 0342.680846 | www.lafiorida.com

Osteria del benedet | Delebio (SO) | via Roma, 2 | tel. 0342 696096 | www.osteriadelbenedet.com

Umami restaurant | Bormio (SO)| via Stelvio, 23 | tel. 0342 911734 | www.umamirestaurantbormio.com

Vecchia combo | Bormio(SO)| piazza Santuario, 4 | tel. 0342 901568

 

a cura di Francesca Fiore

 

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