Massimo Bottura, il circo, Rimini, Fellini, Otto e Mezzo. Succederà a giugno

28 Gen 2014, 12:30 | a cura di
Proviamo a fare il punto su tutti i nuovi progetti dello chef dell’Osteria Francescana. E in particolare su una manifestazione onirica in programma a giugno in un circo a Rimini. L'idea nasce dal bisogno di fare squadra, di comunicare le bellezze che l'Italia ha da offrire e di farlo con gentilezza. I protagonisti saranno gli artigiani, i prodotti della terra, la via Emilia e i secondi di cucina. Il tutto accadrà in un circo costruito ad hoc proprio in Piazza Fellini a Rimini.

L'inarrestabile Massimo Bottura colpisce ancora. E delle cento che pensa ne fa centouno. Lo chef modenese sta preparando un altro progetto, come se quelli in ballo non bastassero, che ha come obiettivo la comunicazione di qualcosa di diverso rispetto al solo cibo. “Le mie passioni sono anche arte contemporanea, musica o design”, ci ha spiegato, “adesso più che mai dobbiamo riappropriarci del senso del bello che per molti anni ha caratterizzato l'Italia”. D'altronde non si può comunicare quello che è brutto, poco funzionale e, in alcuni casi, addirittura sciatto. “Troppo spesso il visitatore, quando arriva in Italia, viene accolto da un senso diffuso di trasandatezza, quasi di apatico abbandono. E si disorienta”. Ed ecco quindi l'antidoto proposto dallo chef modenese: riscoprire il territorio, valorizzarlo, promuoverlo, coinvolgendo le istituzioni che hanno il dovere di ascoltare, e comunicare a trecentosessanta gradi tutto quello che ruota intorno al concetto di bello e gentile.

Concretizzando: l'appuntamento è a Rimini, in Piazza Fellini, il 20 e 21 giugno. In quei due giorni Massimo Bottura, insieme al Comune di Rimini e all'associazione Chef to Chef e con l'aiuto, tra gli altri, di Igles Corelli e Andrea Petrini, metterà in scena un autentico remake di Otto e Mezzo in chiave enogastronomica. Per l'occasione sarà allestito un tendone da circo ad hoc – come quello sotto il quale nel 2013 Bottura ha cucinato polenta a Marsiglia Capitale Europea della Cultura – i cui riflettori saranno puntati sui secondi di cucina (la specialità di un altro progetto romagnolo: il Postrivoro di Faenza), sul territorio nella sua completezza, sulla via Emilia e sugli artigiani che si incontrano percorrendola. Il tutto in una manifestazione dai toni onirici, ma dal carattere decisamente concreto e ideata proprio per dimostrare che il bello è la chiave per rilanciare. Lo chef non è nuovo a eventi di questo tipo e forse l'idea arriva proprio da una di queste passate esperienze, come, ad esempio, quando a Marsiglia cucinò polenta sotto un tendone da circo per oltre 400 persone. Aspettando Rimini quindi, ma non con le mani in mano. “Ho da poco parlato con Vasco Errani, con il sindaco di Modena e con la Camera di Commercio della mia città perché sono stati molto ricettivi in merito alle quattro proposte che ho lanciato dalla tavola rotonda cui ho partecipato qualche giorno fa. Da lì ho ipotizzato quattro progetti, semplici ma indispensabili, per rendere Modena più accogliente e usarla come esempio da esportare anche in tutte le altre realtà italiane. Dobbiamo puntare sui giornalisti della stampa estera e presentargli un paese mozzafiato, perché sono loro a raccontare l'Italia all'estero. Agroalimentare e turismo sono una cosa sola e sono un patrimonio che abbiamo a portata di mano. Dobbiamo riappropriarcene”.

A cura di Saverio De Luca

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