Pillole da Terra Madre Salone del Gusto. Intervista a Richard McCarthy, direttore esecutivo di Slow Food Usa

26 Set 2016, 14:00 | a cura di

Durante Terra Madre Salone del Gusto abbiamo intervistato Richard McCarthy, direttore esecutivo di Slow Food Usa. Persona disponibile e di ampie vedute.

Slow Food Usa รจ un ramo di Slow Food International. E il direttore esecutivo รจ Richard McCarthy, diventato membro nel 2001, quando era a New Orleans e lavorava come avvocato per i lavoratori e gli agricoltori della regione. La sua associazione, nata nel '95, si chiamava infatti New Orleans' Crescent City Farmers Market. Da allora molte cose sono cambiate.Durante Terra Madre Salone del Gusto lo abbiamo intervistato per capire come vanno le cose Oltreoceano.

 

Cos'รจ Slow Food in America?

รˆ un insieme di individui, famiglie, comunitร  che da costa a costa stanno riscoprendo le loro individualitร  e le loro identitร  attraverso il cibo.

 

Concretamente?

Recupera le comunitร , le attivitร  commerciali e il cibo stesso attraverso gli orti scolastici, i farmers market, i food truck, i programmi scolastici dedicati all'agricoltura, i laboratori di giardinaggio, di pasticceria. Tutto questo 20 anni fa non accadeva.

 

Perchรฉ si รจ sentita l'esigenza di unire tutti in un unico movimento?

Questo fenomeno risponde alla domanda che accomuna la maggior parte delle persone in America: Perchรฉ sono cosรฌ solo? Perchรฉ sono cosรฌ affamato di cose diverse? Perchรฉ tutte le cose che ci appartengono e che ci vengono date sono cosรฌ noiose?

 

Come viene percepito Slow Food dai Presรฌdi americani?

I Presรฌdi negli Stati Uniti hanno bisogno di un pubblico piรน vasto e un aiuto maggiore per sviluppare e far crescere il loro cibo, la loro comunitร , la loro storia, la loro narrativa. E il pubblico deve sapere e capire perchรฉ cresciamo e tuteliamo questi Presรฌdi.

 

I Presรฌdi in America chi rappresentano?

Sono legati ai nativi americani. La storia dei nativi americani รจ in gran parte sconosciuta, non sappiamo cosa mangiavano e quali fossero le loro abitudini alimentari. E i Presรฌdi rappresentano la possibilitร  di raccontare la loro storia.

 

Racconti un po' la storia di Slow Food America, dalle difficoltร  iniziali al successo di oggi.

Negli anni '90 c'erano persone come me che lavoravano con il cibo. Solo che non sapevamo dell'esistenza di Slow Food. Quando, all'epoca, stavo reinventando i farmers market mi ponevo tante domande, per esempio: qual รจ il progetto politico dietro questo lavoro? E quale quello economico?

 

Chi ha risposto a queste domande?!

Nel 1998 ho trovato Slow Food, anzi, Slow Food ha trovato me: ho ricevuto un pacchetto informativo nella cassetta delle lettere. Quando abbiamo visto il progetto ci รจ venuto da sorridere. Abbiamo pensato: โ€œNon siamo soli. C'รจ una comunitร  in Italia che cerca di fare la stessa cosa che stiamo facendo noiโ€. Per molti di noi, allora, questo progetto sembrava un'idea folle; i farmers market erano cosรฌ piccoli e cosรฌ pochi.

 

Come si sono evolute le cose?

Da allora, e da quando nel 2001 Slow Food ha stabilito la sua associazione nazionale, abbiamo assistito a una crescita enorme fino ad arrivare a 150 condotte locali, distribuite in diverse aree, che si occupano di organizzare eventi, degustazioni, incontri, di riunire i membri Slow Food di quella zona, e di supportare i farmers market... Sono aumentati i follower di Twitter, e i farmers market sono cresciuti fino al 40%.

 

La risposta da parte dei consumatori?

Oggi sono affamati, vogliono di piรน, hanno voglia di connettersi ad altre persone attraverso il cibo. Hanno capito che il cibo รจ uno dei modi in cui si puรฒ creare coesione sociale, perchรฉ riunisce diverse persone attorno allo stesso tavolo.

 

Come siete riusciti ad avere cosรฌ successo nella patria del McDonald's?

รˆ abbastanza ironico pensare di avere Slow Food proprio nella patria del McDonald's. Lo so. Ma sempre piรน americani stanno capendo che deve esserci di piรน. Questo non significa che sono pronti a combattere i fast food, ma che tante persone iniziano a guardare oltre. Non gli piace piรน quello che gli danno i fast food.

 

E c'รจ una risposta da parte dei fast food?

Dal canto loro cercano di offrire anche insalate e simili.

 

รˆ sufficiente?

No. Le persone vogliono qualcosa di ancora diverso. Magari non locale, non pulito, non salutare... non buono, pulito e giusto ma diverso, in grado di rompere la tirannia dei fast food.

 

Slow Food รจ percepito democratico o elitario?

Difficile rispondere. Come si puรฒ pensare, in America, di vivere felici e divertirsi? L'America รจ cosรฌ: protestante. Qui solo le persone di successo possono essere contente. E molti pensano che tutto quello che noi (noi di Slow Food)possiamo fare รจ semplicemente sederci e parlare di birra, cocktail, vino.

 

Se non sono semplici chiacchiere, quali sono i vostri obiettivi concreti?

Vogliamo trasmettere la gioia di mangiare, il piacere del cibo e il piacere di parlare di cibo. E poi vogliamo anche ciรฒ che รจ giusto e democratico. Sta tutto nell'equilibrio. Non puรฒ essere tutto piacere e non puรฒ essere tutto giustizia. In America stiamo imparando pian piano a bilanciare le due cose.

 

Cosa spera di realizzare durante il suo mandato?

Spero che Slow Food USA possa davvero aiutare a costruire un sistema alimentare accessibile a tutti, connettendo le persone, e supportando i leader di tutto il paese affinchรฉ trovino delle soluzioni creative ed efficaci per alcune questioni alimentari come l'accesso e l'equitร .

 

Quali sono le principali differenze con Slow Food Italia?

La differenza principale รจ che noi non abbiamo tante tradizioni gastronomiche autoctone perchรฉ le popolazioni indigene in America sono state sterminate. Abbiamo distrutto le loro radici e le loro usanze. La maggior parte delle nostre abitudini culinarie oggi derivano dall'immigrazione. Noi rappresentiamo un po' un mix, abbracciamo diverse culture. E questa รจ una dinamica molto diversa da quella italiana. Siamo il Nuovo Mondo ed รจ tutto molto piรน complicato.

 

a cura di Michela Becchi e Annalisa Zordan 

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