Profili foodies. Lina Sastri

18 Dic 2013, 15:47 | a cura di Laura Mantovano
Fuori dal circuito degli addetti ai lavori del cibo, ma dentro a quello foodies: ecco il secondo profilo di personaggi noti del mondo dello spettacolo, dello sport, del giornalismo a cui abbiamo chiesto di raccontarci i loro indirizzi del cuore. I ristoranti, i locali, i negozi e i bar che frequentano e che amano di più, per motivi di gola e per ragioni affettive. Sono i testimonial regionali della Guida Foodies 2014 del Gambero Rosso che trovate in edicola e in libreria oltre che sul nostro store online. Ecco la Napoli di Lina Sastri. Attrice, donna di teatro, e anche ristoratrice.
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ā€œNapoli ĆØ un grande paesone, dove non ti senti mai solo, ti giri e incontri sicuramente qualche amico e poi ti basta poco per essere felice, un caffĆØ, un pezzo di pane e una buona mozzarellaā€. Sintetizza cosƬ la sua cittĆ  Lina Sastri, mentre ti guarda fisso con quei profondi occhi scuri che ti scavano dentro (alla Magnani, per intenderci) e che hanno conquistato tutti i registi e gli autori con i quali ha lavorato. A cominciare dal grande Eduardo. E ti pare di vederla seduta al tavolo del CaffĆØ del Professore mentre, sigaretta in una mano e tazzina nell'altra, sorseggia un ā€œinsuperabile caffĆØā€ accompagnato da una sfogliatella piccola, piccola ā€œa me piace cosĆ¬ā€ o mentre si addentra nei quartieri spagnoli e si ferma da Ranaldi per assicurarsi casatiello, pastiera e tutti i dolci della tradizione e alla gastronomia Sabotino per comprare pane e mozzarella: ā€œC'ĆØ una fila spaventosa, ma ĆØ bello pure quello, ci si scambiano confidenze e consigli sui prodottiā€.

Rapita dalla magia del teatro, Lina ĆØ fuggita da casa a 17 anni, ā€œper andare a fare la zingara di lusso, come diceva mia madre Ninetta, ma l'amore per i sapori di casa, quelli veri non l'ho mai persa. Napoli per me ĆØ la pizza fritta con ricotta, cicoli e pomodoro De' Figliole, uno spaghetto 'a cozze, caponata e alici fritte in una trattoria a Santa Lucia, oltre il ponte di Borgo Marinaro, il nome non me lo ricordo ma non ti puoi sbagliare, ĆØ quella con le tovaglie a quadretti. Immancabile uno spaghetto al filetto di pomodoro al Bersagliere, con i suoi camerieri vestiti anni Cinquanta, mentre i ragazzi si tuffano in acqua. E poi non lo vuoi fare un salto a Ischia, io quando mi voglio riprendere ĆØ lƬ che vado, ĆØ il mio buen ritiroā€. Dove si rifugia Lina? ā€œDa Umberto a Mare, dove tutto ĆØ buono dalle polpettine di mare agli spaghetti fino ai dolci; per un fantastico coniglio all'ischitana vado al Cacciatore e poi un caffĆØ da Calise... però, aspetta, su Napoli non ti ho detto tutto...ā€. CioĆØ? ā€œA proposito dei sapori di casa, se vuoi fare un tuffo in quelli davvero di una volta, tipo pasta e patate con la provola, pasta a puverielli (spaghetti lessati su cui viene adagiato un uovo a occhio di bue e del formaggio grattugiato) le polpette al sugo... vai a la casa di Ninetta in un vicoletto a due passi dal mare...ā€. Ninetta come tua madre? Sorride malinconica Lina ā€œĆˆ il locale che con mio fratello abbiamo dedicato a lei, pensandolo proprio come una casa calda e accogliente, se passi magari ci prendiamo un caffĆØ fatto nella vecchia napoletana, s'intende, come si faceva a casaā€.

a cura di Laura Mantovano

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