Provolone Valpadana: una storia tutta italiana

18 Lug 2012, 12:32 | a cura di Gambero Rosso

Il sapore unico dei pascoli della Val Padana in un formaggio dal formato tutto meridionale. Un connubio ben riuscito tra la cultura delle paste filate tipica del sud Italia e l'ambiente padano, particolarmente vocato alla produzione lattiero casearia. Un prodotto che potrebbe essere uno dei simboli gastronomici che celebrano al

meglio i 150 anni dell'Unità d'Italia.

 

Tutto è iniziato quando a metà del XIX secolo alcuni casari esperti dell’Italia meridionale ebbero l'illuminazione di sfruttare l'abbondanza e l'alta qualità del latte vaccino prodotto nella zona padana. Così ai sapori unici di una materia prima ricca si sono unite tecniche di lavorazione antiche, quelle della produzione dei formaggi a pasta filata.

Cambiano le forme, cambiano le dimensioni ma soprattutto il modo di concepire quella tipologia di formaggio. Da forme di pochi etti a pezzature di più di un quintale. Da paste filate da latte vaccino consumate rigorosamente fresche a prodotti capaci di stagionare a lungo, conservando una consistenza e un livello di umidità unico. È solo nel 1993 che la denominazione di origine “Valpadana” si affianca al termine “provolone” e nel 1996 il formaggio ottiene finalmente la Dop.

Questo formaggio, originario dell'Italia meridionale, è prodotto esclusivamente nella zona di origine che ha conquistato il primato di produzione dello squisito formaggio stagionato a pasta filata. E in cucina la duplice origine del Provolone Valpadana si traduce con la grande versatilità del prodotto, perfetto in piatti che richiamano la tradizione culinaria del nord e del sud Italia. Provatelo fuso in una delle tipiche preparazioni invernali del Settentrione, a fettine o a tocchetti in una pasta al forno o in una pizza rustica, realizzate seguendo alcune delle più tradizionali ricette campane.

 

Il formaggio dalle 3 T

Tradizione, territorio e tipicità, sono queste le colonne portanti della produzione del Provolone Valpadana. Perché ogni prodotto racconta la storia di un luogo, delle persone, delle tradizioni e delle esperienze tramandate, quelle che lo rendono unico e incredibilmente tipico. Ed è soprattutto “territorio” la parola importante, perché è il posto dove tutto comincia e dove tutti gli elementi contribuiscono a dare un certo frutto della terra: dal terreno stesso all'aria, dalla vegetazione alle usanze, dalle tecniche agli uomini.

Insomma, “territorio” è la culla di un prodotto, il posto dove nasce e viene allevato. Per il Provolone Valpadana questo luogo, piccolo e particolare, dai confini ben definiti e chiaramente connotato, abbraccia lembi o tutta quanta l’area delle province di Cremona, Bergamo, Brescia, Lodi, Milano, Mantova Piacenza, Padova, Rovigo, Verona, Vicenza, Trento. E in una fetta di Provolone Valpadana, morso dopo morso, sentirete tutti i sapori del latte, dei pascoli, di un metodo di lavorazione antico, tramandato di generazione in generazione. Una filiera certificata e ripercorribile, che grazie al lavoro attento e appassionato di produttori e del Consorzio di Tutela garantisce al consumatore un prodotto sano, trasparente e buonissimo.

 

 

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luglio 2012

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