Quando il pane racconta una storia: nel Polesine rinasce la Pinza dei mugnai

27 Ago 2013, 16:14 | a cura di
Il racconto nostalgico de Il Mulino del Po di Riccardo Bacchelli rivive nei sapori della pinza dei mugnai. Un pane antico recuperato da Maurizio Barotto e Fousia della Locanda Al Pizzon.

Maurizio Barotto porta sottobraccio il grande volume primo del Mulino del Po, il romanzo di Riccardo Bacchelli che giร  allora โ€“ era la fine degli Anni Trenta, prima della guerra โ€“ lamentava la scomparsa di questo mondo fatto di acqua e farina, di terra e grano. Prende la pagina giusta, Maurizio, guarda la sua giovane Fousia e inizia a leggere:
โ€œE Dosolina stupita: - Come? Non mangiavate di questo pane?
Cosรฌ venne fuori che il Rei, sempre per non dipendere, non faceva pane lievitato e cotto al forno, ma la pinza alla molinara cotta sul testo o sotto la cenere della fogara. In una parola, aiutandosi colla pesca e la caccia, e colle erbe selvatiche commestibili, e con un po' d'orto nella golena deserta, egli dipendeva dal mondo civile soltanto per il sale...โ€
Cโ€™รจ in poche righe tutta la poesia di questo mondo e di questo pane che lui ha voluto riscoprire, a cui sta dietro da anni e che ora, grazie allโ€™amore della sua compagna marocchina appassionata di impasti e pani, un amore legato anche alla sua tradizione familiare e culturale, puรฒ servire ai tavoli della sua locanda. Da dove si vede la sala macchina e la ruota dellโ€™antico molino ad acqua mosso dalla corrente del Canal Bianco che unisce Adige e Po, a Fratta Polesine, a pochi minuti da Rovigo.
Qui, in una zona non ricca nรฉ di formaggi nรฉ di vini, il pane e la tradizione degli uomini del fiume acquistano unโ€™importanza decisiva nel disegnare e conservare unโ€™identitร .

โ€œMulini del Po: si contano forse sulle dita ed ogni anno scemano e per scoprirli bisogna andare apposta a cercarli... tanto pochi, nella vastitร  molle e potente del fiume serpeggianteโ€ฆ sono scuri e frusti, e coll'aspetto cadente illustrano la disposizione del Genio Civile che ha segnato il destino di questi ultimi superstiti alla concorrenza molitoriaโ€ฆ son pur lenti e duri a consumarsi i superstiti!โ€. Inizia cosรฌ Bacchelli lโ€™affresco di questi paesaggi dโ€™acqua. Che sono cosรฌ ancora oggi, immersi nel verde delle rive e nascosti nella rete dei canali. Cosรฌ, Maurizio e Fousia si sono fatti carico di ripartire dalla farina e dal pane. โ€œTanto che ora anche a Stienta, per caso anche mia cittadina natale, ne han fatto lโ€™oggetto di una sagra appositaโ€ sorride Maurizio โ€œcโ€™รจ voluto tempo per mettere a punto la ricetta, ma ora in molti vengono qui proprio per questoโ€.

Ed รจ bello pensare che questa rinascita โ€“ o riscoperta โ€“ avvenga proprio per la passione profonda di una chef marocchina che si รจ innamorata di questo pane antico e lo sforna a regola dโ€™arte. Merita quasi da solo il viaggio!

Al Pizzon | Fratta Polesine (RO) | via Pizzon 945 | tel. 340 3505 771 | www.locandaalpizzon.com

a cura di Stefano Polacchi

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