Sicilia occidentale in tour. Vol. 1 Castel di Tusa, Palermo e Regaleali di Tasca d'Almerita

13 Mar 2014, 16:15 | a cura di Loredana Sottile
Un viaggio in due tappe in uno dei territori più ricchi e suggestivi del Mediterraneo: la Sicilia occidentale. In questa puntata il museo a cielo aperto e l'Atelier sul Mare di Castel di Tusa, la Palermo della Vucciria e dei panellari e Regaleali di Tasca d'Almerita: caleidoscopio di colori, sapori e panorami da assaporare immergendovisi completamente.
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ā€œSono qui per stupirmiā€; inizia sotto questo auspicio il nostro tour della Sicilia occidentale, prendendo in prestito i versi che ci accolgono dalla facciata dell'hotel Atelier sul mare, a Castel di Tusa (confine tra la provincia di Messina e quella di Palermo), davanti a una piccola baia blu. Il progetto ĆØ di Antonio Presti, l’artista siciliano che ha curato anche la realizzazione di Fiumara d'arte, il museo a cielo aperto più vasto d'Europa: al momento sono nove le istallazioni (tra cui Finestra sul mare di Tano Festa e 38° parallelo - Piramide di Mauro Staccioli) disseminate tra i Nebrodi quasi a segnare un percorso iniziatico, fuori dalle mete turistiche usuali. Incontriamo questo romantico mecenate sotto la scritta Devozione alla bellezza, mentre riceve i suoi ospiti e li guida all’interno della sua creatura. ā€œA fare tutto questo mi ha spinto il bisogno di restituire e ringraziare. Restituire bellezza e ringraziare la natura, fonte inesauribile di questo splendore. Al viaggiatore che arriva fin qua vorrei donare energia positiva e luceā€. E anche un'esperienza unica. PerchĆ© qui ogni cosa ĆØ unica davvero, a partire dalle stanze d’arte, una diversa dall’altra, con tanto di firma d'autore: si può soggiornare nella stanza dedicata a Pasolini o in quella dei Pupi Siciliani, tuffarsi nella Stanza dei portatori d’acqua o lasciarsi sedurre dalla Torre di Sigismondo dove il soffitto si apre sul letto nelle notti di plenilunio. Un'esperienza unica, che passa anche attraverso il palato, grazie ad una cucina capitanata dal giovane Paolo Mastroieni. ā€œAnche il cibo ĆØ un viaggio ed ĆØ bellezza: non parlo del prodotto o del piatto in sĆ©, giĆ  pronti e confezionati, quanto al seme di ogni cosaā€ spiega Presti ā€œQuello che si può trovare solo nei luoghi d'origine e che rende davvero ricco chi lo possiedeā€. SarĆ  per questo che la pasta sarde e finocchietti nel ristorante dell'hotel ĆØ una delle più buone assaggiate sull'isola?

Un’ora di macchina ed eccoci a Palermo, la cittĆ  dei forti chiaroscuri. Luci e ombre che ci ricordano la sua storia, passata e recente, e che ci avvolgono in una bellezza mozzafiato che ama nascondersi tra i vicoletti, per poi emergere improvvisamente in un trionfo di palazzi e giardini stile liberty. ā€œPalermo ĆØ una cittĆ  variopinta e multiformeā€ la descrive Alberto Tasca D'Almerita che con i suoi vini rappresenta da generazioni l'eccellenza siciliana nel mondo. ā€œA chi vuole visitare questa cittĆ  consiglierei di lasciar perdere gli itinerari preconfezionati e di munirsi di tempoā€ dice ā€œsenza preoccuparsi di vedere tutto, quanto di parlare con la gente del posto, lasciandosi cullare dalla lentezzaā€. Da dove iniziare? ā€œChiaramente dai quattro mercati principali: Vucciria, Capo, Ballarò e Borgo Vecchioā€.

E voltando l’angolo, si volta spazio e tempo: viene meno il trafficodi ruote e di clacson e ci si ritrova dentro altri anacronistici ingorghi: i toni forti e decisi della Vucciria (un francesismo palermitano che deriva da ā€œboucherieā€, ovvero macelleria) richiamano immediatamente alla memoria quelli del famoso quadro di Renato Guttuso. Il pittore bagherese dipinse il mercato dal balcone della trattoria Shangai (purtroppo chiusa da qualche anno): una prospettiva unica per un grande osservatore che meglio di chiunque altro seppe riprodurre le sfumature, sia col pennello, sia con la penna: ā€œChi conosce la Vucciriaā€ scriveva ā€œquesto straordinario avvallamento urbano nel quale si incastrano e si accavallano le mille botteghe del mercato di Palermo, sa in quale intrigo di vicoli, di piazzette, di crocicchi, di scalinate, esso si articoli; sa l'importanza che hanno il vocio, il frastuono, gli odori, il brulichio della genteā€. Una volta dentro ĆØ impossibile resistere al richiamo dei succulenti odori che vengono da ogni dove: ā€œA chi viene fin qui non si può negare un assaggio di pane e panelle, pane ca meusa o stigghioleā€ consiglia Alberto Tasca ā€œLa vera capitale di quello che oggi viene chiamato street food ĆØ qui ed esiste da tempi immemoriā€. Una cucina barocca che mette insieme tradizione greca, araba, ebraica e normanna. Riemersi dalla Vucciria, andiamo alla ricerca dei migliori e più noti panellari della cittĆ : Francu U Vastiddaru (corso Vittorio Emanuele, angolo piazza Marina), Da Aurelio (via Montepellegrino) e Antica friggitoria (via Palmeri).
Ma Palermo ĆØ anche la sede della quarta – in ordine di tempo – CittĆ  del gusto, ospitata a Palazzo Branciforte, uno degli edifici storici della Palermo cinquecentesca: scuola di cucina, sede di cene e degustazioni, frutto di un accordo tra il Gambero Rosso e la Fondazione Sicilia (giĆ  Fondazione Banco di Sicilia) che mira a far diventare il capoluogo siciliano una delle cittĆ  più rappresentative del bello e del buono made in Italy.

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Riprendiamo il nostro viaggio lasciandoci alle spalle Palermo, e scopriamo un’altra Sicilia, brulla e selvaggia, che ci porta fino alla tenuta che costituisce il cuore della proprietĆ  Tasca d'Almerita, un'isola nell'isola. ā€œBenvenuti a Regalealiā€ ci fa strada il padrone di casa Alberto Tasca D'Almerita ā€œquesto ĆØ il mondo Tascaā€. Una famiglia, grande e accogliente. Si capisce dal vasto salone, dalla bottiglia da condividere (il bianco Contea di Sclafani - Nozze d'Oro: 2 Bicchieri rossi nella versione 2010) e, nella sala da pranzo, dal grande tavolo circolare che ospita pietanze siciliane e chiacchiere. L’esperta di ricette siciliane ĆØ Fabrizia Lanza che a Case Vecchie, sempre nella Tenuta, tiene i corsi di cucina regionale che uniscono la tradizione contadina e quella dei monsù, gli chef francesi alle dipendenze dei baroni siciliani. Quyi si ferma la nostra prima tappa del tour. Nella prossima incontriamo Agrigento, cittĆ  di scrittori e di sapori, Licata, Marsala, la Valle dei Templi, le saline di Trapani e San Vito Lo Capo.

L'Atelier sul mare | Castel di Tusa (ME) | via C. Battisti, 4 | tel. 0921.334295
Francu U Vastiddaru | Palermo | corso Vittorio Emanuele, 102 | tel. 0913.25987
Da Aurelio | Palermo | via Montepellegrino, |
Antica friggitoria | Palermo | via Palmeri, 4
CittĆ  del gusto di Palermo | Palermo | Palazzo Branciforte | via Bara all'Olivella 2 | tel. 0916.406000 | [email protected]
Tenuta Regaleali di Tasca d'Almerita | Sclafani Bagni (PA) | Contrada Regaleali | 37° 43' 06.00" N 13° 49' 46.00" E | tel. 0921.544011 | http://tascadalmerita.it

a cura di Loredana Sottile

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