SOL. Un autoctono suo malgrado

26 Mar 2012, 10:57 | a cura di

Il bello del SOL è che qui a Verona si riesce sempre a provare qualcosa di particolare e a fare incontri che si sarebbero dovuti fare prima, ma che purtroppo il destino ci costringe a rimandare. È quanto ci ha riservato la degustazione organizzata da Regione Calabria

e Pandolea (l'associazione delle donne dell'olio) che ha proposto quattro etichette in cui protagoniste sono quattro giovani imprenditrici del sud.

 

 

La degustazione, condotta da Antonio Lauro (capopanel Regione Calabria) e presentata da Loriana Abbruzzetti (presidente di Pandolea) ci ha permesso di sentire uno degli extravergini dell'Azienda Librandi, una bella realtà del territorio calabrese, che sull'olio sta segnando il giusto percorso per tutti i produttori che fanno della qualità una scelta.

 

Oggi abbiamo degustato un olio che è stato anche al centro di qualche polemica per una sua peculiarità che lo rende di fatto unico: estratto al 100% dalla cultivar nocellara del Belice, varietà autoctona trapanese. In terra siciliana, un prodotto di questo tipo, offrirebbe sicuramente delle note di foglia di pomodoro e macchia mediterranea, mentre in questo caso si caratterizza subito per la nota erbacea marcata e decisa e per le nuance di erbe officinali e ravanello.

 

"È stato mio padre – racconta Lucia Librandi – a impiantare gli uliveti nella metà degli anni '90. Avevamo molti amici in Sicilia e in altre parti d'Italia, così ci siamo fatti mandare da loro le piante che ritenevamo potessero essere adatte al territorio".
Noi siamo con lei e ci dispiace che quest'anno non abbia fatto in tempo a mandarci l'olio per la guida presentata in questi giorni al SOL... avrebbe preso un gran bel punteggio.

 

Indra Galbo e Stefano Polacchi

25/03/2012

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