7. Una nazionale che sa di tappo

25 Giu 2010, 16:24 | a cura di

Muffa, straccio bagnato. "Cameriere, sa di tappo. Cambiamo la bottiglia". In tanti avremmo voluto ordinare un'altra nazionale. Troppo brutta per essere vera. Contro il temibile sentore di tappo, si sa, c'è ben poco da fare.

Con chi prendersela? Il responsabile è un fungo: l'Armillaria

mellea, un parassita della quercia da sughero. Scusandosi per i disagi recati, a fine partita ha confessato: "Mi assumo la piena responsabilità di tutto quanto successo".

Tuttavia, sarebbe ingiusto imputare il campionario di orrori messi in vetrina solo al malcapitato fungo che ringraziamo, in ogni caso, per le grandi soddisfazioni del passato.
Con la tipica puntualità italiana, ci siamo svegliati negli ultimi minuti del match. Fuori tempo massimo. La frittata era fatta, il dado tratto.

"Meglio una fine con dolore che un dolore senza fine", hanno sospirato milioni di connazionali al fischio finale.

Ecco i difetti che abbiamo riscontrato:

Feccia
Una sgradevole sensazione che dosa con sapienza "nobili sentori" di uovo marcio, aglio e piedi. E' causata da pratiche non corrette di vinificazione e travasi effettuati in ritardo. Nessuna sostituzione o miracolo può invertire il naturale scorrere degli eventi.

Svanito
Un vino piatto, incapace di azzeccare anche solo due passaggi di fila. I profumi sono smorzati, vaghi ricordi di un tempo che fu. Tipico dei campioni in evidente declino o "aperti" da troppo tempo.

Sentore di legno secco
Sembra di sorseggiare un amabile fusto di quercia: non proprio piacevole. E' causato dall'uso di botti vecchie e mal conservate. E' il segnale di una preparazione atletica errata.

Odore di chiuso
E' il classico sentore di "cassapanca". Avete presente i profumi polverosi di un armadio non aperto a lungo? L'abbiamo avvertito in tutti i primi tempi della nostra nazionale. In genere il secondo tempo, gazie all'ossigenazione, provoca miglioramenti. Fanno eccezione gli azzurri.

Ossidazione
Tipico dei vini vecchi, stanchi e da non convocare. A causa dall'eccessivo contatto con l'ossigeno, il vino perde del tutto freschezza ed energia: è logoro. Non resta che l'alcol, buono per arrivare ultimi in un girone con Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda.

Mai più un mondiale così.

Un piccolo vademecum per la corretta conservazione del vino:

1 Disporre le bottiglie in posizione orizzontale
2 Conservare in luogo fresco e umido (il livello ottimale è 80%)
3 Mantenere una temperatura costante tra i 13° e i 15°
4 Evitare il contatto con luci, vibrazioni e fonti di calore
5 Rigenerare periodicamente la cantina con vini giovani e freschi

Lorenzo Ruggeri
25/06/2010

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