La fragolina di Ribera

14 Apr 2010, 20:17 | a cura di

Con un ritardo di circa 20 giorni, dovuto alle condizioni meteorologiche particolarmente fredde dell'ultimo periodo, è iniziata dai primi giorni di aprile la campagna di raccolta della fragolina di Ribera. Si potranno, pertanto, degustare per tutto il mese di aprile e maggio le prelibate fragoline.

Dall'ul

timo rilevamento effettuato dai tecnici della SOAT di Sciacca dell'Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e alimentari, emerge ancora una volta una contrazione delle superfici coltivate a fragolina di Ribera di circa il 30%, passando dai 9,80 ettari del 2009 ai 7,18 ettari del 2010. In calo anche il numero complessivo dei produttori, da 58 a 44, mentre sono 2 le aziende di trasformazione, produttori di confettura di fragolina.

Continua ancora la contrazione di questo prelibato e particolarissimo frutto, presidio Slow Food, nonostante che nell'ultimo anno siano stati registrati prezzi medi in aumento del 20% circa rispetto agli anni precedenti, attestandosi intorno ai 10,00 euro al Kg.

Rispetto ai 200 ettari degli anni 60-70, oramai la coltivazione della fragolina rischia sempre più l'estinzione, come già accaduto per altri prodotti similari, come la fragolina di Noto.

Nonostante i continui sforzi da parte della SOAT di Sciacca per supportare i produttori nel miglioramento delle tecniche di coltivazione e nella promozione e valorizzazione del prodotto, in azioni per favorire un'alleanza con i consumatori attraverso Slow Food, in attività finalizzate l'associazionismo tra i fragolicoltori e alla tutela e disciplina della coltivazione e commercializzazione, continua a non risultare remunerativa la coltivazione.

Infatti, la coltivazione tradizionale della fragolina impone dei sacrifici che non sono ancora oggi ricompensati, ma che lo erano un tempo. La coltivazione obbliga ad effettuare tutte le operazioni a mano.

Inoltre, nonostante le sue caratteristiche qualitative e sensoriali particolarmente elevate, la fragolina ha una conservabilità  piuttosto bassa che, insieme alla difficoltà di gestione della coltivazione, la rendono una produzione di nicchia.

Un aiuto a far conoscere questi frutti straordinari potrebbe venire dal mondo della ristorazione e dai circuiti turistici enogastronomici. Proprio perché troppo deperibili e quindi adatti ad affrontare lunghe percorrenze, ogni cuoco o artigiano potrebbe proporre nel suo menu un piatto  e/o una specialità gastronomica a base di fragolina, acquistata la mattina stessa dal contadino poco lontano o nei mercati locali.

La caratteristica che la contraddistingue maggiormente è il profumo inebriante, dolcissimo e delicato. Grazie al suo intenso aroma bastano pochi frutti per dare un sapore inconfondibile a una granita, a un gelato, ma anche per rendere una torta o un dessert davvero unici.

 

13/04/2010

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