Arts & Food per Expo 2015: Germano Celant cura la faraonica esposizione alla Triennale di Milano. Un viaggio che indaga l’approccio dell’arte al cibo nel corso del tempo, da Monet ad Alberto Sordi

24 Lug 2014, 10:24 | a cura di
Si preannuncia un allestimento scenografico senza precedenti – anche in termini di costi – per la mostra dedicata alle relazioni tra creatività e alimentazione, con incursioni nel food design, nel cinema, nella fotografia e nel mondo della pubblicità. Ottocento le opere esposte che ripercorrono la storia dell’arte contemporanea dal 1851 all’attualità.

Dopo molte polemiche relative ai costi di realizzazione – si parla di 5.3 milioni di euro tra prestiti, compensi e allestimento – è stato presentato a Milano il progetto per il padiglione che, nell’ambito di Expo 2015, racconterà il rapporto tra arte e alimentazione, in chiave di convivialità, nutrizione del pianeta, food design.
Arts & Foods sarà l’unica area tematica in città e troverà ospitalità nei settemila metri quadri – tra sale interne e giardino – della Triennale di Milano, dove 800 opere selezionate da Germano Celant costruiranno un percorso cronologico per indagare la costante attrattiva costituita dal cibo sulla creatività artistica. Dipinti, sculture, installazioni, videoart, fotografia, cinema, design e pubblicità esposte in uno spazio continuo, senza barriere culturali o geografiche, per delineare l’evoluzione di un rapporto che racconta il mutare della sensibilità collettiva, i cambiamenti sociali e il mutevole approccio alla sfera alimentare, dal 1851 - anno della prima celebre Esposizione Universale di Londra, agli albori della globalizzazione economica - al mondo attuale, con lo stravolgimento di dinamiche consolidate per l’intervento massivo dei media.
L’esposizione - aperta dal 10 aprile al 1 novembre 2015 con l’allestimento dello Studio Italo Rota – si nutrirà così della storia dell’arte contemporanea nelle sue espressioni più disparate, dall’Impressionismo alle Avanguardie storiche, dalle Neoavanguardie degli anni Sessanta alle più attuali manifestazioni artistiche, accostando i mitici maccheroni di Alberto Sordi alla scodella di patate intrisa dalla luce di Arles di Van Gogh, la latta di Campbell’s Soup alla performance di Marina Abramovic, dal titolo evocativo The Onion. All’insegna dell’eclettismo e della versatilità; per questo gli spazi della Triennale ospiteranno anche ricostruzioni di cucine e sale da pranzo d’epoca, una sezione dedicata ad elettrodomestici e utensili da cucina – oltre mille gli articoli esposti - un focus sulla storia del packaging, inscenando uno scambio continuo tra arti visive e design industriale. E l’allestimento si preannuncia ambizioso: per favorire il viaggio tra epoche e sensibilità diverse, le opere saranno immerse nel loro habitat naturale, secondo il gusto dell’epoca in cui sono state concepite.
Contemporaneamente l’ottava edizione del Triennale Design Museum proporrà il tema Cucina&Ultracorpi, dagli strumenti tradizionali, all’avanguardia tecnologica, agli automi (in cucina).

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