Basilea: cosa vedere e mangiare? Arte, design e food nel tour di fine estate a spasso per la città svizzera

18 Set 2019, 13:30 | a cura di
Città d'arte, design, tanta storia alle spalle e un bel futuro davanti. È Basilea, che vale il viaggio anche per scoprire un'offerta gastronomica varia e originale, che spesso procede a braccetto con l'arte.

È la città con la più alta concentrazione di musei (40!) per metro quadrato, lo scenario della fiera Art Basel - istituzione a livello mondiale - vanta edifici innovativi firmati dai più grandi architetti e recuperi di ex quartieri industriali nel segno della contemporaneità e del design, come Dreispitz, ex zona di dogane, magazzini, scali ferroviari e adesso spazio per start up, orti urbani, destinato a diventare il quartiere del futuro eco-sostenibile... Basilea sorprende per creatività e cultura. Anche in fatto di food. E l’idea più piacevole è proprio unire scoperta della città e gusto, in un “urban art & food tour” su misura.

Mangiare al museo a Basilea

Cominciando dai musei, per esempio. Un po’ tutti, dai classici ai più innovativi, hanno un caffè, un ristorante, un bistrot e qualche formula speciale. Dal tradizionale e storico Museo delle Culture (una delle più grandi collezioni etnografiche d’Europa, aperto a metà 800 ma con restyling degli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, che sono di casa a Basilea), con il Museum Bistrot e un menu in cui trionfano le flammkuchen, le tipiche torte salate flambé, al sontuoso Kunstmuseum, dove si gustano piatti pop-chic al Bistro (come il maiale cordon bleu o la steak tartare) nella terrazza a pochi passi dal gruppo scultoreo dei Borghesi di Calais di Rodin. Ma sono soprattutto i musei-design a riservare sorprese. All’immaginifico Museo Tinguely, progetto dell’architetto ticinese Mario Botta che ospita le sculture cinetiche e gli incredibili macchinari inventati dal geniale artista svizzero Jean Tinguely, visto che è chiuso fino a dicembre per lavori il bistro Chez Jeannot, ci si ferma al Roth Bar, progettato dall'artista Dieter Roth con materiali di recupero ed eccezionalmente aperto al pubblico: in pratica si mangia e si beve qualcosa “dentro” un’opera d’arte! Ma in questo scampolo di fine estate l’idea food più divertente è il cestino da pic-nic per andare a mangiare nel parco del museo, in riva al Reno (a partire da 15 franchi).

Un cestino da picnic sul prato di Basilea

Pic nic di fine estate a Basilea

Stessa formula proposta alla Fondazione Beyeler, altro straordinario museo, uno scrigno di luce progettato da Renzo Piano e dedicato all’arte del XX secolo, fra cui una trentina di opere di Picasso. In attesa della riapertura del ristorante interno, si pranza al bistrot Bey, sempre proprietà del museo, o si opta per il cestino da pic-nic e si sceglie un angolo del parco, magari sotto una scultura di Calder (30 franchi) .

L'Airstream Kiosc al Campus Vitra di Basilea

Poco più in là, ufficialmente già in Germania (ma in questo crocevia di culture i confini contano poco), un altro luogo speciale: il Campus Vitra, spazio espositivo per design e per la collezione di sedie e mobili Vitra, attorno un parco architettonico di edifici e sculture firmati da archistar, da Tadao Ando a Zaha Adid. Qui si gustano specialità regionali al Vitra Cafè, ma c’è pure l'Airstream Kiosk - un originale rimorchio Airstream, un Globetrotter 20' del 1968 – che offre street food nonché cesti, coperte e pranzi al sacco per un pic-nic sulla collina del Tüllinger Hill.

La sala di un ristorante con grandi vetrate a Basilea

Alta cucina & design

Altro capitolo è quello della ristorazione gastronomica. Che annovera il celebratissimo classico Cheval Blanc dello chef Peter Knogl, uno dei tre stelle della Svizzera e indirizzi di gastronomia creativa che non rinunciano al design. Qui la linea è cucina di tradizione, ma con molti piatti italiani, e un tocco fusion. Nell’ex fabbrica di birra ottocentesca Wartek, recupero di grande effetto, c’è il ristorante Cantina Don Camillo, piatti italiani, ma anche francesi, asiatici, veg, in un’ottica da melting pot culinario. Cucina italiana anche da Acqua, osteria ricavata nei vecchi spazi della centrale idrica. Fra gli indirizzi di tendenza, nel quartiere trendy di Kleinbasel, la “piccola Basilea” oltre il Reno, Volkshaus Basel, brasserie degli anni ‘20 con un bel cortile-giardino, ridisegnata da Herzog & de Meuron, propone una cucina pop-chic con piatti classici – trota alle mandorle, bistecca “Cafè de Paris” e patatine fritte, wiener schnitzel, ma anche piatti italiani, dal vitello tonnato alla burrata, al carpaccio, alle tagliatelle ai tartufi. E il nuovo Trio, un locale storico ma rinato in versione contemporanea, e con diversi piatti italiani in carta.

Croissant nel laboratorio di Kult, forno di Basilea

L’Iconic Food Tour

Per cogliere lo spirito food della città c’è un tour su misura organizzato dall’ufficio del turismo (anche in inglese, 29 franchi a persona), che tocca alcuni luoghi-simbolo del nuovo corso del gusto in città. A cominciare da Klara Food Court, grande locale a Kleinbasel, una sorta di mercato coperto, con 9 diverse cucine dal mondo, concerti, letture, mostre, e poi la panetteria Kult, indirizzo storico- è la più antica panetteria-pasticceria di Basilea, fondata nel 1726 – rilevato ora da un gruppo di giovani che credono nella panificazione e utilizzano solo prodotti locali da produttori selezionati. C’è anche il classico cioccolato, da Xocolatl, il tempio del cioccolato artigianale, 600 specialità da tutto mondo.

La vista dal Bar Rouge di Basilea

Basilea: cosa vedere. Uno sguardo dall'alto

Per finire, una panoramica totale della nuova Basilea, nel segno dell’arte, del design, della convivialità e del gusto, salendo al Bar Rouge al 31° piano, 105 metri di altezza, della Messe Tower, cuore del quartiere fieristico della Art Basel. Cocktail bar e cucina, look design e una vista spettacolare sulla città che cambia.

 

 

a cura di Rosalba Graglia

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