Cammini e Percorsi, seconda fase. Alberghi e ristoranti in castelli e immobili demaniali

10 Dic 2017, 09:00 | a cura di

Dopo il primo bando dell'estate scorsa, prosegue l'iniziativa promossa dall'Agenzia del Demanio per la valorizzazione di immobili dismessi lungo i percorsi storico-religiosi e le ciclovie che attraversano la Penisola. Con l'obiettivo di valorizzare il turismo lento e favorire l'imprenditoria sostenibile. Le regole per partecipare. 


Cammini e Percorsi. L'idea

La prima puntata è andata in onda l'estate scorsa, quando il bando dell'Agenzia del Demanio sfruttava la scia dell'iniziativa Valore Paese per la concessione di fari e case cantoniere abbandonate, da ripensare come attività ricettive e di promozione turistica. Con Cammini e Percorsi, in collaborazione con MIBACT e Mit, il Demanio cercava di replicare il successo della campagna precedente, concentrandosi però sulla valorizzazione di immobili dismessi lungo i principali percorsi storico-religiosi e ciclovie della Penisola. Un patrimonio ingente a rischio degrado, oltre 300 edifici da rivitalizzare in sinergia con l'iniziativa privata, nell'arco di tre anni a partire dall'estate 2017. Il primo bando (che si chiude proprio in questi giorni), dunque, coinvolgeva 100 immobili pubblici per la salvaguardia e il riuso del patrimonio tipico della tradizione locale, e quindi masserie e rifugi, piccole stazioni e caselli idraulici, ma pure monasteri, castelli e ville (da restaurare e restituire alla collettività), con l'obiettivo di assegnarli in concessione gratuita agli imprenditori under 40, perché potessero trasformarli in ostelli, alberghi, ristoranti e ciclofficine.

 

Ristoranti e alberghi tra castelli e ville storiche

Intanto però, dal 4 dicembre scorso, la seconda tranche di immobili in concessione è già disponibile sul sito dell'Agenzia, che bandisce 48 nuove strutture da destinare alla promozione del turismo lento, tipico di chi si muove a piedi o in bicicletta. Per presentare domanda c'è tempo fino al 16 aprile 2018, ma le regole di ingaggio cambiano: non più concessione gratuita, ma concessione di valorizzazione fino a un massimo di 50 anni di locazione, con canone annuo da versare al Demanio statale nel caso di 16 dei 48 immobili, o agli enti locali di pertinenza nel caso delle altre strutture. Il motivo è presto detto: a differenza del precedente, il nuovo bando interessa principalmente edifici di grande pregio storico o architettonico, ville, masserie, castelli e caserme. Ai candidati il compito di proporre soluzioni di riqualificazione sostenibile e riuso del bene, in accordo con le finalità indicate dal bando, con destinazione d'uso legata all'ospitalità, che si tratti di locande, alberghi, punti ristoro o informazioni.

L'esigenza sposata dal ministro Dario Franceschini, non a caso, è quella di favorire la diluizione dei flussi turistici (in crescita) oltre le città d'arte normalmente assediate, verso luoghi meno conosciuti del Paese, ma non per questo meno meritevoli di attenzione. Il bando è aperto a tutti, stranieri compresi. Tra gli immobili interessati il Molino della Certosa di Pavia, la caserma di Dolegna del Collio (GO), la Birreria della Caserma Mameli di Bologna, il Castello di Blera in provincia di Viterbo, la Casa Cantoniera di Montescaglioso in Basilicata. In attesa delle date previste per il sopralluogo, sul sito dell'Agenzia del Demanio sono disponibili tutte le informazioni tecniche sulle singole strutture, e i criteri di partecipazione al bando.

Le schede degli immobili interessati

 

a cura di Livia Montagnoli

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