Chi sono i Millennials Farmers e perché stanno rivoluzionando l'agricoltura

11 Ott 2018, 15:13 | a cura di

È l'Italia a detenere il primato europeo dei giovani under 35 impiegati in agricoltura. Spesso i cosiddetti Millennials Farmers sono laureati, dispongono di grandi competenze in materia tecnologica, sono in grado di proporsi in modo convincente sui mercati esteri. E così il comparto agricolo italiano ne beneficia. 


 

Chi sono i Millennials Farmers

Li chiamano Millennials Farmers, e sono i giovani under 35 che scelgono di lavorare nell’agricoltura. Una categoria in crescita che nell'ultimo anno ha fatto registrare il primato europeo per l'Italia, dove le imprese gestite da giovani imprenditori agricoli sono quasi 60mila, con un incremento potenziale del 6% annuo. Il dato era emerso già prima dell'estate come risultato di un'indagine Coldiretti, che fotografava un'immagine dell'Italia del lavoro agricolo a forte tendenza innovativa (“un ritorno epocale, che non avveniva dalla rivoluzione industriale” specifica un passaggio piuttosto enfatico dello studio Ritorno alla terra): il vento di novità era rappresentato, per esempio, dai 30mila under 35 che negli ultimi due anni hanno presentato domanda per l'insediamento in agricoltura dei Piani di sviluppo rurale dell'Unione Europea, ma pure da tutti quei ragazzi che, lo scorso anno scolastico hanno intrapreso un percorso di studi legati alle scienze agrarie (oltre 45mila, per un incremento complessivo del 36% negli ultimi 5 anni, e il record annuale è detenuto dal ciclo 2017/2018). E poi ci sono tutti quei giovani laureati in altre discipline che scelgono di ripensarci per tornare alla terra, investendo i propri risparmi e le proprie energie nell'acquisto di un lotto da coltivare. E questo è vero soprattutto nel Sud Italia, con la Sicilia in testa alla carica degli under 35 che si riscoprono contadini. Mentre sempre a Mezzogiorno, tra la Puglia e la Campania, ci porta la classifica per province di questo speciale campionato dei Millennials Farmers, particolarmente numerosi nelle campagne di Bari, Salerno, Foggia.

 

Gli ultimi dati del comparto. Come evolve l'agricoltura

Proprio all'Università di Foggia, qualche giorno fa, è andato in scena un convegno che ha fatto il punto della situazione, sottolineando come proprio un settore tradizionale per vocazione, quello dell'agricoltura, sia in realtà il comparto occupazionale che più ha saputo reagire alla crisi economica, alimentando nuove forme di business e giovani speranze. Non a caso deiragazzi che hanno scelto di lavorare nel mondo agricolo uno su quattro è laureato, otto su dieci viaggiano all'estero ed esplorano nuovi mercati (mentre su 4 agricoltori under 35, una è donna).E proprio i fondi stanziati dall'Unione Europea per avviare l'attività garantiscono uno stimolo in più per intraprendere l'impresa: delle 30mila domande pervenute nel biennio 2016/17 il 61% è arrivato da Sud e isole, il 19% dal Centro, il 20% dal Nord. Pesa, d'altro canto, la necessità per il farmer del futuro di padroneggiare la tecnologia, che del settore alimentare (e non solo in relazione al lavoro nei campi) sarà sempre di più una validissima alleata, come ha evidenziato l'ultima edizione di Seeds&Chips, lo scorso maggio, riflettendo sul futuro del cibo . Ed emergono con successo nuove opportunità di lavoro sul territorio rurale, dagli orti e le fattorie didattiche ai percorsi enoturistici, alle attività di educazione ambientale rivolte alle scuole. Sul versante prettamente tecnico, la trasformazione del metodo di lavoro apportata dai Millennials Farmers è evidente: agricoltura di precisione e ricorso ai big data per prevenire lo sviluppo di malattie, pacakging intelligenti, colture alternative, circuiti produttivi che sfruttano le potenzialità dei social network.

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