Coldiretti-Eurispes: in crescita le "Agromafie" nel 2014. E la ristorazione fa gola alla criminalità

16 Gen 2015, 16:52 | a cura di
Almeno 5mila gli esercizi del settore ristorativo in mano alla criminalità in Italia, che si tratti di bar, ristoranti esclusivi, trattorie o franchising. E anche l'appuntamento con Expo rischia di moltiplicare le contraffazioni ai danni dei prodotti d'eccellenza italiani. Il pericolo corre soprattutto sul web, ma si combatte con un rafforzamento del controllo sui flussi commerciali.

I TENTACOLI DELLA MAFIA. RISTORANTI, BAR E PIZZERIE

Se c'è un'economia fiorente è quella delle "Agromafie" che in un anno è cresciuta del 10% raggiungendo i 15,4 miliardi di euro di business nel 2014, come rileva il terzo rapporto elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità in agricoltura, presentato a Roma. Aumento che si rileva al sud come al nord, complici diversi fattori tra cui quelli climatici che hanno condizionato in negativo la produzione, così come quelli legati alle restrizioni nelle erogazioni del credito alle imprese, che hanno costretto molti produttori se non a chiudere quantomeno a fare ricorso a operatori non istituzionali.
Le mafie, sottolinea il Rapporto, continuano ad agire sui territori in maniera classica, reinvestendo i proventi di racket, stupefacenti e usura, ma anche con forme moderne di criminalità economica attraverso gruppi di interesse ramificati fuori confine. Sono ingenti le disponibilità finanziarie che consentono investimenti sui mercati nazionali nel settore agroalimentare: dall'accaparramento dei terreni agricoli alla logistica, dalla grande distribuzione alla ristorazione: almeno 5mila, per il Rapporto Agromafie, gli esercizi del settore in mano alla criminalità in Italia, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda. Attività pulite che si affiancano a quelle sporche.

STRATEGIE DI RICICLAGGIO: IL MONEY DIRTYING

La novità, secondo il Rapporto, è il fenomeno del money dirtying: denaro pulito che si dirige verso l'illecito: "Almeno un miliardo e mezzo di euro" si legge nello studio "transitano sotto forma di investimento dall’economia sana a quella illegale". Un'evoluzione del crimine che rende il settore alimentare particolarmente appetibile. Nella pratica, chi dispone di liquidità prodotta in settori che resistono alla crisi trova conveniente investire in attività non lecite per trarre il massimo vantaggio, affindandosi a organizzazioni in grado di operare in sicurezza sul territorio nazionale.
E anche la visibilità che Expo darà ai prodotti Made in Italy corre il rischio, come un effetto boomerang, di moltiplicare le sofisticazioni e le contraffazioni ai danni dei prodotti d'eccellenza italiani, per un valore che potrebbe superare i 60 miliardi di euro. Uno dei porti franchi di questo fenomeno è il web (sono noti i casi di wine kit fai da te su cui spesso sono intervenuti gli organismi di controllo) che ha nel settore agroalimentare la seconda voce di spesa (quota del 12%), in un giro d'affari complessivo dell'e-commerce che nel 2014 è stato di oltre 13 miliardi di euro.

COME RISPONDE L'ITALIA ALLE FRODI?

Pericoli, sottolinea la Coldiretti, che vanno affrontati con il "rafforzamento del controllo sui flussi commerciali e con una maggiore trasparenza sulle informazioni in etichetta sulla reale origine degli alimenti". A partire dal settore oleario, passando per quello caseario. Tra i prodotti per i quali si riscontrano frodi più frequenti ci sono quelli tipici della tradizione locale e regionale (32%), gli alimenti Dop e Igp (16%) e i semilavorati (insaccati, sughi, conserve, etc.,12%). Tra le categorie contraffatte il primato negativo spetta ai formaggi Dop, seguono creme spalmabili e salumi.
"L'intreccio tra criminalità e agroalimentare è evidente ma dobbiamo riconoscere all'Italia" ha detto il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina "di essere tra i primi paesi in Europa e nel mondo in termini di efficacia dei controlli sulla filiera agroalimentare. Oltre centomila controlli solo nel 2014 sono un segnale importante". A marzo, Martina ha ribadito l'organizzazione del forum con gli enti di controllo europei per coordinare meglio le agenzie che lottano contro l'italian sounding e la contraffazione. Plauso al ministro da parte del presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, che giudica positiva anche l'intenzione del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di creare un gruppo di lavoro per rivedere la normativa sugli illeciti agroalimentari.

a cura di Gianluca Atzeni

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