Crowdfooding. La piattaforma che realizza le idee degli imprenditori del food. Ed è italiana

16 Mar 2016, 14:43 | a cura di

C'è Alessio D'Antino dietro alla creazione di un sito di crowdfunding dedicato esclusivamente alle food start up. Sede a Londra, bacino d'utenza internazionale, know how italiano. Ecco come funziona. 


Dal crowdfunding al crowdfooding

Dal crowdfunding al crowdfooding il passo è breve. Soprattutto quando molte delle giovani realtà che vogliono affacciarsi oggi nel mondo dell'imprenditoria hanno deciso di scommettere sul settore alimentare e affini. Per citare un caso eccellente, la recente collaborazione tra Eppela - portale italiano di crowdfunding – e lo chef Cristiano Tomei ha portato al lancio di Great, piattaforma online che si rivolge proprio ai giovani creativi che vogliono innovare in cucina. Ampliando l'orizzonte al palcoscenico internazionale, due anni fa nasceva a Londra un sito che proprio dal gioco di parole di cui sopra prende spunto per richiamare potenziali food start up e idee in cerca di un finanziamento. Meglio se collettivo, e dal basso, com'è proprio della formula crowdfunding, che alla possibilità di condividere un obiettivo con sostenitori e curiosi fa affidamento per concretizzare il sogno degli imprenditori del futuro. L'idea è venuta in tempi non sospetti a un ragazzo di Torino, Alessio D'Antino, anche lui giovane imprenditore e italianissimo, che dopo il trasferimento a Londra ha deciso di fondare la piattaforma, mentre in Italia – a Bologna – metteva insieme il team di You Can Group, specializzato in food innovation e presto riconosciuto da enti e istituzioni europee che si occupano del tema.

Come funziona

L'obiettivo di Crowdfooding.co è quello di garantire a chi vuole lanciarsi nell'imprenditoria enogastronomica una vetrina che attragga investitori e entusiasti. Prima però le proposte sono vagliate da una commissione di cinque esperti specializzati in finanza, innovazione tecnologica e nutrizione, a garanzia dell'affidabilità e della sostenibilità economica del progetto in cerca di finanziamenti. Tutto studiato nel minimo dettaglio, insomma, compreso l'algoritmo che regola l'incontro sulla piattaforma tra potenziali investitori e start up, appellandosi alle informazioni contenute nel profilo di ognuno (e infatti per accedere alla consultazione delle proposte è necessario iscriversi sul sito). Perché le idee più meritevoli possano diventare realtà, contribuendo anche allo sviluppo costante del settore alimentare. E presto la piattaforma dovrebbe trasformarsi nel primo crowdfunding equity-based dedicato al cibo. Cosa significa? Che tramite investimento online si avrà diritto a una quota di partecipazione proporzionale all'offerta: la canonica “ricompensa” che spetta a chi dona un contributo per la realizzazione dell'obiettivo si tradurrà così nella partecipazione all'impresa.

 

www.crowdfooding.co

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