Digione: visita alla Cité de la gastronomie et du vin

15 Lug 2022, 13:28 | a cura di
A Digione, in un grande spazio recuperato alla città, si celebra la tradizione del buon mangiare e del buon bere alla francese: Cité internationale de la gastronomie et du vin

Digione: Cité internationale de la gastronomie et du vin

Aperta da poco più di due mesi, la Cité internationale de la gastronomie et du vin è il nuovo polo di attrazione turistico ed enogastronomico della capitale della Borgogna. Un progetto ambizioso, dove hanno investito - per un totale di 250 milioni di euro - la città di Digione, lo Stato francese, la regione Bourgogne-Franche Comté e che ha riqualificato, anche dal punto di vista urbanistico, un intero quartiere di 6,5 ettari dove da secoli aveva sede l'Hôtel Dieu, l'ospedale maggiore della città. Siamo ai margini del centro storico ricco di monumenti - come il Palazzo dei Duchi di Borgogna - che hanno dato fama a Digione e dalla stazione centrale, qui è stato realizzato un percorso pedonale che attraversa il Jardin de l'Arquebuse (in cui sono stati ripiantati molti filari di vite) e in una decina di minuti conduce davanti all'ingresso della Cité.

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Foto: Dario Bragaglia

La sfida che l'architetto Anthony Bechu si è trovato di fronte è stata quella di rispettare e valorizzare le sezioni storiche che si è deciso di conservare e nello stesso tempo di creare un polo gastronomico, culturale e residenziale risolutamente contemporaneo e aperto alla città. Per i nuovi edifici, che costituiscono l'ingresso principale, si è scelto come cifra stilistica l'acciaio Corten, dalle tonalità brune che evolveranno nel corso del tempo e che dialoga con i tetti di tegole verniciate e la pietra bianca di Borgogna degli edifici storici. "È un colore che ricorda quello delle foglie delle vigne della Côte d'Or in autunno e quello delle botti nelle cantine" ha spiegato Bechu che con il suo studio di architettura è autore anche del recupero dell'Hôtel Dieu di Marsiglia e del grattacielo D2 della Défence a Parigi.

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Digione. Le case a graticcio del centro storico. Foto: Dario Bragaglia

Le Cité de la gastronomie. Le tappe del progetto

L'iter che ha portato all'inaugurazione della Cité è durato circa una decina d'anni, ma aveva avuto un prologo nel 2010 quando Le Repas gastronomique des Français, l'arte di stare a tavola dei Francesi, è stato iscritto dall'Unesco nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Nella primavera del 2012 partiva la gara per scegliere le località che avrebbero dovuto raccontare e celebrare, con la creazione di diverse Cité de la gastronomie, la cultura alimentare transalpina. Un anno dopo venivano scelte Tours (tema: scienze umane e sociali), Lione (alimentazione e salute, aperta nel 2019 e chiusa 9 mesi dopo), Paris-Rungis (alimentazione e gastronomia responsabili) e Digione, storicamente una delle capitali enologiche francesi. Un vocazione che nell'ultimo secolo si era un po' smarrita, complici la fillossera e l'urbanizzazione, ma che la città sta risolutamente riguadagnando: basti pensare che all'interno del territorio metropolitano sono in corso di reimpianto più di 50 ettari di vigneto.

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Cité de la gastronomie et du vin. Foto: Dario Bragaglia

Il cantiere della Cité internationale de la gastronomie et du vin di Digione

La tematica della vigna e del vino veniva poi rafforzata il 4 giugno del 2015 con l'iscrizione nel patrimonio mondiale dei Climats du vignoble de Bourgogne. Digione si ritrova a questo punto ad avere addirittura due menzioni Unesco e all'inizio del 2016 il cantiere, affidato al gruppo Eiffage, entrava nel vivo per concludersi il 6 maggio di quest'anno con l'inaugurazione ufficiale. Per l'occasione sono arrivate 18 mila persone e circa 45 mila sono stati i visitatori nel primo mese di apertura. Una vocazione, quella della Cité, che non vuole essere strettamente settoriale ma con un ricco programma di animazioni, di didattica, di spettacoli si pone come un nuovo polo culturale per una città che è solo ad un'ora e mezza di Tgv da Parigi.

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Percorso fra le esposizioni permanenti. Foto: Dario Bragaglia

Digione: Cité de la gastronomie et du vin in 10 tappe

1. Le esposizioni permanenti e temporanee

Circa 1.750 metri quadrati sono stati dedicati alle esposizioni (3 permanenti e 1 temporanea) che costituiscono il principale polo d'interesse per chi visita per la prima volta la Cité. Bisogna prevedere circa 3 ore. L'esposizione "Le petit théâtre du bien manger et du bien boire" racconta la genesi della gastronomia francese con l'utilizzo di dispositivi interattivi, multimediali, didattici e ludici. Si scoprono i segreti dell'arte della tavola, viene spiegato il significato di alcune parole utilizzate sovente nel gergo gastronomico, si possono vedere filmati originali di chef stellati che raccontano il loro modo di lavorare, sommelier che parlano degli abbinamenti vino e cibo.

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Nella Chapelle si approfondisce il tema Climats du vignoble de Bourgogne. Foto: Dario Bragaglia

La seconda esposizione "En cuisine" è tutta giocata sull'interattività e si conclude con un gioco battezzato "Panico in cucina" in cui i visitatori si trovano a dover preparare un piatto in un tempo limitato: un enorme videogioco a tema culinario. Per la terza esposizione ci si sposta nella Chapelle, uno degli edifici storici recuperati dal progetto della Cité: qui attraverso proiezioni immersive, testimonianze registrate e pannelli interattivi si approfondisce il tema "Climats du vignoble de Bourgogne", che non insiste tanto sul clima della regione come potrebbe suggerire un'affrettata traduzione, ma piuttosto su quella straordinaria e secolare classificazione del territorio vinicolo sulla base della diversità geologica dei suoli, la suddivisione in parcelle ciascuna delle quali in grado di produrre vini dalle caratteristiche uniche.

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Esposizione temporanea C'est pas du gateau! Les secrets de la pâtisserie française. Foto: Dario Bragaglia

Da non mancare infine l'esposizione temporanea "C'est pas du gateau! Les secrets de la pâtisserie française", sotto la supervisione di Pierre Hermé, in cui si va alla scoperta della pasticceria francese e mondiale in modo divertente e ludico.

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La Cave de la Cité. Foto: Dario Bragaglia

2. Cave de la Cité: 250 vini offerti al bicchiere

La Cave de la Cité (600 metri quadrati su 3 livelli) offre giornalmente centinaia di vini da degustare al bicchiere fra le circa tre mila etichette disponibili nella cantina di cui mille in rappresentanza della Borgogna, compresi molti grands crus. Per conservare le bottiglie aperte nelle migliori condizioni per la degustazione viene utilizzato il sistema Enomatic. Su richiesta si organizzano degustazioni personalizzate in spazi privatizzabili.

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Ristorante La Table des Climats. Foto: Dario Bragaglia

3. I ristoranti

All'interno della Cité, ma liberamente accessibili senza pagare il biglietto d'ingresso, ci sono diversi ristoranti. La Table des Climats si definisce un ristorante "vinostronomique" dove l'assunto principale è di decidere il piatto in base al vino scelto e non il contrario. Un'esperienza inedita supervisionata da Éric Pras, chef della pluripremiata Maison Lameloise di Chagny e guidata sul posto dal giovane e talentuoso Kevin Julien. L'ambiente è quello storico, con soffitti a volta di fronte alla storica cappella dell'ospedale. Un ambiente più informale e moderno, stile brasserie, si ritrova invece a Le Comptoir de la Cité e nel Bar à bières Bamagotschi.

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Le Comptoir de la Cité. Foto: Dario Bragaglia

4. La libreria

La Librairie gourmande mette a disposizione degli appassionati e dei curiosi più di 10 mila opere sul tema della gastronomia, dell'alimentazione, del vino e temi correlati, comprese riviste di settore e una bella selezione di manga, genere molto apprezzato in Francia.

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Il Villaggio gastronomico. Foto: Dario Bragaglia

5. Il Villaggio gastronomico

É il cuore della Cité perché si trova al centro dell'area riqualificata. Di aspetto moderno, ospita nove spazi commerciali ciascuno dedicato a prodotti che hanno reso famosa la Francia in campo gastronomico: formaggi, salumi, carni, pesci, frutti di mare, verdure, agrumi, pane, cioccolato, pasticceria, arte della tavola. Un'area dove si può anche mangiare o bere un calice, con un calendario di animazioni che prevede la presenza di chef, di MOF (Meilleur Ouvrier de France), bartender, esperti di settore per show cooking, masterclass, incontri con il pubblico.

6. La scuola dei vini di Borgogna

Se, bicchiere alla mano, si vogliono apprendere le nozioni della degustazione, le nozioni di terroir e di Climat in Borgogna, le differenze fra i vari millésimes e gli abbinamenti fra vino e cibo, "L'École des vins" è il posto giusto per neofiti ed esperti. La scuola è una filiale del Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne (BIVB) e propone un approccio immersivo e plurisensoriale.

7. La scuola di cucina

Ferrandi, il marchio parigino che da 100 anni forma talenti nel settore della gastronomia e dell'hôtellerie ha deciso di investire a Digione aprendo un proprio campus all'interno della Cité. Lo spazio scelto è l'edificio più emblematico della ristrutturazione firmata da Anthony Bechu, ribattezzato "Canon de lumière" per l'ampia parete vetrata che affaccia sulla piazza dove ha sede l'ingresso principale. A disposizione degli allievi 850 metri quadrati con due laboratori professionali di cucina e di pasticceria. I corsi si rivolgono sia a ragazzi in formazione sia a professionisti già inseriti nel settore.

8. Le 1204

Il riferimento è all'anno di fondazione dell'ospedale: si tratta di uno spazio, liberamente accessibile, dove è raccontata la storia di Digione attraverso il suo patrimonio artistico e architettonico. L'esposizione "Portrait(s) d'une mutation" visibile fino al 7 novembre racconta le tappe della trasformazione da ospedale maggiore a Città della gastronomia. Da non mancare la visita all'antica farmacia ospedaliera. All'ingresso si trova una sede dell'Ufficio del turismo: informazioni sulla Route des Grands Crus, che parte proprio da Digione e porta alla scoperta dei più prestigiosi vigneti borgognoni.

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La Chapelle Sainte-Croix de Jérusalem. Foto: Dario Bragaglia

9. La cappella gotica

La Chapelle Sainte-Croix de Jérusalem, edificata nel 1459, è l'ultima testimonianza dell'ospedale medievale e un piccolo capolavoro dell'arte gotica. Era la cappella cimiteriale, dove venivano deposte le persone decedute prima dell'inumazione. Sulla facciata una scultura del XVI secolo rappresenta Notre-Dame de Lorette, con la casa della Vergine portata dagli angeli.

10. L'Hotel Sainte-Anne

Per l'ultimo tassello che andrà a completare il recupero del grande spazio lasciato libero dello storico ospedale bisognerà attendere l'inizio del 2023. Attorno a due cortili aulici aprirà, sotto le insegne Curio by Hilton, un hotel 4 stelle lusso con 125 fra camere e suites. Sarà dotato anche di un ristorante gastronomico, di un centro benessere, di una piscina e di una sala ricevimenti per 500 persone.

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Centro storico di Digione. Foto: Dario Bragaglia

Digione: Cité internationale de la gastronomie et du vin. Informazioni pratiche

www.citedelagastronomie-dijon.fr

Dove dormire

Hotel Vertigo & SPA
Hotel di design ben situato nei pressi di place Darcy comodo per raggiungere a piedi il centro storico e non lontano dalla Cité de la gastronomie.
www.vertigohoteldijon.com

Hotel du Palais
Un hotel del centro storico recentemente rinnovato. Nelle cantine del palazzo, il proprietario organizza degustazioni introduttive ai vini di Borgogna.
www.hoteldupalais-dijon.com

Dove mangiare

Digione vanta una lunga tradizione gastronomica: la senape (moutarde), lo sciroppo di ribes nero (cassis) ingrediente fondamentale del Kir, il pan d'épices, il boeuf bourguignon, le lumache alla borgognona sono solo alcuni dei vanti culinari della città. L'Ufficio del Turismo, 11 rue des Forges, (www.destinationdijon.com) organizza diversi atelier introduttivi aperti a tutti, compreso un Atelier moutarde in un palazzo medievale.

Pré aux Clercs
In place de la Libération, davanti al Palazzo dei Duchi di Borgogna. In estate si mangia in terrazza nella piazza centrale di Digione. Ambiente informale stile brasserie con la supervisione di Georges Blanc.
www.lepreauxclercs.fr

Le Chat qui pense

Un'esperienza unica in pieno centro (rue Monge): si prenota, si suona a una porta di un appartamento e si verrà accolti da una coppia (lei ai fornelli, lui in sala) che a pranzo dal lunedì al venerdì propone agli ospiti un'ottima cucina bistronomica, in un ambiente calmo e rilassante (in estate si mangia in giardino circondati da opere d'arte).
www.lechatquipense.com

 

testi e foto di Dario Bragaglia

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