Earth Day 2022: Invest in Our Planet è il motto della manifestazione

22 Apr 2022, 10:24 | a cura di
Tempo di investire nelle economie green e nelle aziende più virtuose che vogliono apportare un cambiamento in termini di sostenibilità ambientale. L’Earth Day invita i governi a compiere dei passi in avanti, ma anche ogni individuo può fare la propria parte.

Earth Day 2022 in Italia

La più grande manifestazione ambientale del Pianeta, un momento in cui i cittadini si riuniscono per celebrare la Terra e soprattutto promuoverne la salvaguardia. È l’Earth Day, giornata celebrata il 22 aprile nei 193 Paesi delle Nazioni Uniti attraverso 22mila organizzazioni che scelgono di partecipare ogni anno. Un’iniziativa nata nel 1970 voluta dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promossa ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, che coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone. A promuovere la giornata è l’ONG internazionale Earth Day Network di Washington, che ha diverse sedi nel mondo (una anche in Italia). Dal 2007 si celebra questa giornata anche nella Penisola, attraverso Il Villaggio per la Terra, format ideato per promuovere la sensibilità civile e ambientale all’interno delle celebrazioni nazionali, allestito per diverse giornate a ridosso del 22 aprile alla Terrazza del Pincio e al Galoppatoio di Villa Borghese. Tra spettacoli, eventi, sport, musica, incontri istituzionali e laboratori per i bambini, l’associazione si impegna a fare luce sulla questione ambientale, ormai sempre più urgente.

Le abitudini di consumo degli italiani

Per ridurre il proprio impatto ambientale un buon punto di partenza è senza dubbio la tavola. A questo proposito, arrivano dati rassicuranti da un’indagine di HelloFresh, il servizio di ricette a domicilio che ha commissionato un sondaggio a Censuwide per approfondire le abitudini di consumo degli italiani. È emerso che il 47% degli italiani si è ripromesso di acquistare sempre più cibi locali. In particolare, il 34% vuole impegnarsi a scegliere prodotti a filiera corta, e il 28% solo alimenti di stagione. Una ricerca realizzata proprio in occasione della giornata della Terra, che registra un generale senso di responsabilità maggiore nei consumatori, a partire dalla riorganizzazione della spesa per preparare così dei menu settimanali ed evitare gli sprechi. A proposito di avanzi: il 52% degli intervistati ha dichiarato di aver cambiato il proprio approccio alla cucina per ridurli il più possibile.

Earth Day 2022: Invest in Our Planet

Per l’edizione 2022 il tema scelto è Invest in Our Planet, investire nel nostro Pianeta. L’obiettivo? Raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro la metà del secolo, così da mantenere la temperatura globale al di sotto di 1.5°C. Come spiegato sul sito ufficiale della manifestazione, infatti, non c’è più tempo: una frase che abbiamo letto e sentito pronunciare moltissime volte negli ultimi anni, ma che non deve perdere di significato. La crisi climatica si aggrava sempre di più e l’emergenza sanitaria che ha sconvolto il mondo negli ultimi due anni ha (comprensibilmente) contribuito a trascurare il problema, che però permane. L’organizzazione ha dichiarato che a meno che le imprese non agiscano ora, “il cambiamento climatico danneggerà sempre più profondamente le economie, aumentare la scarsità di cibo, sottrarrà profitti e prospettive di lavoro e avrà un impatto su tutti noi”.

Le buone abitudini in cucina

Quando si parla di cambiamento climatico, si parla necessariamente anche di soldi. “Attraverso incentivi, partnership pubbliche e private, i governi hanno in mano le chiavi per trasformare l’economia e costruirne una ecologica”. Proprio come in passato sono state incentivate le rivoluzioni industriali, ora è tempo per i governi di aiutare “i propri cittadini, le imprese e le istituzioni a costruire un futuro sostenibile”. È bene ricordare, quindi, che il primo cambiamento deve avvenire dai governi, poi dalle industrie e le grandi aziende. Naturalmente, ogni cittadino può fare la propria parte nei limiti delle possibilità economiche e sociali di ognuno: ripassiamo, quindi, qualche buona azione da compiere in cucina, a tavola e al supermercato per evitare gli sprechi e limitare i danni.

  • Spesa sfusa: provare, laddove possibile, a comprare alimenti non confezionati o quanto meno con un packaging più facilmente riciclabile è un grande passo avanti. I negozi alla spina sono un fenomeno in crescita, ma non tutti vi hanno accesso: nel caso del supermercato, meglio privilegiare materiali riciclabili e poco complessi (il tetrapak, per esempio, è un poliaccoppiato e quindi più difficile da smaltire), ed evitare l’usa e getta (anche quello compostabile; sempre meglio riutilizzare, piuttosto che buttare). Per quanto riguarda la plastica, è opportuno stare alla larga dalle confezioni mini, i prodotti monouso e in generale i packaging più piccoli e in quantità ridotte che produrranno più rifiuti. Meglio una confezione maxi o, per detersivi e saponi, le ricariche.
  • Doggy bag: basta vergognarsi di questa richiesta. Portare gli avanzi del ristorante a casa è un atto d’amore verso l’ambiente che chiunque può compiere (basta vincere l’imbarazzo che, specialmente in alcune culture come quella italiana, proviene dalla forma forse un po’ antiquata di educazione ricevuta). Via libera, quindi, alla doggy bag: avrete così anche il pranzo per il giorno dopo.
  • Borraccia: inutile spendere tante parole su questo prodotto, ormai diventato di tendenza da diversi anni. Ne esistono di moltissime tipologie, marchi, colori, fantasie… il prezzo per una bottiglia termica (una salvezza nelle giornate più calde) si aggira tra i 15 e i 30 Euro, ma si tratta di un prodotto durevole nel tempo, per cui vale la pena spendere qualche soldo.
  • Frutta e verdura di stagione: un ritornello ormai ripetuto all’infinito, eppure non è così scontato trovare prodotti del mese nei menu dei ristoranti. Almeno a casa, cerchiamo di fare uno sforzo in più per resistere alla tentazione di preparare un’insalata di pomodori a febbraio: la natura spesso la sa più lunga dell’uomo e ogni periodo dell’anno offre dei frutti più adatti alla temperatura. Non è un caso che a gennaio e febbraio si possa fare il pieno di vitamina C con gli agrumi e in primavera ci si cominci a depurare dalle abbuffate invernali con asparagi, agretti e insalate.

a cura di Michela Becchi

 

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