Eataly NY contro Little Eataly Indianapolis. Il gigante del made in Italy si scaglia contro un piccolo foodtruck

5 Apr 2014, 15:19 | a cura di
È un periodo caldo per i legali della coppia Batali – Bastianich, ma questa volta ad essere nei guai non sono i due coproprietari di Eataly NY, bensì un piccolo furgoncino che serve cibo italo americano agli spettatori del Super Bowl.

La rivincita di Golia: si potrebbe riassumere così l'ennesima vicenda giudiziaria che ha investito la coppia Batali – Bastianich. Dopo i problemi, non ancora risolti, per la somministrazione di alcolici al Wine Store di Eataly New York, la coppia di coproprietari dello store si è scagliata contro un piccolo furgoncino viola che somministra street food per le strade di Indianapolis. Causa della discordia è la decisione dei gestori di questo minuto Davide dei food truck di chiamarsi Little Eataly. Un nome che gli sarebbe valsa l'accusa, da parte del possente studio legale di Eataly NY, di concorrenza sleale. Il furgoncino ha cominciato a vendere street food italo americano nel 2011, poco prima del Super Bowl, per le strade di Indianapolis, ad esso è associata una fan page su facebook e un account twitter. I gestori di Little Eataly hanno così lanciato un appello web per chiedere aiuto: in caso in cui il gigante della gastronomia dovesse averla vinta, il piccolo furgoncino dovrebbe cambiare nome perdendo così buona parte della sua clientela e del suo business. “Loro si trovano a New York e Chicago. Noi operiamo in un camioncino viola a Indianapolis. Non facciamo concorrenza sleale, semplicemente non facciamo proprio concorrenza”, hanno scritto Chea e Rob Carmack, i titolari, nel loro appello. E l'avvocato a cui si sono rivolti sembra pensarla allo stesso modo. Ma qui si parla di una guerra di brand. Little Eataly, che gioca sull'assonanza con i quartieri italiani presenti in quasi tutte le città degli States, ha avviato la sua attività nel 2011, Eataly NY ha aperto nel 2010. Il primo ha un business di poche centinaia di dollari, il secondo fattura milioni. Che ci sia o meno concorrenza è la voce Eataly a creare problemi. La vicenda, che è stata ripresa solo ultimamente dai media statunitensi, va avanti già da parecchio tempo, circa sette mesi sono trascorsi da quando la prima lettera è stata inviata dallo studio legale di New York a Indianapolis. Da allora il camioncino viola ha offerto diverse formule di compromesso chiedendo a Eataly di collaborare ai costi per un rebranding dell'attività, ma dall'altra parte sono arrivati solo categoriciniet. Toccherà ora ad un giudice decidere la sorte della piccola impresa dello stato dell'Indiana.

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